2024-01-26
Schillaci cede: «Il piano cambia»
Orazio Schillaci (Getty Images)
Il ministro cancella dal documento pandemico i dpcm e apre alla revisione dei capitoli dedicati alle restrizioni. Svicola ancora invece sui vaccini, che al momento sono definiti «le misure preventive più efficaci» a prescindere persino dalla loro esistenza.Il ministro della Salute ingrana la retro: il piano pandemico 2024-2028, quello che rispolverava i lockdown, i dpcm e la religione del vaccino, sarà modificato. Non poteva essere altrimenti: il principale azionista del governo, Fratelli d’Italia, aveva già proposto di cambiare un documento che - ha commentato domenica scorsa un esponente del partito - «sembra scritto dagli uomini Speranza». Dopo le critiche della Verità, era intervenuto, proprio sulle colonne del nostro giornale, anche un big meloniano: il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, aveva suggerito almeno di «precisare meglio tutte le fasi di risposta all’emergenza che andrebbero seguite» prima di arrivare, come «extrema ratio», alla serrata totale. La conferma che i lavori sono ancora in corso, e che la partita è aperta, l’ha data ieri, a Palazzo Madama, Orazio Schillaci, rispondendo alle interrogazioni della senatrice grillina Elisa Pirro e del senatore leghista Claudio Borghi.La prima, seguendo la strategia di Giuseppe Conte, ha provato a rimarcare le somiglianze della bozza discussa in questi giorni con i provvedimenti attuati dall’esecutivo giallorosso, a marzo 2020: «Si chiede di sapere», recitava l’interpellanza depositata in Aula, «quali siano le differenze» tra il nuovo piano pandemico e le «misure adottate dai precedenti governi durante la pandemia». Il secondo, che all’inizio, sui social, aveva minimizzato quelle preoccupanti analogie, dev’essersi poi accorto che qualche problemino c’era davvero. Così, ha preteso giuste rassicurazioni sul fatto che ci sia margine per degli emendamenti al documento, al fine di preservare i tre impegni assunti dal centrodestra con gli italiani: affidarsi, in caso di futura emergenza sanitaria, più al senso di responsabilità individuale che alle restrizioni; evitare gli obblighi vaccinali; includere il Parlamento nelle decisioni, anziché procedere per editti del premier.È su questo punto che il ministro si è lasciato andare all’ammissione più franca: in un piano pandemico, ha concesso, «non è indispensabile affrontare aspetti giuridici». In sostanza, il manuale che indica le linee guida per fronteggiare un’epidemia non dovrebbe spingersi fino a prescrivere quali siano gli strumenti normativi migliori - i decreti legge oppure i dpcm. Secondo Schillaci, coinvolgere il Parlamento resterà «il mezzo più idoneo». Se tanto ci dà tanto, dunque, dalla versione definitiva del piano 2024-2028 dovrebbe essere espunto il passaggio che definisce i dpcm lo «strumento centrale di governo dell’emergenza sanitaria», tale da riflettere «la posizione costituzionale del presidente del Consiglio quale garante dell’unità di indirizzo dell’azione di governo e di bilanciamento dei molteplici interessi pubblici». Significherebbe neutralizzare la minaccia dell’eredità di Conte.Sui lockdown, Schillaci è stato un po’ più lasco. Ha ribadito che il testo - tuttora «in fase di revisione» - sarà migliorato tenendo conto dei suggerimenti delle parti, a cominciare dalle Regioni, le quali hanno sollecitato una definizione dettagliata di «ruoli, competenze e tempistiche» da attribuire sia ai governatori, sia a tutti i ministeri interessati (Interno, Infrastrutture, Istruzione, Lavoro, Turismo). Per il resto, l’inquilino di lungotevere Ripa ha gettato acqua sul fuoco, ricordando che le chiusure di scuole e attività non essenziali, menzionate dal piano pandemico, dovrebbero comunque essere imposte solo se si rivelassero «strettamente indispensabili», applicate con criteri di gradualità e proporzionalità «sia alla probabilità sia all’entità dell’evento», oltre che per periodi di tempo limitati. La sensazione è che, su questa materia, finisca per prevalere il lodo Bignami: potrebbero essere esplicitate le condizioni in presenza delle quali stringere passo dopo passo le maglie.Rimane sospesa la questione dei vaccini, ai quali il piano pandemico conferisce, a prescindere, la qualifica di «misure preventive più efficaci». Schillaci non ha evocato obblighi e green pass, ma ha avvalorato i dubbi sollevati dalla Verità. Ha rimarcato che uno dei pregi del documento - finalmente «aggiornato», ha rivendicato lui, con una stoccata ai predecessori inadempienti - è che non si focalizza sui virus di tipo influenzale, bensì predispone un armamentario utile per affrontare la comparsa di un qualunque patogeno ignoto. Allora, com’è possibile stabilire a priori che l’alleato più prezioso sarà il vaccino? Con il Covid ci siamo messi a lodare il vaccino sperimentale. Il prossimo passo sarà venerare il vaccino immaginario? Ciò dimostra quanto sia importante la commissione parlamentare d’inchiesta sulla pandemia del 2020. Anche ieri, in Senato, la pentastellata Pirro ci ha tenuto a denunciare che si tratta di un plotone d’esecuzione politico per quei benemeriti che hanno lottato, a mani nude, contro un nemico inatteso e letale. La cronaca, però, prova che, dove s’indaga sul serio, le verità scomode emergono. L’omologo organismo inglese, ad esempio, ha appena raccolto una testimonianza esplosiva del professor Mark Woolhouse: l’esperto ha affermato che alla Bbc è stato permesso di «travisare» il rischio posto dal Covid. Segnalando «ripetutamente rari casi di morte o malattia grave tra gli adulti sani, come se fossero la norma», l’emittente di Stato ha persuaso il pubblico che chiunque corresse gli stessi pericoli, al solo scopo di cementare il consenso per i lockdown.I politici nostrani dovrebbero sforzarsi di concepire l’operazione trasparenza quale dovere civico. D’altronde, se essi temono il redde rationem, noi cittadini abbiamo motivo di temere loro. La senatrice del M5s ha rinfacciato alla Lega di avere «problemi con le limitazioni delle libertà». Ecco: in troppi, a togliercele, non si farebbero nessun problema.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.