2020-07-02
Prima sì ai turisti, poi la quarantena. L’autogol condanna a morte il settore
Dopo l'intesa sulle frontiere europee, con gli Usa esclusi, Roberto Speranza fissa l'obbligo di isolamento per gli arrivi extra Schengen. I villeggianti sceglieranno altri Paesi meno rigidi, come la Grecia, e l'Italia perderà miliardi.A due mesi dal varo non si sa chi possa usufruirne e manca il portale dove richiederlo. Falsa partenza per lo sconto vacanze: si ottiene online, ma l'app già non funziona.Lo speciale contiene due articoli.L'Unione europea ha riaperto le proprie frontiere a 15 Paesi: Paesi, la cui condizione sanitaria in riferimento al Covid-19 è considerata a basso rischio. Almeno a livello teorico, i viaggiatori che provengono da questi Stati potranno entrare nell'Ue e spostarsi liberamente all'interno dell'area Schengen. Nel dettaglio, della lista fanno parte Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia e Uruguay. L'elenco - che potrà essere aggiornato ogni due settimane - include anche la Cina (a patto che Pechino garantisca reciprocità ai cittadini comunitari). Come emerso già nei giorni scorsi, restano invece per il momento esclusi gli Stati Uniti. Secondo quanto riferito da Rai News, l'Italia sarebbe stata tra i Paesi che hanno votato a favore di questa lista, mentre Polonia e Svezia avrebbero optato per l'astensione. Va precisato comunque che, quella europea, è un'indicazione non vincolante: saranno alla fine i singoli Stati infatti ad avere l'ultima parola sull'effettiva riapertura delle proprie frontiere.È in questo senso che l'Italia ha scelto di mantenere ancora forti restrizioni. Il ministro della Sanità, Roberto Speranza, ha firmato ieri un'ordinanza che impone la quarantena per tutti i viaggiatori non provenienti dall'area Schengen, compresi quindi quelli inclusi nella lista europea. «La situazione a livello globale resta molto complessa. Dobbiamo evitare che vengano vanificati i sacrifici degli italiani negli ultimi mesi», ha dichiarato Speranza. Si tratta di una mossa che potrebbero attuare anche altri Paesi europei. Una mossa non esente tuttavia da alcune problematicità.In primo luogo, pensiamo agli effetti deleteri per il turismo: è infatti altamente improbabile che dei viaggiatori vengano nel nostro Paese, sapendo di dover sottostare a una quarantena obbligatoria di due settimane. Basti pensare che, secondo le Nazioni unite, si prevede una perdita tra i 1.300 e i 3.300 miliardi di dollari per il settore turistico a livello mondiale. E, in tutto questo, Coldiretti ha espresso delle preoccupazioni sulla lista europea, non soltanto per il timore di una recrudescenza delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti ma anche per quella che sarà la diminuzione dei visitatori stranieri in Italia (a partire proprio dagli americani). I primi effetti della decisione si sono visti ieri, quando un gruppo di turisti americani arrivati dal Colorado con un volo privato a Cagliari è rimasto bloccato all'interno dell'aereo, in attesa di sapere se i passeggeri potessero sbarcare. «La perdita dei turisti statunitensi», ha dichiarato la Coldiretti, «è particolarmente pesante perché hanno un budget elevato con una spesa estiva complessiva di 1,8 miliardi in Italia, pari a quasi 1/3 del totale della spesa totale dei cittadini extracomunitari nella Penisola». Una situazione drammatica che, afferma Coldiretti, non può essere risolta dal solo turismo domestico. In secondo luogo, bisognerà capire in che modo sarà possibile intercettare eventuali viaggiatori che, pur provenendo da un Paese considerato a rischio, facciano magari precedentemente scalo in uno Stato dell'area Schengen. Senza infine trascurare la concorrenza di competitor turistici come la Grecia, che ha messo a punto un sistema di algoritmi, test a campione e codici a barre, per evitare la quarantena automatica a tutti i visitatori. Una quarantena che ieri l'Austria ha stabilito per i viaggiatori provenienti da Bosnia Erzegovina, Albania, Macedonia del Nord, Kosovo, Serbia e Montenegro. Vienna ha inoltre invitato a rientrare i propri cittadini che si trovano attualmente in villeggiatura in uno di questi Paesi, con il ministro degli Esteri austriaco, Alexander Schallenberg, che ha parlato di «decisione dolorosa».In tutto questo, non dobbiamo poi trascurare le conseguenze politiche della scelta europea di bloccare Washington, aprendo contemporaneamente a Pechino. Se è infatti vero che gli Stati Uniti hanno visto un notevole incremento dei contagi negli ultimi giorni, è altrettanto vero che la Cina non ha mostrato troppa trasparenza nella gestione del Covid-19 lo scorso gennaio. Un fattore che evidenzia come la linea europea, oltre che su considerazioni sanitarie, poggi su dinamiche di natura geopolitica. È probabile quindi che Washington non veda di buon occhio la linea morbida di Bruxelles verso il Dragone. Nelle scorse ore, Donald Trump si è detto «arrabbiato con la Cina», mentre il Dipartimento di Stato americano ha rafforzato le critiche contro la Repubblica popolare a causa del dossier Hong Kong. Non è pertanto escludibile che questa situazione possa rinfocolare le tensioni tra le due sponde dell'Atlantico. Bruxelles ha del resto mostrato - nelle ultime settimane - un progressivo avvicinamento all'orbita cinese: il responsabile per la politica estera europea, Josep Borrell, ha recentemente rivendicato una sorta di terzietà tra Washington e Pechino, rifiutando inoltre la proposta americana di allargare il formato del G7. Tra Stati Uniti e Unione europea, insomma, i rapporti rischiano di deteriorarsi ulteriormente.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/prima-si-ai-turisti-poi-la-quarantena-lautogol-condanna-a-morte-il-settore-2646309003.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="il-bonus-bici-ha-le-ruote-sgonfie" data-post-id="2646309003" data-published-at="1593629962" data-use-pagination="False"> Il bonus bici ha le ruote sgonfie