2024-10-08
Pioggia di razzi sullo Stato ebraico. L’Idf ai libanesi: «Evitate le spiagge»
Le Brigate Al-Qassam rivendicano il lancio di missili nell’anniversario della strage. Il premier israeliano convoca una riunione di sicurezza urgente. L’Iran: «Se minacciati, rivedremo la politica sulle armi nucleari».Sirene d’allarme, razzi e missili provenienti dalla Striscia di Gaza e dal Sud del Libano, la maggior parte intercettati dallo scudo Iron Dome. Dal Paese dei cedri, ha informato l’Idf, Hezbollah ne ha fatti partire 135 - cinque dei quali non neutralizzati dal sistema di contraerea israeliano - che hanno raggiunto la Galilea e le città di Tiberiade e Haifa. Proprio qui si sono verificati i danni peggiori, con dei frammenti di un missile che hanno colpito un ristorante e causato almeno 11 feriti, tra cui un tredicenne, ricoverati all’ospedale Rambam Health Care Campus. A Kfar Vradim, una piccola comunità nel Nord del Paese, l’impatto di un missile ha danneggiato una casa e mandato in fiamme diverse auto parcheggiate nello spazio adiacente. Le sirene sono scattate anche a Tel Aviv e in tutta l’area metropolitana della Città bianca dove si sono uditi due forti boati provocati dall’intercettazione di due razzi Maqadmeh M90 sparati da Gaza, così come a Sderot, dove sono stati abbattuti tutti e cinque i razzi lanciati da Hamas. Il servizio nazionale di primo soccorso israeliano ha riferito che due donne sono state trasportate all’ospedale Asaf Harofeh in seguito a delle lievi ferite riportate. L’azione è stata presto rivendicata dall’organizzazione terroristica che governa la Striscia di Gaza dal 2006, con l’ala militare delle Brigate Al-Qassam che ha postato su Telegram un messaggio in cui si spiega che «l’attacco fa parte della battaglia di logoramento in corso e in risposta ai massacri israeliani contro i civili e allo spostamento deliberato del popolo palestinese». Israele ha vissuto così il giorno della commemorazione del 7 ottobre, difendendosi dagli attacchi lanciati dai due fronti più caldi di quella che Benjamin Netanyahu vorrebbe ribattezzare da «Operazione Spade di ferro» in «Guerra di resurrezione». Il premier israeliano, che ha convocato una riunione di sicurezza urgente, ha avanzato la proposta nel corso del tavolo di governo, disertato dal ministro della Difesa, Yoav Gallant, e dal capo di Stato maggiore, Herzi Halevi, in cui si è discusso anche e soprattutto della risposta nei confronti dell’Iran. L’attacco è atteso nelle prossime ore e, da Teheran, il regime islamico degli ayatollah ha deciso di innalzare ulteriormente il livello delle minacce agitando lo spettro delle armi nucleari: «Non cerchiamo di aumentare la tensione e la guerra nella regione, ma non abbiamo paura e daremo una risposta ferma e proporzionata a qualsiasi nuova azione e avventurismo del regime sionista», ha affermato il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi; mentre l’ufficio di rappresenanza di Ali Khamenei ha fatto sapere che «di fronte alla necessità di proteggere le vite, la proprietà e l’onore dei musulmani e del popolo iraniano, Teheran prenderà le misure necessarie e certamente rivedrà la sua politica sull’impiego delle armi nucleari».Nel frattempo prosegue l’azione via terra dell’esercito dello Stato ebraico, sia nel Libano che a Gaza. Nella giornata di ieri 100 aerei dell’Aeronautica militare israeliana hanno attaccato 120 strutture di Hezbollah, tra cui un sistema missilistico e il quartier generale del Partito di Dio situati nel Sud del Paese, dove l’Idf ha esortato ancora una volta la popolazione civile a stare il più lontano possibile dalla zona costiera fino a nuovo avviso: «L’Idf non ha interesse a farvi del male. Rimanere sulle spiagge nell’area a Sud del fiume Havali mette in pericolo la vostra vita», recita il messaggio diffuso in arabo dal tenente colonnello Avihai Adrai. A Beirut, invece, le truppe israeliane hanno bombardato la periferia meridionale della Capitale libanese prendendo di mira mezzi di raccolta di informazioni, strutture di stoccaggio di armi, centri di comando e altri siti di infrastrutture terroristiche, mentre nella località di Baraachit sono rimasti uccisi dieci vigili del fuoco. A proposito del raid israeliano a Beirut dello scorso 3 ottobre, non è ancora stata certificata la morte di Hashem Safieddine, designato successore dell’ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, assassinato il 27 settembre a Dahieh: «Non abbiamo ancora questa conferma. Quando sarà confermata, come e quando, sarà sul sito Web dell’Idf», ha affermato un portavoce del governo israeliano. Un giallo che coinvolge anche Esmail Qaani, comandante delle forze Quds iraniane, dato per morto nello stesso attacco, ma secondo fonti israeliane riportate dal Times of Israel, ancora disperso; mentre secondo la Reuters l’Iran ha fatto sapere di aver perso i contatti.A Gaza, dove è stato trovato morto uno degli ostaggi, il ventottenne Idan Shtivi, l’Idf ha ordinato l’evacuazione delle aree a Sud della Striscia. «A causa degli atti terroristici di Hamas, che saranno affrontati con estrema forza, dovete evacuare queste aree immediatamente e dirigervi verso l’area umanitaria di al-Mawasi», ha informato il portavoce dell’esercito. Le truppe israeliane hanno poi bombardato l’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir el-Balah che ospitava diversi miliziani e fungeva da centro di comando e controllo. Teatro di battaglia è stato anche il campo profughi di Bureij, dove in seguito a un raid israeliano sono morte tre persone e molte altre sono rimaste ferite. Hamas, però, fa sapere: «La nostra scelta è di continuare una lunga e dolorosa battaglia di logoramento con il nemico e le battaglie hanno provato il successo di questa scelta», ha detto il portavoce delle Brigate Al-Qassam, Abu Obeida.
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)
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