2023-11-03
Seduta agitata in Commissione Giustizia. La nuova prescrizione in rampa di lancio
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Andrea Orlando (Imagoeconomica)
Antipasto di halloween alla commissione Giustizia di Montecitorio, dove i deputati sono stati costretti a una seduta fiume di notte per mandare in aula la prossima settimana la riforma della prescrizione. I voti sugli emendamenti, infatti, hanno tenuta occupata la commissione per tutta la nottata tra il 30 e il 31 ottobre, ma nonostante ciò si è trattato di una seduta tumultuosa, nella quale si sono segnalati per vigore nelle proteste gli esponenti del M5s, già orfani della lunghissima prescrizione introdotta da Alfonso Bonafede ai tempi del governo gialloverde. Il lavoro in commissione, in vista dell'approdo all'Assemblea lunedì 6, è stato importantissimo perché a margine dell'esame del provvedimento si sono svolte per tutta la prima parte della settimana delle serratissime trattative interne alla maggioranza sul punto giusto di equilibrio da trovare. Il testo da cui si partiva, firmato dai tre capigruppo del centrodestra in Commissione Carolina Varchi (FdI), Ingrid Bisa (Lega) e Pietro Pittalis (FI), aveva infatti destato le perplessità dei vertici di Forza Italia, i quali avevano segnalato la necessità di un aggiustamento. Aggiustamento che è arrivato in extremis, accompagnato dalla soddisfazione del governo, poiché l'emendamento che è stato votato (a firma dei due relatori Enrico Costa (Azione) e Andrea Pellicini (FdI)) ha avuto anche la conseguenza di far cadere il Pd in una palese contraddizione.Le nuove regole per la prescrizione dei reati riprendono praticamente in toto quelle volute dal dem Andrea Orlando quando occupava la poltrona di ministro della Giustizia: stop della prescrizione per due anni dopo la condanna di primo grado e per un anno dopo la conferma della condanna in appello. Se la sentenza di impugnazione non arriva nei tempi previsti, però, la prescrizione riprende a decorrere e nel conteggio rientra anche il periodo di sospensione. Quando è in commissione la prima versione del testo, Pd e M5s avevano gridato al colpo di spugno e al ritorno della legge ex-Cirielli, che aveva accorciato i tempi per l'estinzione del reato. Il ritorno alla versione Orlando ha spiazzato i parlamentari di Elly Schlein, che si sono trovati a votare contro una riforma firmata da uno dei suoi principali esponenti, giustificando questa scelta col fatto che nel frattempo è intervenuto il Pnrr, a loro avviso legato alla riforma voluta da Mario Draghi attraverso il suo Guardasigilli Marta Cartabia. Una Debora Serracchiani abbastanza in difficoltà, incalzata dai cronisti, ha replicato che “la riforma Orlando era del 2017, è un ottima riforma ma nel frattempo è arrivato il Pnrr".Le opposizioni (fatta eccezione del Terzo Polo che, attraverso il relatore di minoranza Enrico Costa, responsabile giustizia di Azione, ha già assicurato sostegno alla riforma) hanno giocato anche la carta di un seppur blando ostruzionismo, presentando circa 120 tra emendamenti e subemendamenti, ma la maggioranza ha tenuto senza particolari sussulti e ha poi approvato l'emendamento frutto dell'accordo tra i responsabili Giustizia dei partiti di centrodestra: il sottosegretario Andrea Delmastro (FdI), la presidente della Commissione Giustizia del Senato Giulia Bongiorno (Lega) e il viceministro Francesco Paolo Sisto (FI). Le norme attuali, introdotte dalla Cartabia, prevedono che non vi sia limite di tempo per la prescrizione in primo grado, ma l'appello non può durare più di due anni, mentre il tetto per la Cassazione è di un anno. La commissione Giustizia della Camera, dopo aver approvato le nuove norme, ha anche dato mandato ai relatori Pellicini e Costa di riferire in aula. A partire, come detto, da lunedì prossimo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.