2023-11-21
Col pretesto delle discriminazioni l’indottrinamento è iniziato da anni
Alessandro Zan ed Elly Schlein (Ansa)
La sinistra chiede corsi nelle scuole, dove le associazioni Lgbt sono attive da tempo.Ci vuole davvero una bella dose di malafede e un cinismo da Guinness dei primati per sostenere che se Filippo Turetta avesse seguito alle elementari le lezioni sulla sessualità non binaria da una drag queen, oggi Giulia Cecchettin sarebbe ancora viva. Eppure è quello che la sinistra sta tentando di farci credere, trovando sfortunatamente anche sponde governative. Formule fumose e inconcludenti come «educazione alle relazioni» o alla «affettività» rimbalzano in queste ore dai social ai comunicati, fino a spuntare in circolari ministeriali. Dove si trovino questi educatori affettivi, come siano stati formati e cosa debbano insegnare non è chiaro. O, forse, lo è, ma è meglio non saperlo. L’idea di portare certe tematiche nelle scuole era, come si ricorderà, uno dei punti più contestati del poi abortito ddl Zan, come ha rancorosamente sottolineato, avventandosi sul fatto di cronaca, l’ex parlamentare dem Monica Cirinnà: «Educazione al rispetto e all’affettività erano nella nostra legge Zan affossata in Senato dalla destra con voto segreto seguito da applausi. Ora tutti costoro devono tacere e sentirsi in colpa. Nel nome di Giulia Cecchettin basta lacrime di coccodrillo: ci ripensate?». All’articolo 7, il disegno di legge prevedeva in effetti l’istituzione di una «Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia» in occasione della quale le scuole si sarebbero dovute mobilitare in azioni di sensibilizzazione (o propaganda). Un’idea che ora, sull’onda della sacrosanta indignazione per gli stupri di Palermo e del parco Verde di Caivano, aveva finito per trovare eco anche al Miur, dove domani il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, quello per la Famiglia e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, e il titolare della Cultura, Gennaro Sangiuliano, parleranno di educazione sentimentale a scuola. Un progetto ancora in fase embrionale ma che, dalle indiscrezioni, prevederebbe anche l’intervento di influencer, cantanti e attori per ridurre le distanze con i giovani. In pratica, arriva Fedez in classe e insegna a vostro figlio la vita.Giova in ogni caso ricordare che l’assalto alle scuole era già iniziato da tempo e non si è certo fermato quando il ddl Zan è stato bocciato in Parlamento. Gli intenti programmatici sono sempre lodevoli: lotta al bullismo, contrasto alle discriminazioni, e così via. Poi, però, i progetti vanno ben oltre. Già sotto il governo Monti, l’allora ministro del Lavoro con delega alle Pari opportunità, Elsa Fornero, approvò delle linee guida su una presunta «Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere» che furono poi confermate e finanziate con 10 milioni di euro dal governo Letta. Nel 2013, la Regione Emilia-Romagna riprese e adattò dai Paesi Bassi (una garanzia...) il progetto W L’amore, percorso di educazione affettiva e sessuale rivolto a insegnanti, genitori, ragazzi delle scuole secondarie di I grado. Nel 2014, il Comune di Monza promosse il Progetto Rainbow per insegnare ai bambini delle elementari cosa sono l’omosessualità e la transessualità con nove dvd fra cui spiccava il film Da Lucas a Luus, che sponsorizzava la transessualità a bambini fra gli 8 e i 10 anni. WeWorld, una organizzazione non profit italiana indipendente attiva in 27 Paesi, propone progetti a scuole elementari, medie e superiori. Tra questi: Le chiavi della città (Firenze); Spazio Donna WeWorld (Napoli); S.F.E.R.A. (Territorio Agro Aversano); GenerAzione 5 (Napoli, Milano, Roma, Piacenza, Bologna, Cosenza, Pordenone, Siena). Fare x Bene onlus realizza da anni nelle scuole iniziative analoghe, tra cui il progetto Nonsolo25, realizzato in oltre 50 scuole di Milano, Roma, Catanzaro e Palermo, con 20.000 studenti coinvolti. Ancora poche settimane da, a Roma, una circolare dipartimento Scuola, formazione e lavoro ha rinnovato i corsi di aggiornamento in cui si parla di identità di genere e decostruzione degli stereotipi.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)
Il valico di Rafah (Getty Images)