Più vestiti che elettronica: l'e-commerce italiano cambia casacca e passa alla moda

True
  • Gli acquisti online nel nostro Paese stanno vivendo un momento di svolta. Dopo anni in cui il settore della tecnologia ha sempre avuto lo scettro di categoria merceologica più richiesta sul Web, a breve potremmo assistere a un sorpasso a favore del fashion.
  • Risparmio e trasparenza: i consumatori si fidano di internet e sono particolarmente attenti alle recensioni: il 93% legge spesso test o guide all'acquisto, mentre il 90% si affida alle opinioni di altri utenti.
  • Uomini spendaccioni: in Italia battono le donne per numero di transazioni. L'Italia è il secondo Paese più maschilista in Europa per percentuale di maschi che compra sul Web. Solo il Regno Unito ci batte: il 63,6% è uomo, mentre solo il 36,7% è donna.

Lo speciale comprende tre articoli e infografiche.

«Esplicitiamo in Costituzione il primato del diritto nazionale»
Geminello Preterossi, docente di Filosofia del diritto e di Storia delle dottrine politiche all’Università di Salerno
Il professor Geminello Preterossi, docente di Filosofia del diritto e di Storia delle dottrine politiche all’Università di Salerno: «Nella Carta ci sono principi non modificabili dal Parlamento, figurarsi da Bruxelles. Eppure la Corte di giustizia Ue si è auto attribuita poteri tolti agli Stati».
Il pride di Budapest sbugiarda gli attacchi Ue a Orbán «dittatore»
Ansa
Nessuna repressione: Bruxelles critica l’Ungheria solo perché politicamente scomoda.
Claudio Borghi: «Il riarmo può falcidiare il welfare»
Claudio Borghi (Imagoeconomica)
Il leghista: «L’unico modo per spendere per la Difesa senza affondare è riscrivere il Patto di stabilità. Bisogna tornare alla Cee: era l’idea giusta di Europa. L’euro non è più il primo problema, ma i suoi squilibri restano».
La guerra dei 12 giorni alza il velo sulla debolezza strategica della Cina
Xi Jinping e Ali Khamenei (Ansa)
  • L’Iran è una pedina importante per i rifornimenti energetici di Pechino e per la sua proiezione nel mondo. Eppure il Dragone non si è mosso in difesa di Teheran: non ha voluto sfidare gli Usa e scontentare la Ue.
  • L’analista Michael Lai, ricercatore senior del Middle East Media Research Institute (Memri): «Il leader cinese ha imparato a camuffare la sua influenza. Pure se non sempre rispetta le promesse sugli investimenti».
  • Quelle armi provenienti dall’Impero di Mezzo finite a Hamas e Huthi.

Lo speciale contiene tre articoli.

Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy