2023-06-16
Il muro green dell’Ue cade sulla legge Natura
Spallata dei Popolari alle follie ecologiste di Bruxelles. Nella commissione Ambiente dell’Europarlamento, il pacchetto che rischia di affossare l’agricoltura viene stoppato. Pareggio dei voti (44 contro 44) e maggioranza Ursula in tilt. Prossimo round il 27 giugno.Il muro del green a immagine e somiglianza dei socialisti europei, quello della transizione ecologica - che mira a desertificare il Vecchio continente - sta venendo giù. A dare le picconate è il Partito popolare di Manfred Weber, con il fondamentale sostegno di Ecr e del centrodestra italiano. La battaglia è sulla cosiddetta legge Natura. Si tratta dell’insieme di norme (spinte dai Verdi e dal relatore, Pascal Canfin) che vorrebbe imporre 25.000 chilometri di fiumi senza dighe e senza intervento umano e che punta a mettere a terra ulteriori vincoli all’industria agricola. Insomma, un pacchetto di leggi inserito nel Green new deal e che più di altre follie riuscirebbe ad accoppiare al termine «ambiente» quello di «povertà». Ieri Envi, la commissione Ambiente dell’Europarlamento, si è riunita per valutare la legge Natura e votare gli emendamenti. Nei giorni precedenti, come raccontato dalla Verità, si erano scatenate oltre alle consuete tensioni anche una tempesta di scontri finita in rissa. Accuse e insulti. Canfin che denuncia Weber di inviare a tappeto mail ai Parlamentari del Ppe per indurli a votare contro e a non allinearsi al Pse. Risposte piccate di Weber, che però a sua volta tira dritto. Denunce di pressioni da parte del gabinetto del commissario, Frans Timmermans, contro membri del Ppe. Denunce anticipate dalla Verità e confermate al nostro giornale dalla diretta interessata, la deputata tedesca, Christine Schneider, che si era ritirata dal tavolo delle trattative con le forze politiche più intransigenti. «Ero nell’ufficio del vicepresidente Timmermans e anche nell’ufficio del commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, a Strasburgo. Volevano sapere di cosa avevamo bisogno per promuovere la legge. Non ero sola. C’erano anche lo staff e altri europarlamentari e volevano sapere cosa fare affinché io e il mio gruppo politico votassimo a favore di questa proposta». A fronte di motivate perplessità, la Schneider è stata minacciata di subire ostruzionismo su qualunque iniziativa futura. A prescindere dai contenuti. L’atteggiamento dei Socialisti e del commissario (alla faccia del ruolo super partes) è servito solo a esacerbare gli animi e ad ampliare la spaccatura. Così, ieri mattina quando la mozione è sbarcata in Commissione è calato il gelo. Il primo emendamento all’ordine del giorno era proprio quello del rigetto integrale della legge Natura. Ci sono stati 44 voti a favore e 44 contro. Parità assoluta e maggioranza Ursula per la prima volta politicamente in frantumi. Si è passati a votare gli emendamenti successivi, un’enorme lista di 4.000 articoli. Ovviamente Canfin non è riuscito materialmente a maneggiarli. Non era nemmeno a metà del percorso quando è scoccata l’ora della riunione plenaria. Verdi e Socialisti sono stati costretti ad andare in Aula senza la legge Natura e a rimandare al prossimo 27 giugno nel tentativo di trovare una nuova maggioranza. Meno di un mese fa il medesimo testo era stato bocciato in commissione Agricoltura. In quell’occasione Ecr, Ppe avevano votato compatti contro i Socialisti e ottenuto la maggioranza anche grazie all’aiuto di RenewUe, il gruppo di Emmanuel Macron. La commissione Agricoltura non è però politicizzata come quella Ambiente, che da almeno tre anni a questa parte sostiene tutte le iniziative all’ombra della bandiera green. Ecco che al di là del contenuto della legge Natura e della batosta presa ieri dal Pse (è stata addirittura annullata la consueta conferenza stampa) è interessante notare la progressione della rottura dell’attuale maggioranza. Quando si è votato due mesi fa lo stop ai motori termici, la posizione del Pse ha finito con il prevalere anche se con numeri risicati. Il Ppe, in quell’occasione, si è spezzato in tre parti. La prima, con Weber, ha votato contro al fianco di Ecr e Lega. L’altro terzo di deputati si è astenuto assieme al gruppo di Macron. E l’ultimo blocco è rimasto allineato ai Socialisti. Il mese scorso il primo no in commissione Ambiente ha visto un ulteriore smottamento del Ppe e ieri, finalmente, la frana ha ricevuto l’investitura politica di Weber. Significa almeno tre cose. Primo, il centrodestra si sta muovendo compatto e riesce a influenzare le decisioni e comincia a fermare le follie dirigiste sul green. Secondo aspetto, comincia a esserci una presa di coscienza. La transizione modello socialista ha portato più inflazione, meno lavoro. Rischia di rendere l’Europa instabile e molto più povera. Due anni fa chi lo diceva era guardato come un alieno. Poi si è passati agli insulti. Chi critica il Green new deal è un negazionista come ai tempi del Covid. Adesso si può tornare a discutere di politica e di contenuti. Nessuno vuole vivere nell’inquinamento, ma non ha senso tagliarsi un braccio per un semplice prurito alla mano. Il braccio sarebbe la nostra economia. Il prurito, la quantità di emissioni dell’Europa rispetto a quella di Cina e Asia. Infine, c’è un terzo significato da dare alla mossa del Ppe. Prendendo le distanze da una folle transizione ecologica potrà - da un lato - giustificare l’addio all’alleanza con il Pse per salvaguardare l’industria e il modello produttivo dell’Ue e - dall’altro - manovrare per riorganizzare nuovi gruppi in vista delle europee del 2024. Servirà ancora tanto lavoro, servirà la partecipazione di Forza Italia, di Ecr e della Lega. È solo l’inizio. ma chissà se i Socialisti hanno capito che trasformando un percorso teoricamente virtuoso in una bandiera esclusivamente ideologica hanno fornito ai propri avversari le chiavi per smontare i bulloni dell’impalcatura su cui il Pse si è adagiato negli ultimi 20 anni.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.