2024-01-11
Per salvare la nuova Che Guevara incolpano i truffati
I Ferragnez (Getty images)
Fedez si lagna per le troppe telecamere sotto casa: proprio lui che ha dato in pasto al pubblico ogni particolare della sua vita. A Federico Leonardo Lucia, più noto con il nome Fedez ma anche come marito di Chiara Ferragni, non piace che i giornalisti di Pomeriggio 5, in onda sul principale canale Mediaset, stazionino sotto casa sua. In un post pubblicato sui social, il cantante-conduttore, ma soprattutto venditore di sé stesso, se la prende con Myrta Merlino, sostenendo che non c’erano così tanti cronisti neppure sotto l’abitazione di Matteo Messina Denaro. Fedez ovviamente esagera, perché di fronte alla tana dell’ultimo capomafia si schierò un plotone di inviati. Tuttavia, se anche fosse vero che i Ferragnez attirano più scribacchini di quanti ne richiami un boss, il marito della Ferragni avrebbe torto lo stesso, nel senso che sarebbe normale trovare più telecamere sotto la casa di due star che sotto quella di un latitante. a nascondersi e, oltre al ristretto numero di amanti e di aiutanti che gli hanno consentito di poter sfuggire alle forze dell’ordine, tutto quello che c’era da sapere sulla sua vita da criminale, dopo anni di indagini, è stato scoperto. Al contrario, Fedez e sua moglie hanno passato la loro vita a esporsi. Sono stati loro a scegliere di metterla in mostra trasformandola, per questioni di denaro, in un reality, facendo di ogni evento un post per i social. E adesso che un incidente rischia di danneggiare la reputazione della scaltra famiglia che facciamo? Spegniamo le telecamere? Sì, Fedez e la moglie hanno mostrato per anni i propri successi e i propri eccessi, macinando follower e fatturati, ma adesso che dovrebbero mostrare i bonifici delle operazioni di beneficenza che nel passato hanno consentito a Chiara Ferragni di moltiplicare i propri affari invocano la privacy. Già era suonato abbastanza stonato il videomessaggio rilasciato dalla stessa Ferragni dopo la multa dell’Antitrust per pubblicità ingannevole. Raccontare che la vicenda del pandoro venduto al triplo del prezzo fosse un errore di comunicazione, per una che vive di comunicazione, era infatti come ammettere di non saper fare il proprio mestiere. Ma ora che il marito reclama la privacy, dopo aver costruito il proprio successo sulla pubblicizzazione dei fatti suoi, il fallimento di un modello è ancora più evidente. È come se i Kardashian di casa nostra alzassero bandiera bianca dopo aver sfruttato per anni la propria notorietà. Tutto è stato messo in mostra, le case e i cani, i figli e le malattie. Tutto ha suscitato attenzione e partecipazione. Ma ora che le telecamere devono rendere pubblici i dettagli di un’inchiesta giudiziaria e le risposte alle accuse di una persona che ha guadagnato milioni con il Truman show della propria vita, beh ora il gioco non piace più e si vuole dire stop alle riprese. Come le parole di Chiara Ferragni con le lacrime agli occhi sono apparse un errore di comunicazione, anche il black out reclamato da Fedez dopo anni trascorsi a scorrazzare in Lamborghini per donare mille euro agli homeless appare una resa, l’ammissione che la vita non è sempre uno spettacolo e anche le star possono cadere. È la fine di un mito, forse anche la fine di alcuni mitomani. Ma a proposito di miti infranti, ieri mi è toccato sentire Concita De Gregorio che, a proposito dell’accusa di truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni, invocava una sorta di concorso di colpa. Perché le responsabilità di non aver capito che quella era un’operazione commerciale e non di beneficenza, più che alla moglie di Fedez sarebbero da attribuire a chi ha comprato il dolce natalizio senza rendersi conto che i soldi non sarebbero andati all’ospedale che cura i bambini. Se ho capito bene, non sarebbe Chiara Ferragni ad aver truffato i consumatori, ma questi ultimi a lasciarsi truffare. In pratica, per salvare la compagna Chiara, la compagna Concita ha usato i medesimi argomenti di Vanna Marchi la quale, quando fu arrestata e poi condannata per truffa aggravata, si giustificò dicendo che i truffati erano persone così ingenue da meritare di essere prese per i fondelli e aver svuotato il portafogli. Ora, se un’ex direttrice dell’Unità arriva a dare la colpa alle vittime che seguivano la Ferragni, pur di «salvare» la nuova Che Guevara (copyright Giorgia Meloni), vuol dire che anche il mito della sinistra si è definitivamente smarrito. Per dirla con Vanna Marchi «i co…ni vanno inc…lati».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.