2020-10-16
Profumo e Viola condannati a 6 anni per i derivati del Monte dei Paschi
Erano accusati di false comunicazioni e aggiotaggio. Multa da 2,5 milioni a entrambi.Il tribunale di Milano ha condannato l'ex presidente di Mps, Alessandro Profumo, e l'ex ad Fabrizio Viola a sei anni di carcere nel processo sulle presunte irregolarità nella contabilizzazione dei bilanci dell'istituto senese nel periodo tra il 2012 e il primo semestre del 2015.Una sentenza durissima in un filone dell'indagine sulla banca, anch'essa imputata, e per il quale la Procura aveva già chiesto al gip l'archiviazione, poi respinta, e, a giugno, in dibattimento, aveva rinnovato la proposta di assoluzione. Il processo riguarda la presunta rappresentazione non corretta nei conti della banca senese dei derivati Alexandria e Santorini (che erano stati sottoscritti dal Monte con Deutsche bank e Nomura quando presidente dell'istituto era Giuseppe Mussari) nei bilanci 2012, 2013 e 2014 e nella prima semestrale 2015. Viola e Profumo sono stati ai vertici della banca dal 2012 al 2015. Per la Procura di Milano, i derivati furono sottoscritti per coprire una perdita di 2 miliardi di euro derivante dall'operazione di acquisto di Antonveneta. Ieri pomeriggio la corte, presieduta dal giudice Flores Tanga, ha considerato le false comunicazioni sociali solo per la semestrale del 2015, mentre ha assolto gli imputati per lo stesso reato -anche l'ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, condannato a tre anni e sei mesi - per i fatti del 2012, considerati prescritti, e perché il fatto non sussiste tra il 2014 e il 2015. Gli ex vertici della banca senese sono stati invece condannati per aggiotaggio riguardo a tutti i bilanci dal 2012 al 2015. Per Profumo e Viola anche la condanna a pagare una multa da 2,5 milioni ciascuno, cinque anni di interdizione dai pubblici uffici e due anni di interdizione dagli uffici direttivi d'impresa. L'istituto di credito ha ricevuto una sanzione pecuniaria di 800.000 euro. I condannati e il responsabile civile, cioè la stessa banca, dovranno rispondere in solido dei danni alle parti civili. «Leggeremo con attenzione le motivazioni e senz'altro presenteremo appello contro una sentenza che consideriamo sbagliata. Abbiamo sempre creduto nel corretto operato dei nostri assistiti», è il commento dell'avvocato Adriano Raffaelli, uno dei difensori di Profumo e Viola. Per Profumo la condanna in primo grado non dovrebbe avere alcuna ripercussione sull'attuale incarico di amministratore delegato di Leonardo. Stando a quando indicato da fonti legali, nonostante le pene accessorie (due anni di interdizione dalla rappresentanza di società), la condanna non essendo definitiva non ha impatto sui suoi attuali incarichi. Qualche impatto ci sarà invece per il Monte dei Paschi che deve già fare i conti con una montagna di 10 miliardi di euro di richieste danni (compresi i 3,8 miliardi annunciati dalla Fondazione Mps). Davanti alla commissione parlamentare sulle banche, il nuovo ad Guido Bastianini ha spiegato nelle scorse settimane che l'istituto di Rocca Salimbeni deve affrontare 10.735 tra cause, richieste stragiudiziali e reclami. Le sole richieste stragiudiziali per le informazioni diffuse al mercato sono 1.125 e valgono 4,6 miliardi. Ma al momento il gruppo senese ha coperture contro i rischi legali per appena 500 milioni. Se i processi dimostrassero che dal 2008 al 2015 la banca ha mentito ad azionisti e obbligazionisti, le cause civili avrebbero la strada spianata.
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