2022-03-28
Pompelmo rosa. Disseta e protegge da cancro e colesterolo
Fanno bene perfino i semi: nella medicina alternativa il loro estratto è noto come un antibiotico e antibatterico naturale.Associamo il pompelmo all’estate, ma come gli altri agrumi è un frutto dell’inverno che è da poco finito. Si sta raccogliendo ora, da gennaio a marzo, e nei climi ancor più caldi del nostro la sua stagione va da novembre a maggio. Non è questo, come cantava nel 1976 Al Stewart, «the year of the cat», l’anno del gatto dell’astrologia vietnamita (a quel gatto era dedicata la canzone), ma i primi mesi di ogni anno sono sicuramente «the months of the grapefruit», i mesi del pompelmo. Il pompelmo, nome botanico Citrus paradisi o Citrus x paradisi, è un albero da frutto del genere Citrus, della famiglia delle Rutaceae. Diversamente dall’arancio, caso che vede chiamarsi l’albero al maschile e il frutto al femminile, e come il limone, dove entrambi si chiamano al maschile, si chiamano pompelmo sia il frutto sia l’albero. Nel mondo degli agrumi, il pompelmo si caratterizza innanzitutto per la forma, maxi. Esso, infatti, è secondo solo al pomelo e può raggiungere anche 2 chili di peso (gli esemplari più grandi, però, finiscono nell’industria conserviera dei succhi, perciò nei mercati e supermercati non vediamo mai pompelmi taglia XL). La sua buccia ha un grosso strato di albedo. Il frutto dell’agrume in botanica si chiama esperidio, può avere forma da tonda, magari compressa ai poli, a ovoidale. L’esperidio è costituito da uno strato esterno, solitamente rugoso, di colore dal giallo al rosso, che generalmente chiamiamo buccia o scorza ma il cui nome tecnico sarebbe flavedo, e poi dall’albedo, la parte bianca interna della buccia. Entrambi costituiscono il pericarpo, mentre la polpa, suddivisa in una colonna, gli spicchi, le vescicole contenenti il succo e i semi, è chiamata endocarpo. Dell’agrume mangiamo tutto, anche la buccia, ma grattugiata rigorosamente senza albedo, che a crudo è amarognolo. proprietà della bucciaPiù spesso che cruda, mangiamo la buccia candita, in questo caso con tutto l’albedo, che viene addolcito dal trattamento della canditura. Questa opzione a seconda dell’uso, senza albedo o con albedo, è la regola delle bucce di ogni agrume, ma l’albedo del pompelmo ha una particolarità: è leggermente più spugnoso di quello, per esempio, del limone e ciò determina una buccia meno compatta di quella del limone, come anche dell’arancia. I semi sono estremamente duri e non si mangiano, tuttavia li usiamo in forma… liquida. Sì, avete letto bene: l’estratto di semi di pompelmo è un preparato noto come Gse e molto affermato nella medicina alternativa, dove viene pubblicizzato come antibiotico naturale perché alcuni studi ne hanno evidenziato proprietà antimicotiche, antimicrobiche e antibatteriche ad ampio spettro e selettive, sarebbe a dire che colpiscono solo i batteri non familiari all’organismo (ne distruggono la membrana in 15 minuti dal contatto). L’albero del pompelmo è un gigante e fiero sempreverde abitualmente alto tra 5 e 6 metri, ma può arrivare addirittura fino a 15 metri, con foglie lunghe oltre 15 centimetri e fiorellini bianchi e profumati con quattro petali che ricordano quelli di arancio. Le varietà di pompelmo sono molte, ma la più nota è il pompelmo rosa. Questo particolare tipo di pompelmo è il frutto di una mutazione spontanea avvenuta in Texas nel 1929 e poi stabilizzata mediante irraggiamento con neutroni lenti. Le cultivar di pompelmo rosa Star Ruby e la Rio Red, vendute con il nome Rio Star, sono state ottenute molto più recentemente tramite esposizione a radiazioni ionizzanti. Attualmente, si sperimentano tante ibridazioni, in particolar modo con l’arancio moro, per trasformare l’acre pompelmo in pompelmo dolce e non è escluso che in futuro il pompelmo rosa si emancipi dallo status di varietà per diventare una specie a sé, come è successo, in passato, con le clementine. E ancor prima con l’arancio, il limone e lo stesso pompelmo. incrocio fortunatoIl pompelmo, infatti, è un antico ibrido, probabilmente tra arancio dolce e pomelo, che da tempo costituisce specie autonoma (la cui propagazione avviene per talea e per innesto). Fino a poco tempo fa si classificava il pompelmo come Citrus originale, mentre oggi si pensa che i pomeli siano i Citrus originali da cui sarebbero anticamente derivati, appunto per ibridazione con l’arancio dolce, i pompelmi, che poi avrebbero soppiantato i pomeli. Il pompelmo avrebbe preso la succosità, cioè l’alto tasso idrico, dal pomelo e dall’arancio avrebbe tratto la forma più piccola e leggermente più appiattita rispetto al pomelo. Un pomelo, pensate, può pesare anche più di 10 chili, un pompelmo al massimo due. Il pomelo presenta anche una specie di «cappello» di albedo che lo fa somigliare a una pera, protuberanza assolutamente scomparsa nel pompelmo. Usato a lungo in Europa a mo’ di pianta ornamentale, come molte altre piante giunte da altrove, il pompelmo è assurto al consumo alimentare e popolare solo un paio di secoli fa. Oggi si coltiva in tutto il mondo, i maggiori produttori sono la Cina e gli Stati Uniti e i nostri numeri non sono nemmeno paragonabili ai loro. Però coltiviamo pompelmi nell’Italia del Sud, soprattutto in Sicilia (Piana di Catania e Conca d’Oro). I pompelmi italiani non sono molti, ma se avete la fortuna di trovarli, prendeteli. I dati Istat agricoltura 2021 non sono disponibili, ma da quelli del 2020 si evince che la superficie italiana impegnata nella produzione di pompelmi è di 297 ettari, per un raccolto di 54.700 quintali. Si dice che il pompelmo sia aspro e in effetti lo è, ma il suo impatto sulla nostra salute non è sgradevole come può essere, per alcuni, quello sulle nostre papille gustative. Cento grammi di pompelmo hanno soltanto 26 calorie, il 9% da proteine e il 91% da carboidrati. Di 100 grammi, 91,2 sono di acqua, poi 6,2 di zuccheri, 1,6 di fibre e 0,6 grammi di proteine. Il pompelmo è innanzitutto un frutto assai idratante che, per questa ragione, va consumato durante la stagione calda, magari sotto forma di succo bello refrigerato. Però non dimentichiamo che è molto importante idratarsi anche in inverno. Le sue fibre (0,54 grammi sono di fibra solubile e 1,06 grammi di fibra insolubile) aiutano a ridurre il colesterolo. Anche i suoi limonoidi aiutano a ridurre il colesterolo. Il pompelmo è certamente un frutto ideale per chi vuole dimagrire o, semplicemente, non vuole ingrassare e perciò è adatto non solo alla dieta con la quale si perde peso ma anche al successivo regime di mantenimento con il quale si mantiene il peso forma. Sembra, infatti, che il pompelmo possa aiutare a diminuire eccessivi livelli di insulina nel sangue, amplificando la sua funzione di sostegno alla linea ideale. Il pompelmo, inoltre, stimola il metabolismo e la diuresi. Importante è anche l’azione detossificante del pompelmo e la sua azione protettiva dai calcoli ai reni, dal cancro al colon e da quello al polmone. Il pompelmo sembrerebbe possedere proprietà antitumorali anche grazie al contenuto di vitamina C, ben 40 milligrammi ogni 100 grammi di frutto, poco meno di arancia (54 milligrammi), e limone (50). ricco di vitamina cOltre a proteggere da varie forme di tumore, la vitamina C favorisce l’efficienza del sistema immunitario e protegge la salute cardiovascolare. Il fabbisogno giornaliero di vitamina C è di circa 90 milligrammi per gli uomini e di 70 per le donne, quindi con un paio di pompelmi la razione quotidiana consigliata è più o meno soddisfatta in entrambi i casi. Azione antiossidante hanno anche il licopene e i (numerosi) polifenoli del pompelmo. Il pompelmo contiene anche 230 milligrammi di potassio, minerale necessario per una corretta contrazione muscolare, anche del cuore, che regola l’equilibrio dei fluidi e dei minerali nelle cellule e che aiuta a mantenere la pressione sanguigna equilibrata in rapporto al sodio, che però nel pompelmo non preoccupa in quanto è decisamente basso, 1 milligrammo. potassio e calcioPoi, abbiamo 17 mg di calcio, necessario per lo sviluppo e la salute di ossa e denti. Si tratta di un minerale che va assunto sempre, non solo da bambini, perché le ossa si rimodellano proprio grazie al riassorbimento e la deposizione del calcio nel nuovo tessuto osseo. Inoltre, il calcio ha effetto rilassante e se assunto da 20 a 40 minuti prima di andare a dormire favorisce il sonno. Infine, abbiamo 16 milligrammi di fosforo, anch’esso importante per la salute di ossa e denti e per la trasformazione del cibo in energia, e 0,3 milligrammi di ferro. Considerato che la vitamina C amplifica l’assorbimento del ferro, seppure il contenuto di ferro del pompelmo sia basso e si tratti di un ferro vegetale, il ferro del pompelmo va comunque considerato alla luce di questa maggiore assimilabilità dovuta all’acido ascorbico. Anche per questo motivo, il pompelmo è ottimo affiancato alle carni, delle quali aiuta ad acquisire al meglio possibile il ferro eme.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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