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Perché è una pessima idea imporre il vaccino ai bimbi

Perché è una pessima idea imporre il vaccino ai bimbi
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  • «Se sono sani la profilassi non è necessaria», avverte Francesco Vaia, direttore dell'istituto Spallanzani di Roma. «Servono altri dati sui rischi e i benefici nei più piccoli», confermano Sergio Bernasconi e Gian Vincenzo Zuccotti. E alcuni studi internazionali smentiscono l'allarmismo italiano sugli effetti del long Covid nei minorenni.
  • La campagna voluta dal governo avrebbe dovuto coinvolgere 110.000 studenti al mese.

Lo speciale contiene due articoli.

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Milano, i pm contro i giudici: «Nessun alibi, la Scia era illegittima e lo sapevano»

Nel ricorso al riesame la procura contesta la buona fede riconosciuta dal gip: norme e giurisprudenza erano già univoche e il Comune aveva segnalato la “totale inidoneità” dell'intervento. Citato anche il precedente di via Fauchè e le altre operazioni finite sotto inchiesta.

La vicenda del cantiere di viale Papiniano 48 diventa uno dei casi più delicati dell’urbanistica milanese. La Procura ha impugnato la decisione con cui la gip Sonia Mancini aveva disposto il dissequestro dell’area. Secondo il giudice, gli indagati sarebbero stati in buona fede, anche a causa dei comportamenti del Comune. Per i pm, invece, quella buona fede non può essere riconosciuta.

Al centro dell’inchiesta c’è la demolizione di un edificio commerciale e la costruzione di una torre residenziale di otto piani.
La società aveva avviato i lavori con una Scia alternativa al permesso di costruire, qualificando l’intervento come ristrutturazione edilizia. Per la Procura si tratta invece di una nuova costruzione, con dimensioni che superano i limiti nazionali previsti dalla legge urbanistica. Un intervento che richiede un piano attuativo. La Scia, sostiene l’accusa, è “totalmente inidonea” a legittimare i lavori.

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«Amareggiato per Landini. Non condanna la violenza, mi aspettavo le sue scuse»
Maurizio Landini (Ansa)
Il sindacalista Uilm aggredito dalla Fiom: «Se hai ruoli di responsabilità devi dare l’esempio». Ma il leader Cgil pensa solo a pubblicizzare lo sciopero del 12.

Non sono bastati quattro giorni, una conferenza stampa dove si parlava di emergenza salariale e l’ennesima intervista alla «Stampa» per scusarsi. Maurizio Landini non ne vuol sapere di prendere le distanze dall’aggressione denunciata dai vertici della Uil e dalle vittime, i sindacalisti presi a calci e pugni da pseudo colleghi della Fiom venerdì a Genova. E anche nella paginata «concessa» dalla testata del gruppo Gedi, il segretario che parla di «rivolta sociale» mentre scende in piazza per la pace a Kiev e in Medio Oriente ha detto la sua su tutto, tranne che sui fatti di cronaca che hanno visto come protagonista la Cgil.

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Dimmi La Verità | Marco Pellegrini (M5s): «Le randellate di Trump all'Ue sono meritate»

Ecco #DimmiLaVerità del 9 dicembre 2025. Il deputato del Movimento 5 stelle Marco Pellegrini ci spiega perché secondo lui le randellate di Trump all'Ue sono meritate.

«Torneremo alla fiera, nonostante la cupola»
Marco Scatarzi in foto piccola (Ansa)
Il direttore di Passaggio al bosco Marco Scatarzi rompe il silenzio: «A “Più libri, più liberi” abbiamo venduto tantissimo. I saggi definiti fascisti? Abbiamo 300 testi di vari autori e tendenze: forniamo, come fanno altri a sinistra, un punto di vista radicale ma del tutto legittimo».

Dopo giorni di polemiche, attacchi, insulti e qualche aggressione verbale (ma anche tanti libri venduti, enorme pubblicità e non poche soddisfazioni), Passaggio al bosco - che per tutta la durata della tempesta ha mantenuto un silenzio pressoché totale - si concede giusto qualche punzecchiatura e si leva un paio di sassolini delle scarpe, con eleganza. «Abbiamo assistito», dice la casa editrice in una nota, «allo psicodramma collettivo di una sinistra in fase terminale: proposte di censura in nome della libertà, diserzioni fisiche con gli stand aperti e stucchevoli proteste cadute nel vuoto. Hanno fatto tutto da soli: si sono indignati, poi organizzati e infine divisi. Il risultato è lampante: il cortocircuito di un’egemonia culturale che si è ridotta al solo business, che si definisce per antitesi, che innalza recinti morali, che elargisce scomuniche preventive e che pretende di stabilire arbitrariamente che cosa sia lecito scrivere, leggere e persino pensare».

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