
Nel nostro Paese basta un positivo tra gli alunni per mettere l'intera classe in quarantena per almeno dieci giorni e attivare la didattica a distanza (Dad). In molti Paesi europei però non è così. Del resto, la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), in queste settimane, hanno chiesto ai governi di tutta Europa di garantire che le scuole rimangano aperte, nonostante l'aumento dei casi, affermando che è «fondamentale che l'apprendimento in classe continui senza interruzioni», dopo due anni di Dad per colpa della pandemia. Come ormai è dimostrato a livello scientifico, a scuola il coronavirus circola poco e i positivi che si riscontrano si sono infettati, nella maggioranza dei casi, in altri contesti.
In tutta Europa, la mascherina resta obbligatoria in classe ovunque, ad eccezione di Danimarca e Regno Unito, che l'hanno abolita. In Francia uno dei Paesi che ha chiuso meno le scuole - solo 12 settimane di Dad rispetto alle 38 della Germania, le 58 dell'America e le 30 italiane, secondo i dati dell'Unesco - se un bambino è positivo al Covid, la classe chiude per sette giorni (10 in Italia). Queste norme valgono dalla scuola materna alle superiori: i positivi e i non vaccinati e che sono stati a contatto con loro si auto-isolano per almeno una settimana. Quelli completamente vaccinati invece possono continuare ad andare a scuola. In Germania ogni Lander fa a sé, ma le autorità rivedranno l'obbligo della mascherina a scuola da ottobre. L'associazione dei pediatri (Bvkj) ha chiesto «un ripensamento della politica di test e quarantena negli asili nido e nelle scuole», proponendo che «tutti i bambini che non sono positivi possano continuare a frequentare».
Attualmente si propongono screening giornalieri o settimanali. Tendenzialmente, nel caso in cui un alunno risulti positivo, tutta la classe fa il test: i negativi tornano in aula insieme a vaccinati e guariti, che non sono sottoposti a test. In Belgio, riporta The Brussels times, è l'Agenzia della salute a valutare caso per caso il rischio che la persona infetta possa infettare gli altri e, quindi, se la classe debba essere messa in quarantena o meno. Alla scuola materna, se dopo che un insegnante è risultato positivo, entro i 14 giorni successivi, due bambini risultano positivi, la classe, che nel frattempo ha continuato a frequentare, può essere chiusa per 7-10 giorni, a meno che, dal tracciamento, non si dimostri che i contagi sono avvenuti al di fuori dell'aula. Una cosa importante è la valutazione del rischio che è definito alto - quindi richiede il test - solo per gli alunni che hanno avuto un'esposizione di più di 15 minuti a meno di 1,5 metri di distanza dal positivo senza indossare la mascherina. Gli altri compagni, insegnanti compresi, sono considerati a basso rischio e non devono essere isolati, ma testati solo se mostrano sintomi. L'unica precauzione raccomandata è, per questi bambini, di evitare il contatto con persone fragili, come i nonni. Regole simili in Danimarca dove gli alunni sono definiti contatti stretti, e si devono isolare a casa, se sono stati per più di 15 minuti a meno di un metro di distanza da qualcuno che risulta positivo: sono già senza mascherina in classe. Unica eccezione sono le scuole materne, in cui i bambini che condividono una stanza sono considerati contatti stretti e un positivo li costringe tutti a casa. In Portogallo, un caso positivo non fa più chiudere intere classi per due settimane. Il Portugal news spiega che i contatti considerati a basso rischio o che risultano negativi al test vanno a scuola. La Spagna, scrive El Pais, ha rivisto e allargato le regole relative ai contatti stretti di vaccinati. Con quasi il 75% della popolazione immunizzata, si prevede un notevole calo del numero di coloro che finiranno in quarantena. Nel paese Iberico, chi è vaccinato o guarito da meno di sei mesi, anche se contatto stretto di positivo, non fa la quarantena. A scuola la stessa regola vale anche per chi non ha sintomi, che continua a frequentare, ma deve comunque fare il tampone subito e dopo 10 giorni. Il mondo anglosassone, dalla Gran Bretagna al Galles, all'Irlanda del Nord, come riporta la Bbc, ha eliminato la bolla - cioè il gruppo fisso - quarantene e, da ottobre, anche le mascherine in aula, che restano però nello scuolabus e luoghi affollati.
In caso di contatto con positivo nessun isolamento, ma test solo in presenza di sintomi. Il dipartimento dell'Istruzione, citando studi dall'Inghilterra e dalla Scozia, ha dichiarato che «la stragrande maggioranza di quelli identificati come stretti contatti scolastici e chiusi a casa in isolamento durante l'ultimo anno scolastico non hanno sviluppato Covid».
Unico controllo rimasto sono gli screening periodici da fare a casa con test che, in Italia, non sono riconosciuti per avere il green pass.





