2023-09-21
Slitta il processo Qatargate: imputati in festa
Gli avvocati difensori puntano alla nullità del procedimento e intanto ottengono lo spostamento della decisione a giugno 2024, dopo le elezioni europee. Eva Kaili parla di violazione dell’immunità parlamentare e di intromissioni dei servizi segreti.In seguito al terremoto che ha portato il giudice istruttore Michel Claise a lasciare l’incarico, gli imputati nel procedimento sul cosiddetto Qatargate cercano di portare a casa la nullità degli atti. Ottenendo già un primo risultato politicamente utile: lo slittamento della decisione dei giudici a giugno 2024, quindi dopo le elezioni europee. A guidare la controffensiva contro la magistratura belga sono i legali dell’eurodeputata greca Eva Kaili, tornata in libertà dopo mesi di custodia in carcere, che sostengono che la sua immunità parlamentare sia stata violata e che la polizia e i servizi di intelligence belgi abbiano agito illegalmente nei suoi confronti. il documentoSecondo un documento riportato da Politico, l’azione mette in evidenza che «l’immunità parlamentare di cui gode» la Kaili «è stata violata e che il procedimento penale contro di lei dovrebbe pertanto essere dichiarato inammissibile». L’ex vicepresidente dell’Europarlamento può già contare sia sul sostegno di Andrea Cozzolino, altro eurodeputato coinvolto nell’indagine, sia su quello dei legali del suo collega belga di origine italiana Marc Tarabella, accusato di aver avuto un ruolo nel presunto giro di tangenti al Parlamento europeo. In particolare, gli avvocati di Kaili hanno presentato una richiesta di «controllo legale della procedura» condotta dalla Procura federale belga. Richiesta che avvia l’esame delle accuse da parte di tre giudici indipendenti.Due giorni fa i nove imputati si sono ritrovati al gran completo, insieme con i loro legali, davanti alla Corte d’appello del tribunale di Bruxelles. E, ognuno con la sua storia, hanno mosso il primo passo sul lungo iter della verifica dell’operato degli inquirenti. Procedendo lungo tre direttrici comuni: il ruolo svolto dai servizi segreti, «l’incompatibilità» di Claise e le intercettazioni usate come strumento cardine di un’inchiesta che rischia sempre di più di finire in un vicolo cieco. L’esame degli atti correrà in parallelo al prosieguo delle indagini preliminari, ora sotto la guida della giudice istruttrice Aurélie Dejaiffe. Va ricordato che Claise aveva dovuto lasciare dopo che era emerso un legame di affari tra suo figlio e quello dell’eurodeputata (più volte accostata al caso ma mai indagata) Maria Arena, entrambi azionisti di una società attiva nel settore della cannabis legale. Un’omissione che, oltre ad aver gettato un’ombra sull’imparzialità di Claise, diventa un involontario assist ai partiti e ai gruppi all’europarlamento (Ppe e S&D) a cui appartengono da cui provengono i politici coinvolti. Un regalo che ha mandato su tutte le furie le opposizioni a Bruxelles, a partire dal copresidente del gruppo Ecr del parlamento europeo, Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia, che ieri ha tuonato: «Sono sorpreso e ritengo pericoloso il ritardo e lo slittamento a dopo le elezioni europee delle procedure giudiziarie del Qatargate, lo scandalo che ha coinvolto i socialisti al Parlamento europeo». Per Procaccini «i cittadini italiani ed europei hanno il diritto di vedere accertati i fatti al più presto e, in vista delle elezioni del giugno prossimo, poter avere a disposizione la verità su una torbida vicenda che potrebbe riservare risvolti inquietanti, tali da mettere in pericolo la sicurezza e il lavoro delle stese istituzioni europee». Procaccini ritiene «che sul caso vada fatta piena luce al più presto, non soltanto per accertare le responsabilità delle singole persone coinvolte, ma perché in gioco c’è una grande questione di sicurezza, visto il coinvolgimento nella vicenda di Stati extra Ue». Intanto, però, ieri anche gli avvocati Federico Conte, Dimitri De Beco e Dezio Ferraro, difensori di Cozzolino, hanno ripreso a picconare l’indagine: «Sin dall’inizio abbiamo denunciato la violazione delle guarentigie parlamentari da parte dei servizi segreti stranieri, finanche non europei, che hanno intercettato deputati nell’esercizio delle loro funzioni ed esaminato le opinioni espresse e i voti dati in Aula, prima che al Parlamento fosse richiesto di revocare l’immunità ai parlamentari coinvolti».rimborsiA far vacillare, quantomeno a livello mediatico, la strategia della Kaili potrebbe però essere un’altra vicenda giudiziaria. Secondo quanto riportato dal quotidiano belga Le Soir, sempre due giorni fa, l’eurodeputata ellenica è stata ascoltata dalla commissione giuridica del Parlamento europeo. A seguito di un’indagine dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), la Procura europea chiede infatti la revoca dell’immunità all’eurodeputata. In questa vicenda, non collegata al Qatargate, la Kaili è sospettata di aver ingannato il Parlamento sulle attività dei suoi assistenti, di aver beneficiato di rimborsi per viaggi che in realtà non sono stati effettuati e di aver percepito lei stessa parte dello stipendio di alcuni membri del suo staff. Sarà una sessione plenaria dell’Europarlamento a decidere su questa richiesta di revoca dell’immunità della Kaili. In questo caso, si spera, prima delle elezioni europee.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.