2025-01-15
        A Pitti Uomo tradizione e innovazione: per un equilibrio tra numeri e mercati
    
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        Pitti Immagine Uomo 107 a Fortezza da Basso (AKAstudio-collective)
    
Si riaccendono i riflettori sulla Fortezza da Basso di Firenze con gli eventi di Pitti Uomo 2025, il primo salone italiano del fashion ad aprire i battenti in Italia quest’anno. Al centro dell’edizione numero 107, l’anteprima delle nuove proposte maschili per la prossima stagione autunno-inverno.L’appuntamento fino a venerdì 17 gennaio, sarà seguito dalle altre date delle fiere di Pitti Immagine: Pitti Bimbo dal 22 al 23 gennaio per la moda per i bambini, Pitti Filati dal 28 al 30 gennaio incentrato sul mondo del tessile. A questo Pitti Uomo partecipano 770 marchi, di cui 45% esteri. Due i guest designer, Satoshi Kuwata di Setchu con il suo primo vero fashion show e MM6 Maison Margiela, che crea in esclusiva per Pitti una collezione 100% uomo, di scena al Tepidarium del Roster. «La moda sta vivendo una complessa fase di transizione - dice l’a.d. di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone – che noi di Pitti non possiamo limitarci a osservare: dobbiamo darne un’interpretazione, tradurla in scelte di mercato e contenuti di comunicazione, anche rischiando». L'ente fiorentino ha spinto più del solito sul mix merceologico tra fashion e lifestyle, dedicando inoltre un’attenzione speciale alla cultura del running. «Altrettanto interessante – prosegue Napoleone – è lo spazio riservato alle collaborazioni internazionali curate da altre organizzazioni promozionali, una peculiarità del salone». Il direttore generale di Pitti Immagine, Agostino Poletto, rimarca la collaborazione con il Maeci e l’Agenzia Ice. «Così – afferma – possiamo investire preziose risorse per portare a Firenze la comunità dei buyer più influenti della moda e del lifestyle uomo, invitando inoltre i compratori provenienti dai mercati emergenti». A fianco di Pitti Immagine c’è ancora una volta UniCredit come main partner. Dalla sinergia tra il Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e la stessa UniCredit è nata tra l'altro nel 2024 la Cfmi Academy, progetto di formazione che si sta evolvendo per lanciare nuovi creativi.Cinque le sezioni della rassegna maschile: Fantastic Classic, Futuro Maschile, Dynamic Attitude, Superstyling e I Go Out. Per questa edizione, incentrata sulle novità FW 2025/2026, debutta in collaborazione con Knees Up il Knees Up Running Space, all'interno della sezione I Go Out: un progetto speciale e una installazione ispirati a uno dei fenomeni di costume e di pratica sportiva più significativi degli ultimi anni, ossia la passione per la corsa. Il quartier generale della manifestazione è come sempre la Fortezza da Basso, palcoscenico di iniziative e mostre, ma alcuni appuntamenti coinvolgeranno altri luoghi di Firenze. Numerosi i designer e gli stilisti attesi. Attesi tanti VIP, tra questi il calciatore Luis Figo, che presenterà il suo brand, il cantante Julio Iglesias jr e l’influencer Taylor Mega.
        La maxi operazione nella favela di Rio de Janeiro. Nel riquadro, Gaetano Trivelli (Ansa)
    
        Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
    
        Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
    
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico. 
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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        Viktor Orbán durante la visita a Roma dove ha incontrato Giorgia Meloni (Ansa)