Caro Pichetto, ora è a noi che viene da piangere

Caro Pichetto, ora è a noi che viene da piangere
Gilberto Pichetto Fratin (Ansa)

Caro Gilberto Pichetto Fratin, caro ministro dell’Ambiente, aspirante Toninelli dalla lacrimuccia facile, le scrivo questa cartolina perché vorrei invitarla a pranzo. Non scherzo. Mi ha colpito, infatti, vederla schierata al fianco delle aziende energetiche che vogliono continuare a espropriare i terreni ai contadini per metterci, al posto delle coltivazioni, pannelli fotovoltaici e pale eoliche.

Per sfilarsi dalla tenaglia cinese l’Italia acceleri sul piano minerario
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Abbiamo avviato 14 progetti esplorativi, ma è necessario rigenerare le vecchie cave e rafforzare quelle già attive. Ci sono da estrarre materie critiche come rame, cobalto, tungsteno, grafite, zinco, litio e terre rare.

D’accordo i mondeghilli (le polpette milanesi) sono quello che sono, inarrivabili. Per la verità Pellegrino Artusi nel suo La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene scrive opportunamente: «Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare cominciando dal ciuco, il quale fu forse il primo a darne il modello al genere umano».

Roma rallenta ma sorpassa il trenino tedesco. Madrid e Parigi han poco da esultare
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Italia e Germania soffrono la guerra commerciale globale, eppure la prima cresce come o più della seconda in 14 trimestri su 15. Il governo deve far salire la domanda.
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Il Fisco avverte chi ha usufruito del 110%: aggiornamenti obbligatori dopo gli interventi.
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