2024-07-30
Per salvarsi Spinelli mette a capo delle sue aziende l’ex vice del Csm
Presidente di Spininvest, holding dell’imprenditore ai domiciliari, diventa il dem David Ermini. Ovvero l’ex numero 2 dell’organo di cui faceva parte Alberto Maria Benedetti, neo commissario dell’Autorità del porto di Genova.nella vicenda delle concessioni portuali, l’ex vicepresidente del Csm David Ermini, eletto al vertice del parlamentino dei giudici in quota renziana nel 2018.Per una straordinaria coincidenza il potere politico, circa 45 giorni fa, aveva già scelto come commissario aggiunto per l’autorità portuale un altro pezzo da 90 d’area progressista di quel Csm, il professore di diritto privato Alberto Maria Benedetti, che, nel 2020, sarebbe stato sondato, secondo i media locali, dal Pd come possibile candidato anti Toti.La decisione di metterlo al vertice dello scalo era stata condivisa con i pm, come abbiamo raccontato su questo giornale il 16 giugno scorso: «Ed ecco spuntare il nome di Benedetti, uscito, si dice, dal cilindro della Lega di governo. Il via libera è arrivato dopo riservatissime interlocuzioni con la Procura di Genova (il procuratore Nicola Piacente avrebbe dato il suo via libera), ma soprattutto dopo che lo staff di Salvini aveva sondato il Quirinale. Il parere sul Colle più alto è stato positivo».Adesso arriva questa seconda nomina, perfettamente in linea con la prima. In realtà inizialmente Ermini e Benedetti erano stati in competizione per la poltrona di vicepresidente del Csm. Il primo, sponsorizzato dal Giglio magico, era stato il primo successo dello strano accordo tra il Pd renziano, Luca Palamara e la sua corrente centrista (Unicost) e i moderati di Magistratura indipendente capitanati dal giudice e parlamentare dem Cosimo Ferri. Il secondo venne, invece, votato dalle correnti progressiste della magistratura, dal gruppo di Piercamillo Davigo, dai laici dei 5 stelle (compreso lo stesso Benedetti) e da quelli della Lega. Dopo quello scontro all’ultimo voto i due hanno remato nella stessa direzione, spostando il parlamentino dei giudici a sinistra e liquidando tutto ciò che poteva minimamente ricordare gli ex grandi elettori Palamara e Ferri.I difensori di Spinelli negano che dietro alla decisione ci siano interlocuzioni con l’Autorità portuale e, in particolare, con il commissario Benedetti.Ma la scelta è stata valorizzata nell’istanza di revoca dei domiciliari presentata al gip dall’avvocato Alessandro Vaccaro, il quale ha un rapporto di conoscenza personale con Ermini.Non ci risulta che Benedetti, né tanto meno l’ex vicepresidente del Csm abbiano competenze in materia portuale. Ma forse ciò ha un’importanza relativa. È abbastanza evidente che i due debbano fungere da scudi umani rispetto alla magistratura per consentire la regolare attività dell’Autorità portuale e di un’impresa privata.Spinelli, che per anni ha finanziato la sinistra e che, in un’intercettazione, si è definito vicino al Pd, non aveva mai avuto seri problemi con la giustizia (a parte una condanna per corruzione elettorale collegata alla sua candidatura in Comune con il centrosinistra). Poi ha deciso di sostenere Toti ed è finito agli arresti. Si tratterà certamente di una sfortunata coincidenza, ma non si può non comprendere la decisione di puntare sul vicepresidente del Csm che ha nominato l’attuale procuratore di Genova, Nicola Piacente.Quest’ultimo, considerato un valente magistrato progressista, nella Procura ligure, da aggiunto, era già stato coordinatore dei gruppi di lavoro in materia di contrasto a reati di terrorismo e di criminalità economica. Nel 2014 aveva gestito il fascicolo che aveva portato all’iscrizione sul registro degli indagati per bancarotta fraudolenta di Tiziano Renzi e del suo ex socio Mariano Massone. Nel 2015 aveva chiesto per due volte l’archiviazione del babbo (dopo la prima istanza la gip aveva ordinato approfondimenti investigativi) e nel dicembre dello stesso anno era stato promosso procuratore di Como.Poi, nel 2022, al tramonto della consiliatura presieduta da Ermini, il plenum del Csm (con un solo voto contrario e quattro astensioni) lo ha nominato capo degli inquirenti liguri. A Genova ha subito preso in mano l’inchiesta che ha fatto saltare la Regione.Adesso l’avvocato Vaccaro, per provare a far rimettere in libertà u sciù Aldo, ha giocato la carta di Ermini. Infatti, ha reso edotti i pm dei cambiamenti societari e ha inserito, come detto, la novità nell’istanza presentata al gip.Per capire quanto gli imprenditori temano i magistrati, ricordiamo che lo stesso Spinelli si era vantato al telefono con un collega di aver ingaggiato il predecessore di Piacente, l’ex procuratore Franco Cozzi, pagato 15.000 euro in cambio di una consulenza legale che non ha portato a pareri scritti, ma solo orali.Cozzi è stato sentito in Procura come testimone, non avendo i vecchi colleghi ritenuto necessaria la sua iscrizione sul registro degli indagati.Ma torniamo a Ermini. Classe 1959, originario di Figline Valdarno, al confine con Rignano, è renziano praticamente da prima che Renzi nascesse. Infatti, già nel 1978 (Matteo è del 1975), neo maggiorenne, viene folgorato da un intervento a favore del compromesso storico del democristiano babbo Tiziano: «Mi colpì il suo coraggio».Dal 1980 al 1985 è consigliere comunale di Figline per la Dc.A 34 anni diventa avvocato e inizia a lavorare nello studio di famiglia, quello del padre Angiolino.Tra le sue imprese professionali la difesa di un architetto incolpato per il distacco di un ramo in un parco pubblico fiorentino che uccise una bambina e quella del proprietario di un canile di Rignano sull’Arno («Amici del cane e del gatto») a cui fece patteggiare una pena da 200 euro.Nel 2001 tenta di candidarsi a sindaco con il sostegno del centrodestra. Ma il piano naufraga.Nel 2004 entra in provincia con il Partito popolare. Il presidente è il ventinovenne Matteo Renzi, esponente del suo stesso partito.Dal 2013 il fu Rottamatore lo fa eleggere in Parlamento insieme con i suoi fedelissimi.Ermini, da deputato, è relatore della proposta di legge sulla legittima difesa valida solo «in tempo di notte» e di una riforma delle intercettazioni, bloccata in Parlamento a furor di popolo. L’allora renzianissimo avvocato twitta all’impazzata sulla vicenda Consip: «Vogliamo sapere tutto e capire come mai un capitano dei carabinieri si avvale della facoltà di non rispondere», scrive, lasciando basiti i colleghi. «Civiltà del diritto questa sconosciuta», replica uno.In un altro tweet si espone ancora di più: «Escono notizie di una gravità pazzesca. Prima si prende di mira Renzi, poi si lavora su indagini? Vogliamo la verità. Ci sono mandanti?».Dopo la sua nomina a Palazzo Bachelet, nel settembre del 2018, l’allora Guardasigilli pentastellato, Alfonso Bonafede, dichiara: «Non posso non prendere atto che i magistrati del Csm hanno deciso di affidare la vicepresidenza del loro organo di autonomia a un esponente di primo piano del Pd, unico politico eletto in questa legislatura tra i laici del Csm. […]. Prendo atto che all’interno del Csm, c’è una parte maggioritaria di magistrati che ha deciso di fare politica». Affiancheranno Ermini ai vertici della Spininvest i consiglieri Vittorio Gattone (già amministratore della holding) e l’avvocato Nicola Scodnik, collaboratore di Vaccaro e difensore del proprietario di Primocanale Maurizio Rossi, presunto finanziatore illecito di Toti. Le nomine seguono le dimissioni di Roberto Spinelli e del padre Aldo. Il quale, adesso, grazie alla bandierina Ermini e alla prossima conclusione delle indagini, spera di poter lasciare la propria villa in cui è recluso da quasi tre mesi.
Era il più veloce di tutti gli altri aeroplani ma anche il più brutto. Il suo segreto? Che era esso stesso un segreto. E lo rimase fino agli anni Settanta