2023-04-09
«La poesia sta bene, è come lama di spada»
Davide Rondoni (Getty Images)
Lo scrittore e saggista Davide Rondoni: «Non deve confermare parole vuote o svuotate. Ho scritto un libro per spiegare che il Creato è un paradosso, un giorno ci nutre e il giorno dopo ci uccide. Voglio stilare e leggere testi che aiutino a mettere a fuoco il senso misterioso della vita».Davide Rondoni (1964, Forlì) è un poeta, scrittore e saggista. Ha pubblicato raccolte di poesia, romanzi, piéces teatrali, diversi saggi e curato antologie poetiche; è stato fondatore e condirettore del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna, nonché della rivista ClanDestino e della collana di poesia I passatori per l’editore CartaCanta. Dirige alcuni festival artistici e culturali e cura performance tra poesia e musica, danza e arte. Editorialista del Quotidiano Nazionale, collabora con diverse emittenti televisive, Rai compresa, e testate giornalistiche. Tra le sue opere più apprezzate si ricordano Il bar del tempo, Avrebbe amato chiunque, Apocalisse amore, La natura del bastardo, I santi scemi, Non sei morto amore, Il fuoco della poesia, Contro la letteratura, Il pensiero dominante, Noi, il ritmo - taccuino di un poeta per la danza (e per una danzatrice). Tra i suoi ultimi libri: il romanzo Il concerto del viale dei lecci (Aboca) e il saggio Cos’è la natura? Chiedetelo ai poeti (Fazi).Che cos’è la natura?«È il primo nome del mistero, parafrasando Eraclito. Ovvero, è tutto quel che non è nato (natura, natus) da noi e supera la nostra volontà. Abbiamo forse immaginato noi le margherite? O le albe sul mare? O i venti che corrono liberi nei boschi? O abbiamo disegnato noi la forma perfetta del fiocco di neve? Ed è anche il nome di quello che, in noi, è impresso dalla nascita. Di quel che non è determinato da noi in noi stessi. È condizione e segno. Non è madre la natura, ma fratello e sorella, come diceva Francesco, e amante. La natura è un paradosso: un giorno ci nutre, un giorno ci uccide e abitare tale paradosso, che suscita stupore e incute timore e tremore, è il nostro compito, con aperte domande di senso e di amore. E come mendicanti, per stare con il Leopardi de La Ginestra forse non cosi lontano dal Cantico di San Francesco.»Il suo romanzo Il concerto del viale dei lecci, uscito per la collana Il bosco degli scrittori di Aboca, è un libro delle nostalgie, unisce le storia individuale di un uomo - suo nonno - oramai appartato e silenzioso, e l’eco degli eventi storici che riguardano le pietre e ancor più i legni, i lecci, della sua città natale, Forlì. Come nasce l’idea di questo romanzo? «Il romanzo mi è stato chiesto per quella prestigiosa collana. Un libro delle nostalgie e delle visioni. Più che da un’idea, il romanzo, o forse è meglio dire il racconto (non penso di essere un romanziere), nasce da un amore potente e maestoso, umile e violento per questa strana città della mia famiglia, città con l’accento, dove sono nati il capo del fascismo e il capo delle Brigate rosse, dove risuona questo viale tra surreale e magico. Città di Caterina Sforza e di Melozzo, di San Pellegrino e Benedetta Porro, città originaria dei Garzanti, dei Fratelli Fabbri, di Piccari di Quinta generazione, di Diego Fabbri, di riviste dove esordirono da Testori a Calvino fino a molti autori d’oggi come Benedetti, Villalta, Copioli... Città di Marta. Cuore della Romagna che è “Quasi un paradiso”. E dove mio nonno Enea passeggiava e stava al bar e ancora passeggia e sta al bar per me e mi fa vedere la differenza tra storia e tempo, come diceva già Manzoni, e indica la mappa delle vicende su un tavolo più grande e misterioso che non il tavolo delle anatomie biografiche o storiche».L’autobiografia è un elemento scontato quando si parla di poesia. Per lungo tempo lo è stato meno riguardo la scrittura narrativa. Scrivendo questo suo particolare memoriale, c’è qualcosa che ha scoperto o riscoperto? Mettendosi così, a nudo, di fronte ai ricordi, è emerso qualcosa che non si aspettava?«Non so se sia autobiografia, di certo non era mia intenzione raccontare i fatti miei. E, infatti, si mescolano cose accadute realmente, altre verosimili, altre inventate... Credo che uno scrittore, anche se fa un’autobiografia, fa una cosa ben diversa che raccontare i fatti propri come fa invece un pirla qualsiasi che va in tv dalla De Filippi... È arte, non un diario. E direi, dunque, che sono emerse e riemerse un sacco di piccole e grandi visioni. Come quell’Icaro scolpito in pietra di trenta metri con il volto del figlio morto di Mussolini e la folla di anime o certe luci nella notte. Di certo, non mi aspettavo che questa storia del viale, del ragazzo e di Enea in mezzo alla grande storia fosse amata tanto dai venticinque lettori. Non so se è questa “roba” è auto-fiction o racconto o romanzo o poema. So che il viale era ed è un concerto, e che “il tempo e l’amore sono fatti / dello stesso onore”».Lei è un poeta noto, premiato, magari discusso da qualcuno, osteggiato da altri, e amato da altri ancora. Come sta la poesia italiana? Potrà ancora riuscire a toccare i cuori dei lettori più diversi oppure è oramai una minuta branca che si rivolge ai poeti stessi e agli studiosi di?«La poesia è un’arte che in Italia ha una potente, meravigliosa, vivacissima tradizione e tante belle e interessanti voci. È un’arte che non sopporta le letture sociologiche. Sfugge alla legge del numero. Arriva come acqua segreta, come lama di spada, a tanti cuori a tante menti. La poesia sta bene ogni volta che non conferma le parole solite o vuote o svuotate. Per questo ho fatto un libro sulla natura e i poeti, perché i poeti autentici non parlano della natura come vuole il mainstream o la nuova ideologia biologo-pianetista. Come sempre, ci sono poeti di corte, poeti che cercano il consenso, poeti che sono “osteggiati” perché scomodi o liberi. Non mi preoccupa la salute della poesia, sono preoccupato di scrivere e leggere e offrire poesie che aiutino a mettere a fuoco la vita e il suo misterioso senso».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.