2022-01-02
Philipp Plein: «Ora punto sugli orologi e inauguro il mio hotel a Milano»
Lo stilista: «Ho creato un marchio vivo, io e i clienti condividiamo la voglia di distinguerci. L’eccesso dipende dai punti di vista».Imprenditore, stilista, designer? Tutto e anche di più. Il tedesco Philipp Plein, dal suo cappello a cilindro, fa uscire tante novità. La prossima fashion week milanese di febbraio vedrà il ritorno in passerella della sua linea uomo e donna Plein sport, lanciata nel 2016 in risposta alla crescente domanda di prodotti athletic di lusso e messa poi in pausa nel 2018 per decisioni strategiche del gruppo. Nel flagship di corso Venezia a Milano ha lanciato la sua prima collezione di orologi, realizzata in collaborazione con Timex group e distribuita in Italia da Thom trade Italia. Un pozzo senza fondo di idee e creatività, uno stile sempre grintoso e audace. Famoso per la sua trasgressività e originalità, il brand, devoto alla straordinarietà, si ispira all’arte pop e contemporanea per dare vita a delle creazioni provocatorie e piene di vita. Borchie, teschi, pelli lucide e il nero sono i temi ricorrenti che spesso sono i protagonisti indiscussi di T-shirt, vestiti, jeans, jogging, scarpe, borse e accessori.Come inizia la sua avventura nella moda? «L’esordio nel campo della moda è stato l’ultimo step del lungo percorso che mi ha condotto fino a dove sono oggi. Quasi fortuito, anche se non credo nella fortuna», racconta alla Verità lo stilista, «Credo nel cogliere le occasioni e le opportunità. Sono sempre stato un convinto amante dell’estetica e del design e ho sempre cercato di tradurre questa passione in un vero e proprio business».Ci racconta la sua storia?«Studiavo legge all’università. Un giorno lessi un articolo sulla grande profittabilità del mercato degli accessori per animali domestici. Ebbi così l’idea di cominciare a disegnare lussuose cucce per cani da poter vendere a gente facoltosa. Non fu un grande successo, anzi. Allora cominciai a disegnare arredi di lusso in acciaio e pelle per amici e parenti. Durante una fiera del settore indossavo una giacca di pelle che avevo personalizzato con alcune decorazioni. Ebbe un grande successo! E così capii qual era la strada da seguire...».Il suo brand ha fama mondiale, qual è il suo valore aggiunto?«Philipp Plein è l’esempio di come le persone siano alla ricerca di qualcosa in cui riconoscersi e di qualcosa di cui sentirsi parte. Il brand non è solo il “mio” nome. Philipp Plein è molto di più. È uno stile di vita, il mio stile di vita. Sono sempre stato un fan della musica rock e del suo affascinante senso di libertà. Vivere esprimendo sé stessi, senza limiti, senza vincoli. Le persone che amano Philipp Plein amano questo».Cosa la differenzia dagli altri marchi?«Philipp Plein è un brand “vivo”. Ha un volto, il mio. E credo che proprio questo renda il marchio autentico e vero».Crede sia l’eccesso il segreto del successo?«L’”eccesso” dipende dai punti di vista. Quello che lei chiama “eccesso”, per me è normalità. I miei clienti condividono il mio stile di vita, la mia ambizione e la mia voglia di distinguermi da tutti gli altri. Chi acquista capi Philipp Plein non compra solo degli abiti di lusso, ma un mood».Pensa che la pandemia abbia cambiato le regole del gioco?«La pandemia ha cambiato ogni cosa. Dal punto di vista dei consumatori e dal punto di vista delle aziende. Ogni grande cambiamento, però, porta con sé grandi opportunità. In queste situazioni un business sopravvive solo se si dimostra estremamente resiliente, adattandosi al nuovo ambiente, rispondendo prontamente alle nuove sfide e modificando tempestivamente il proprio modello e i propri obiettivi».Quali sono i mercati in maggiore espansione?«Stiamo investendo nel mercato asiatico, statunitense e russo. Abbiamo in programma una serie di nuove aperture per rafforzare la nostra rete commerciale e la nostra awareness. Sono mercati estremamente importanti per il settore del lusso e lo diventeranno, ancora di più, anche per noi».Tante le nuove licenze, dagli occhiali agli orologi. Sono queste le vie di crescita?«Sono step necessari per ogni brand di moda. È sempre più importante mettere a disposizione del cliente servizi e prodotti che completino l’offerta di un brand. Abbiamo deciso di puntare sulle collezioni occhiali e orologi e di ampliare la gamma di profumi. Ci siamo affidati al know how di partner licenziatari dalla consolidate esperienza per poter offrire prodotti di altissima qualità che rispecchino il Dna del brand e che completino il mondo Philipp Plein».Grande ritorno a Milano: nuovo showroom e perfino un albergo.«Milano è il tempio indiscusso della moda e un importantissimo polo di business. Grandi progetti come questi non potevano avere un punto di partenza diverso».Il 2021 è appena finito. Cosa prevede per il 2022?«Nel mese di dicembre ci sono state nuove aperture negli Usa, in Russia, in Cina e la nuova location del nostro store a Barcellona. Il 2022, invece, sarà un anno ricco di novità e di nuovi progetti. Alcuni sono già stati svelati come il lancio della collezione eyewear e il Plein hotel. Per gli altri ci vedremo nuovamente il prossimo anno».Ci sarà aria di festa ancora per qualche giorno. Un suo consiglio per essere al meglio?«Essere sé stessi, sempre. Ma con Philipp Plein non sbagli».