2021-11-15
Pericolosi golpisti o vigliacchi? Il pensiero unico sbanda sui no pass
I talebani sanitari rischiano ogni giorno il cortocircuito: da un lato denunciano legami oscuri tra chi protesta e l'estrema destra, dall'altro appena i cortei non fanno danni li spernacchiano. Urge fare pace con il cervello.Ai talebani sanitari va riconosciuto, se non altro, il grande impegno. Non è semplice riuscire a mantenere il filo della narrazione, non è cosa da tutti sostenere quotidianamente il bipensiero dominante, che si fonda sulla contraddizione e cambia versione di continuo. Prendiamo, giusto per fare un esempio, la descrizione che i principali media forniscono dei terribili mostri no vax. Essi devono essere raccontati come dei pericolosissimi sovversivi. Ma, al contempo, bisogna sminuirne la forza, dimostrate che non possono impensierire le istituzioni e che sono una microscopica minoranza, per nulla rappresentativa della nazione. Con tutta evidenza, le due cose non stanno insieme, eppure questo è il surreale discorso che ci viene propinato da mesi, precisamente da quando le manifestazioni contro il lasciapassare sono iniziate. Ancora alla fine di agosto, il Sole 24 Ore presentava uno scenario raccapricciante: «L'allerta è altissima, forse la più alta da anni», scriveva il quotidiano di Confindustria. «I servizi di intelligence, Aisi in testa, sono mobilitati da settimane. La polizia di prevenzione e le Digos delle questure producono note informative a getto continuo. La protesta no vax è ormai assurta a gesto politico. Così il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo del dipartimento di Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, sono in piena azione operativa». Soltanto due giorni dopo, però, anche sulla Rai si ridacchiava: «No vax, la protesta è un flop». Sulle televisioni spopolavano i servizi irridenti che mostravano piazze deserte e ironizzavano sui pochi che si erano comunque presentati a protestare con cartelloni e bandiere ed erano rimasti isolati e spaesati. Mesi dopo, siamo allo stesso punto. Ieri la gran parte dei giornali gongolava perché sabato i cortei contro il green pass sono apparsi ben più sguarniti del solito, molto più deboli. Come a dire: visto questi contestatori quanto sono vigliacchi? Alla prima difficoltà disertano. In realtà, il fatto che non si siano registrati gravi disordini dovrebbe risultare confortante: significa che la maggioranza dei protestatari ha rispettato le indicazioni delle autorità, che hanno «compresso» la libertà di manifestare su ordine del Viminale. Forse, dopotutto, non abbiamo a che fare con una masnada di pazzi scriteriati, ma con persone che hanno esercitato il proprio sacrosanto diritto di critica finché hanno potuto farlo, e quando gli è stato tolto hanno rispettato in buon ordine il diktat, salvo minute eccezioni. Potremmo persino dedurne che i toni utilizzati per descrivere i manifestanti nelle settimane passate siano stati leggermente esagerati. È qui però che interviene il bipensiero. I contestatori, infatti, vanno presi per i fondelli e sbeffeggiati, ma va comunque ribadito che sono pericolosi, anzi pericolosissimi, praticamente dei terroristi. E infatti, nello stesso giorno in cui ci si compiace del flop dei no pass, Repubblica sgancia la bomba in prima pagina: «Un patto eversivo Forza Nuova - No vax». Capito? I «ribelli» sono dei poveri idioti, dei malati di mente, ma sono anche temibili eversori con un piano per sovvertire l'ordine costituito. E sono pure, manco a dirlo, dei fascisti. Che cosa dice Repubblica? In sostanza, quel che già era noto a tutti. Cioè che Forza Nuova ha partecipato a manifestazioni no pass, che i dirigenti sono entrati nei gruppi di renitenti al vaccino e che il movimento nero ha eliminato i simboli per andare in strada assieme a cittadini di altro orientamento politico. Anche qui, tuttavia, qualcosa non torna e le contraddizioni spuntano come funghi. Repubblica spiega: «Da mesi le Digos di tutta Italia raccolgono e annotano tracce, segnali, nomi, contatti, messaggi, intercettazioni. Il grosso di questo sforzo investigativo coperto dal segreto istruttorio confluirà nell'indagine della Procura di Roma, avviata dopo i fatti del 9 ottobre, e nel maxi fascicolo di coordinamento di cui sono titolari i magistrati della Direzione nazionale antiterrorismo». Molto bene. Ma se è da mesi che gli investigatori lavorano e il rischio è così elevato, come mai gli eversori sono stati lasciati liberi di presentarsi in piazza e di giungere, senza intoppi, di fronte alla sede della Cgil? Questo non irrilevante mistero non viene chiarito (del resto non ha saputo fornire delucidazioni neppure il ministro dell'Interno). E poi: se davvero la democrazia è sotto scacco a causa di Forza Nuova, perché dopo il voto in Parlamento sullo scioglimento non è accaduto nulla? È un po' curioso, non trovate? Delle due l'una: o le proteste sono eversive e pericolosissime o non lo sono. O i contestatori vogliono portare l'attacco al cuore dello Stato oppure, di fronte ai divieti, si mostrano concilianti. In ogni caso, attendiamo con ansia gli sviluppi delle inchieste. E ci aspettiamo quanto prima di leggere su qualche prima pagina l'immancabile titolo: «Stefano Puzzer è il capo delle Br».
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