2025-01-24
Il Pd vince al due per mille: 10 milioni. Al campo largo va il 60% della torta
Quasi doppiato Fratelli d’Italia che si ferma a quota 5,6. Seguono M5s (2,7) e Lega (1,6).Questa volta a vincere la competizione sono i dem. Non si tratta di elezioni, per quelle bisogna aspettare, ma nella corsa al due per mille destinata ai partiti politici, è il Partito democratico a incassare la maggior quota dei contribuenti italiani. Il ministero dell’Economia e delle finanze ha pubblicato i risultati della ripartizione del gettito derivante dal due per mille dell’Irpef, effettuata sulla base dei requisiti previsti dal decreto legge 149 del 2013. Una somma pari a 29,8 milioni di euro per poco più di due milioni di contribuenti che si distribuisce così: sono 2.053.648 i contribuenti che hanno fatto la propria scelta (pari al 4,89% del totale).Il Pd guida la classifica con 10.286.158 euro, seguito da Fratelli d’Italia che con 5.658.481 euro, è quasi doppiato dalla concorrenza. Per il Movimento 5 stelle sono 2.739.399 gli euro di contributi versati nelle casse del partito mentre superano il milione di euro Azione, Lega, Italia viva, Sinistra italiana ed Europa verde. Sesta la Lega, che torna a crescere visto che è scelta da 90.494 contribuenti (4,41% delle scelte), cui spettano 1,15 milioni. Se, però, si sommano le due componenti leghiste (Lega per Salvini premier e Lega Nord per l’indipendenza della Padania, che vanta un tesoretto di 463.974 euro) il movimento guidato da Matteo Salvini guadagna la quarta posizione alle spalle dei 5 stelle. Quasi mezzo milione, dunque, continua a essere destinato da 38.531 persone a un movimento, la Lega Nord per l’indipendenza della Padania, commissariato nel 2020.Crescono anche Sinistra italiana ed Europa verde, uniti in Parlamento nell’Alleanza verdi e sinistra (Avs): raccolgono quasi un milione e mezzo a testa, mentre l’anno scorso si fermavano a poco più di 800.000. Forza Italia, con i suoi 45.353 finanziatori, raccoglie 807.483 euro. I sostenitori più ricchi, come ogni anno, sono invece quelli di Italia viva e Azione. Quello di Carlo Calenda si conferma, come l’anno passato, il partito con più fondi (1,4 milioni di euro) rispetto al numero di contribuenti (53.639), con una media di circa 24 euro. Il partito di Matteo Renzi raccoglie 1.116.947 euro (in leggero calo rispetto al 2023) grazie a 55.814 contribuenti.Se il due per mille servisse per formare una maggioranza, sommando tutte le opposizioni (e, soprattutto, se esistesse un campo largo), la competizione l’avrebbe stravinta il centrosinistra visto che sfiora il 60% dei fondi erogabili. Le percentuali di scelta, infatti, sono queste: Al Partito democratico, va il 30,62% degli stanziamenti, a Fratelli d’Italia il 18,62%, al Movimento 5 stelle l’11,65%; a Europa verde-Verdi il 6,51%, a Sinistra italiana il 5,47%; alla Lega per Salvini premier il 4,41% del totale (che supera, però, il 6% se si conta anche la Lega Nord per l’indipendenza della Padania). Segue +Europa, scelta da oltre 57.000 contribuenti (2,79% delle scelte), cui spettano 821.000 euro. Italia Viva fa il 2,72% e Azione, il 2,61% delle scelte. Chiude la classifica delle scelte (tra i big) Forza Italia, con il 2,21%.A ogni modo, questa nuova forma indiretta di finanziamento ai partiti cresce ogni anno di più. Quella staccata per il 2024 è la cifra più alta di sempre. L’anno precedente erano stati 1.744.913 i cittadini (il 4,15%) che avevano deciso di destinare alle forze politiche un totale di 24.058.168 euro. Il passaggio dal vecchio sistema dei rimborsi a quello attuale del due per mille è stato graduale. A partire dal 2014 i rimborsi elettorali sono stati ridotti, anno dopo anno, del 25%, del 50%, del 75% e infine eliminati nel 2017.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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