2025-01-16
Patto dell’energia con l’Albania e gli Emirati
Edi Rama regala un foulard a Giorgia Meloni durante il vertice di Abu Dhabi (Ansa)
La Meloni procede sulla via degli accordi extra Ue e firma un’intesa da un miliardo di euro sulle rinnovabili, che raggiungeranno il nostro Paese per via sottomarina. Siparietto col premier Rama, che si inginocchia e le regala un foulard per il compleanno.Newcleo sigla un accordo da 3,2 miliardi con due aziende di Bratislava per la realizzazione di impianti nucleari. Urso: «Deve avvenire pure qui».Lo speciale contiene due articoli. Giorgia Meloni procede spedita sulla strada degli accordi bilaterali o trilaterali, come nel caso di quello sottoscritto ieri con gli Emirati Arabi Uniti (Eau) e l’Albania per rafforzare la cooperazione «nel settore delle energie rinnovabili e delle infrastrutture energetiche». Il presidente del Consiglio si muove, dunque, attraverso intese raggiunte fuori dall’orbita dell’Unione europea. Ed è tornata a proporre l’Italia come hub energetico dal Medio Oriente, dove è volata nel giorno del suo 48esimo compleanno insieme ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura e con una delegazione in cui c’è anche Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel, unica azienda del settore energia presente nel Paese. Il premier è intervenuto al World Future Energy Summit e ha incontrato il presidente degli Eau, Mohamed bin Zayed. Ma la trasferta è iniziata con la firma dell’accordo con Emirati e Albania che si concentra sulle rinnovabili e sulle infrastrutture, perché, ha sottolineato Meloni, «la transizione è la vera sfida del nostro tempo». Per farla servono le tecnologie giuste, l’energia e le materie critiche. Le interconnessioni, osserva, saranno la «pietra miliare di una democrazia energetica che genererà benefici per tutti». Nulla di tutto questo però è possibile senza una buona cooperazione con il resto del mondo e il nostro Paese è «una piattaforma naturale» nel Mediterraneo, ha ribadito il presidente del Consiglio intervenendo dal palco, che ci permette di «agire come hub di approvvigionamento e distribuzione» tra le due sponde del Mare Nostrum. La transizione a cui pensa il presidente del Consiglio è una decarbonizzazione che non si traduca in desertificazione economica e industriale: «La comunità internazionale si è data obiettivi importanti», ricorda, osservando che però sono molto lontani dall’essere raggiunti. «Questo non ci deve spaventare e non dobbiamo fare passi indietro, ma ci deve portare a una logica diversa: bisogna rifiutare un approccio ideologico verso un tema che non ha niente a che fare con l’ideologia». Meloni ha anche sottolineato che «la fusione nucleare può produrre energia pulita, sicura e illimitata e trasformare l’energia da un’arma geopolitica a una risorsa accessibile che può cambiare la storia. L’Italia sta giocando il suo ruolo in questa direzione».Il documento firmato con Albania e Emirati individua le principali aree di cooperazione tra i tre Paesi, compresa la realizzazione di progetti di energia rinnovabile su scala gigawatt in Albania, in particolare sul solare fotovoltaico, l’eolico e soluzioni ibride con potenziale accumulo di batterie. Una parte significativa di questa energia rinnovabile sarà trasmessa all’Italia. I governi dei tre Paesi promuovono la realizzazione in Albania di impianti per la produzione di energia rinnovabile, vengono previsti accordi di fornitura tra operatori italiani e produttori albanesi. L’energia prodotta da fonti rinnovabili in Albania verrà quindi trasportata anche in Italia. A illustrare l’intesa è stato il primo ministro albanese, Edi Rama che è stato anche protagonista di un siparietto con la stessa Meloni: all’arrivo di quest’ultima all’Adnec Centre di Abu Dhabi, si è inginocchiato, le ha intonato «tanti auguri a te» e poi le ha regalato un foulard realizzato da un imprenditore italiano trasferitosi in Albania e diventato cittadino albanese.Tornando all’accordo, il valore dell’investimento è di circa un miliardo, «è un accordo importante, porterà più energia dall’Albania all’Italia e anche perché dal 2026 entrerà in vigore una nuova legge europea sulle rinnovabili. L’Albania è al 100% con l’energia rinnovabile, ora stiamo diversificando con il solare», ha detto, «l’accordo penso sia operativo al massimo tra tre anni, sono stati fatti degli studi, credo che collegherà il tratto tra Valona e la Puglia». Il patto, secondo quanto si apprende, ha un orizzonte di cinque anni. I governi, sempre secondo le stesse fonti, sosterranno la realizzazione in Albania di impianti per la produzione di energia rinnovabile fino a 3 GW e la realizzazione di un interconnector per la trasmissione di 1 GW tra l’Albania e l’Italia. L’accordo, quindi, definisce le principali aree di cooperazione «con particolare attenzione al fotovoltaico solare, all’eolico e a soluzioni ibride con potenziale di accumulo tramite batterie», si sottolinea in un comunicato congiunto. La visita emiratina del governo è, inoltre, servita per lo sviluppo dell’agricoltura: in un bilaterale tra Lollobrigida e il ministro del Commercio Estero, Thani bin Ahmed Al Zeyoudi, è stato preso l’impegno a rafforzare le relazioni tra i Paesi, incrementando i rapporti commerciali con le aziende italiane. Tra i settori chiave individuati le produzioni di qualità, la capacità di ricerca, le catene alimentari e le innovazioni tecnologiche, ambiti in cui l’Italia rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Un focus particolare è stato dedicato al settore del riso, con l’obiettivo di aumentare le importazioni dall’Italia.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/patto-energia-italia-albania-2670863552.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="e-litaliana-newcleo-realizzera-reattori-nucleari-in-slovacchia" data-post-id="2670863552" data-published-at="1737017073" data-use-pagination="False"> E l’italiana Newcleo realizzerà reattori nucleari in Slovacchia L’Italia va avanti sul nucleare. Ieri durante un incontro bilaterale a Roma, tenutosi in occasione della visita del presidente slovacco Peter Pellegrini, il vice primo ministro e ministro dell’Economia slovacco, Denisa Sakova, ha confermato l’adesione di Bratislava al non-paper promosso dall’Italia, insieme ad Austria, Bulgaria e Polonia. Questo documento riguarda le industrie ad alta intensità energetica e la revisione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam). L’iniziativa strategica è volta a garantire la competitività dei settori produttivi fondamentali in Europa, sostenere la transizione ecologica delle industrie energivore, rafforzare l’autonomia strategica del continente e contrastare il fenomeno della delocalizzazione. Si aggiunge al non-paper sul settore automobilistico promosso da Italia e Repubblica Ceca, già sottoscritto dalla Slovacchia e da altri Paesi membri dell’Ue. «Italia e Slovacchia condividono una visione pragmatica e realistica in ambito di politica industriale, grazie alla comune tradizione manifatturiera. L’adesione della Slovacchia ai nostri non-paper su automotive e industrie energivore sancisce un’alleanza per difendere l’industria europea e affrontare la transizione energetica in modo sostenibile sia dal punto di vista produttivo che sociale, senza pregiudizi ideologici», ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. A margine dell’incontro, i due ministri hanno assistito alla firma di un accordo strategico tra la società italiana Newcleo e le aziende slovacche Javys e Vuje per la costruzione, in Slovacchia, di quattro reattori nucleari di ultima generazione, con un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro. «Questo forte riconoscimento a livello statale della tecnologia dei nostri reattori e del nostro obiettivo di chiudere il ciclo del combustibile nucleare testimonia il ruolo che i reattori modulari piccoli e avanzati svolgeranno nel garantire il futuro energetico dell’Europa e rappresenta un esempio che potrebbe essere adottato in altri Paesi europei», ha detto Stefano Buono, fondatore e ceo di Newcleo. «Le eccellenze italiane nel settore nucleare continuano a giocare un ruolo fondamentale nello sviluppo energetico della Slovacchia. È tempo che ciò avvenga anche in Italia», ha sottolineato Urso. «Nei nostri Paesi, così come in tutta Europa, è essenziale integrare il nucleare pulito nel mix energetico, accanto all’energia rinnovabile, per ridurre i costi, rendere il nostro sistema industriale più competitivo e garantire autonomia e sicurezza energetica al continente». Sempre in tema di energie pulite, ieri il premier Giorgia Meloni, intervenendo alla Abu Dhabi Sustainability Week, ha parlato anche di nucleare. «Il futuro della transizione energetica e della digitalizzazione dipenderà dalle nostre capacità di trovare un equilibrio tra sostenibilità e innovazione», ha detto. «Dobbiamo elaborare un mix energetico equilibrato, basato sulle tecnologie di cui disponiamo, di quelle che stiamo sperimentando e di quelle ancora da identificare», tra cui «la fusione nucleare, che può potenzialmente produrre energia pulita, sicura e illimitata, e trasformare l’energia da arma geopolitica in una risorsa ampiamente accessibile, in grado di cambiare effettivamente la storia». Del resto, non è un segreto che nel nostro Paese vi sia un rinnovato interesse per l’energia nucleare. Alcune società partecipate dallo Stato, attive nel settore dell’energia, tra cui Enel, Ansaldo e Leonardo, hanno avviato trattative per la creazione di una nuova società dedicata alla valutazione delle condizioni necessarie per l’adozione di una tecnologia nucleare. Questa nuova entità non si occuperà della produzione di reattori, ma condurrà analisi e individuare i requisiti fondamentali per lo sviluppo di una filiera produttiva italiana in grado di realizzare tali impianti su scala industriale.