2024-07-27
Psicosi virus per spingere green e vaccini
Ultima generazione (Ansa)
Il patogeno Oropouche miete due vittime in Brasile, gli Usa confermano nuovi contagi umani da aviaria, in Italia la stampa insiste con l’«ondata» di Covid. Allarmi utili ai soliti scopi: dimostrare che la «crisi climatica» è anche sanitaria e promuovere la profilassi.Può una puntura di zanzara in Brasile giustificare il Green deal in Europa? Di sicuro, una (presunta) ondata di Covid in Campania non è più in grado di spingere le vaccinazioni in Lombardia. Ma per chi ha la missione di promuovere l’ecologismo e incolpare il governo di aver insabbiato l’emergenza coronavirus, la logica sempre più grottesca della psicosi è tuttora l’unico asso nella manica.Prima notizia: nello Stato di Bahia, due donne di nemmeno 30 anni, non affette da altre malattie, muoiono a causa del virus Oropouche, trasmesso, con ogni probabilità, da alcune specie di insetti ematofagi. Si tratta di una malattia, con sintomi simili alla dengue, scoperta nel 1960, con circa 7.000 casi registrati nel 2024 nel Paese carioca, ma che finora, almeno stando alla letteratura medica, non aveva mai provocato vittime. La vicenda non è priva di risvolti italiani: un mese fa, in Veneto, era stato registrato un contagio. E a favorire la trasmissione di patogeni simili, riferiscono gli esperti, sono subentrati la tropicalizzazione del clima e i sempre più frequenti viaggi internazionali. C’è il passeggero febbricitante che s’imbarca nonostante il malessere, o, quando un virus necessita di un vettore, la zanzara che s’infila in valigia e poi si adatta al contesto padano.Seconda notizia: negli Stati Uniti sono stati confermati altri tre episodi di infezione da aviaria negli esseri umani. Erano persone che lavoravano a contatto con i polli, che presentano sintomi lievi e rispondono al farmaco oseltamivir. I Cdc ritengono che rimanga basso il rischio per la popolazione generale, ma intanto varie nazioni si erano affrettate a fare incetta di vaccini, da raccomandare vivamente ad allevatori e veterinari. Qui, le questioni di politica sanitaria s’intrecciano con i moniti ecologici: con un’umanità sempre meno rispettosa dei vincoli ambientali, le zoonosi sono destinate a diventare un flagello globale. È l’«era delle pandemie», come l’aveva chiamata Ursula von der Leyen. Terza notizia, questa molto più nostrana: continua - scrivono i giornali - la cosiddetta ondata estiva di Covid. L’ultimo monitoraggio segnala addirittura un aumento dei ricoveri. Non si lascia scappare l’occasione Repubblica, che spiega chi deve correre a vaccinarsi «e per quanto». Stavolta, c’è una novità: Antonio Cassone, dell’American academy of microbiology, interpellato dal quotidiano romano, ammette che, dai 6 mesi di età in su, «c’è il rischio di effetti collaterali, parlo della miocardite», rigorosamente «meno grave di quella che» i ragazzini «potrebbero accusare ammalandosi di Covid». Una chiacchierata con il professor Giuseppe Barbaro, che segue diversi giovani colpiti da complicanze cardiache post iniezione, aiuterebbe a scardinare il dogma dei preparati a mRna. Ma almeno, un traguardo è stato raggiunto: non si nega più l’esistenza delle reazioni ai vaccini. E in fondo, viene da domandarsi se la priorità di chi, benché l’emergenza sia sparita, è rimasto ai tempi della pandemia (bastava leggere, giorni fa, Eugenia Tognotti sulla Stampa), siano proprio i vaccini in sé, oppure in vaccini in quanto utili a provare che la destra non sta facendo abbastanza, che ha dimenticato i fragili in pericolo, pur di «strizzare l’occhio ai no vax».Dopodiché, a noi viene spontaneo mettere le mani avanti: l’abuso di strategie della rana bollita contribuisce ad alimentare la malizia. Sì, perché il battage virale, se non è surreale nostalgia del regime Speranza o un mezzuccio per punzecchiare Giorgia Meloni e Orazio Schillaci, potrebbe preludere alla strumentalizzazione politica di una psicosi medica. Forse non al punto da arrivare a proporre la reintroduzione degli scanner termici negli aeroporti - hai 37? Non decolli. Ma di certo, ingolosisce la prospettiva di dimostrare che la crisi climatica è anche una crisi sanitaria. E che, quindi, ha fatto male la destra italiana a sfilarsi dall’Ursula bis, nel nome della sua ostilità ideologica alle riforme ecologiste.La fuffa verde s’impasta in quattro e quattr’otto: il surriscaldamento ci espone alla proliferazione di malattie tropicali, le attività di allevamento ai salti di specie dei virus. Vacciniamoci, sì, ma impegniamoci pure a invertire la rotta della catastrofe ambientale. Guarda un po’, dopo l’ennesimo «giorno più caldo di sempre» censito da Copernicus, ieri il segretario generale dell’Onu, António Guterres, è tornato sulla piaga mondiale del «caldo estremo». Serve un’azione planetaria - e ti pareva - per contrastare quella che il funzionario aveva definito, con comico gusto per il parossismo, «ebollizione globale». C’è chi si accontenta dell’ecodirigismo Ue, chi mira a obiettivi ancor più ambiziosi, ma ai vari livelli, l’agenda green è lo strumento perfetto per resuscitare il millenarismo comunista nel XXI secolo.D’altro canto, ha ricordato Guterres, il caldo danneggia il corpo, aggrava le malattie pregresse e addirittura influisce sulla «salute mentale». Per la serie: tutti pazzi per il clima. Specie chi vuole servirsene per ridurci al verde.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.