2021-12-09
Pure i dem contro l’obbligo vaccinale di Biden
Al voto in Senato la risoluzione repubblicana che si oppone alla puntura forzata per i lavoratori privati. Anche due democratici la appoggiano. Sulle iniezioni, l’Asinello è diviso: il presidente, preoccupato da altre defezioni alla Camera, porrà infatti il veto.Si fa sempre più in salita la strada di Joe Biden sugli obblighi vaccinali. Martedì, un giudice federale della Georgia, Stan Baker, ha temporaneamente sospeso a livello nazionale l’obbligo di vaccinazione imposto agli appaltatori federali dall’amministrazione statunitense. «La corte riconosce il tragico bilancio che la pandemia di Covid-19 ha causato in tutta la nazione e nel mondo», ha scritto il togato nella sentenza. «Tuttavia, anche in tempi di crisi questa corte deve preservare lo stato di diritto e garantire che tutti i rami del governo agiscano entro i limiti delle loro autorità costituzionalmente riconosciute». L’ordine è arrivato in risposta a una causa intentata da diversi appaltatori e da sette Stati (Alabama, Georgia, Idaho, Kansas, South Carolina, Utah e West Virginia). Già il 30 novembre, un giudice federale del Kentucky, Greg Van Tatenhove, aveva d’altronde bloccato l’obbligo di vaccinazione per gli appaltatori federali in Ohio, Tennessee e nello stesso Kentucky. Da rilevare che, se Baker è stato nominato da Donald Trump nel 2017, Van Tatenhove fu nominato invece da George W. Bush nel 2005: questo giusto per smentire chi dice che gli obblighi vaccinali di Biden vengano bloccati soltanto da togati scelti da Trump. Ma il fronte giudiziario non è l’unico in cui l’attuale inquilino della Casa Bianca sta incontrando difficoltà. Ieri, il Senato americano era infatti pronto a votare una risoluzione volta ad annullare l’obbligo vaccinale per i lavoratori impiegati in aziende con almeno 100 dipendenti. Nel momento in cui La Verità è andata in stampa, il voto non si era ancora tenuto. È tuttavia probabile che la risoluzione sia stata approvata, visto che - oltre a tutti i 50 senatori repubblicani - avevano espresso l’intenzione di sostenerla anche due senatori democratici. Questo significa che la mozione poteva contare su una maggioranza di almeno 52 voti: un voto in più, cioè, dei 51 necessari per la sua approvazione. La risoluzione è stata presentata sulla base del Congressional Review Act: una legge, siglata da Bill Clinton nel 1996, che consente al Congresso di bloccare regolamenti emessi dalle agenzie federali. Ricordiamo che l’attuale obbligo per i dipendenti delle grandi aziende è stato introdotto dall’Occupational Safety and Health Administration: ente che fa capo al Dipartimento del Lavoro. «L’obbligo vaccinale del presidente Biden è un’invasione incostituzionale di quella che dovrebbe essere una decisione medica personale per ogni americano e un affronto ai diritti di 80 milioni di lavoratori americani», ha tuonato il senatore repubblicano Mike Braun, principale sponsor della risoluzione. È bene, per inciso, rammentare che l’obbligo vaccinale per i dipendenti aziendali è già stato temporaneamente sospeso da una corte d’appello a inizio novembre. In tutto questo, l’aspetto interessante è di carattere politico. In primis, come abbiamo visto, la risoluzione di annullamento ha incassato l’endorsement di due senatori dem. Si tratta, in particolare, di Joe Manchin e Jon Tester. «Voglio essere chiaro, non sostengo alcun obbligo di vaccino governativo per le imprese private. Ecco perché ho co-sponsorizzato e sosterrò con forza un provvedimento per ribaltare l’obbligo del governo federale sul vaccino per le imprese private», ha dichiarato Manchin giovedì scorso. Su una linea simile si è collocato Tester, che - l’altro ieri - ha affermato: «La base della mia decisione (di sostenere la risoluzione, ndr) è che non ci piacciono gli obblighi e, francamente, ho sentito molti dalla mia comunità imprenditoriale a cui non piacevano». È certamente significativo che l’opposizione all’obbligo inizi a serpeggiare anche nello stesso Partito democratico, riguardando soprattutto quei parlamentari maggiormente vicini al mondo delle imprese: una notizia allarmante per Biden che, oltre a ritrovarsi con l’ennesima spaccatura intestina, rischia di alienarsi sempre di più le simpatie del ceto produttivo. In secondo luogo, lo stesso presidente sta mostrando una certa preoccupazione nei confronti della risoluzione. L’altro ieri, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha detto infatti che Biden apporrà il veto, nel caso la mozione dovesse avere il via libera anche dalla Camera dei rappresentanti: una posizione significativa, soprattutto alla luce del fatto che alla Camera i democratici detengono, per quanto risicatamente, la maggioranza. Ciò vuol dire che il presidente paventa ulteriori defezioni su questo fronte. Nuovamente il tema è di carattere politico. In sé stessa, la risoluzione di Braun difficilmente passerà alla Camera e ancor più difficilmente sopravviverà a un eventuale veto presidenziale (per aggirarlo occorrerebbe infatti che il Congresso raggiungesse una maggioranza di due terzi). Tuttavia è chiaro che, sugli obblighi vaccinali, la compagine parlamentare dem si sta sfilacciando. E che anche altri esponenti dell’Asinello potrebbero rompere con Biden nei prossimi giorni. Il presidente rischia insomma di ritrovarsi sempre più solo.
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)