2018-12-12
Mef, per il dopo Garofoli un pensionato d'oro
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Il capo di gabinetto del ministero dell'Economia potrebbe lasciare dopo la chiusura della manovra economica. Al suo posto già si fanno i nomi di tre interni, da Antonio Malaschini a Francesca Quadri fino a Gerardo Mastrandrea. Il premier Giuseppe Conte si sarebbe deciso a rimuoverlo, ma i tentativi di spostarlo sono stati tanti in questi mesi e spesso sono stati vani. Il 4 luglio del 2012 il premier Giuseppe Conte presentava insieme al suo mentore Guido Alpa, all'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato e al capo di gabinetto del Mef Roberto Garofoli «Il libro dell'anno del diritto». Sono passati ormai quasi sei anni e adesso proprio il presidente del Consiglio potrebbe tagliare la poltrona di Garofoli dal ministero dell'Economia. A quanto pare dopo gli articoli del Fatto Quotidiano, che ha messo in fila tutte le problematiche del rapporto avuto in questi mesi dal capo di gabinetto e il Movimento 5 Stelle. Dall'emendamento non concordato sulla Croce rossa, fino all'audio del portavoce Rocco Casalino («Pezzi di merda..»), per mesi la tensione si è fatta più che mai palpabile in via XX Settembre, tanto che tra i grillini c'è chi ha sempre sostenuto che il vero ministro fosse il magistrato pugliese e non Giovanni Tria. Arrivati ormai in chiusura della legge di bilancio, quindi, potrebbe esserci una prima resa dei conti con l'allontanamento di Garofoli. C'è chi sostiene che potrebbe andarsene anche lo stesso Tria, sostituito dall'attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Ma al momento a Palazzo Chigi danno solo in uscita il giudice del Consiglio di stato. Si tratta dell'ennesimo tentativo che potrebbe andare a vuoto? Da tempo infatti le pressioni si sono fatte insistenti su Garofoli, architrave del Mef, con buone entrate al Quirinale da dove il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sorveglia il governo Lega-5 Stelle. E chi potrebbe sostituirlo? Non sono molti che hanno un curriculum da magistrato contabile, ma a quanto pare i nomi in lizza per occupare il posto da capo di gabinetto sono quattro. Innanzitutto c'è Antonio Malaschini, classe 1947, già in pensione, che svolge il ruolo di vice a titolo gratuito al Mef. Già sottosegretario ai Rapporti con il parlamento del governo di Mario Monti, ha un passato da segretario generale del Senato e vanta una pensione da 519 mila euro all'anno. Altri papabili per prendere il posto di Garofoli sono i due uomini del legislativo, tutti magistrati contabili e con esperienza da capo di gabinetto. Come Francesca Quadri, già consigliere giuridico preso la presidenza del Consiglio dei ministri nel 1993, quando aveva solo trent'anni. Già capo ufficio del legislativo dal 2001 al 2006 al ministero delle Comunicazioni, poi anche al ministero degli Esteri durante il governo Monti. Altro nome è quello di Gerardo Mastrandrea, dal maggio 2008 ad aprile 2015 il capo dell'Ufficio legislativo del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con i ministri Altero Mattioli, Corrado Passera e Maurizio Lupi. Papabili per diventare capi di gabinetto, ma chissà che non sia l'ennesimo colpo a salve da parte dell'aerea pentastellata dell'esecutivo.
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