2023-12-04
Parte l’assalto sovranista ai disastri dell’Ue
A Firenze la Lega ospita il via alla campagna elettorale del gruppo Id, che sogna di diventare forza decisiva all’Europarlamento del 2024. Il segretario: «Oggi il continente è occupato». Attacco ad Antonio Tajani sulle alleanze.L’ambizione è che da Firenze parta con Free Europe celebrata ieri in Fortezza da Basso - a 562 anni dalla fondazione dell’Accademia Neoplatonica che innescò il nuovo umanesimo - il Rinascimento dell’Europa «ora occupata da abusivi, ma il centrodestra la libererà». L’ondata sovranista pare pronta a cambiare radicalmente l’Unione oggi paralizzata dalla burocrazia, incapace di recitare un ruolo sullo scacchiere internazionale con la maggioranza Ursula sempre più sfarinata. La parola d’ordine di Matteo Salvini sembra copiata dalla sinistra: se non ora quando. Per costruire a Bruxelles con Identità e Democrazia un blocco di destra che insieme ai Conservatori (Ecr) di Giorgia Meloni e al Ppe, dove c’è una spaccatura verticale tra chi vuole continuare nel compromesso con i socialisti e chi vuole voltare pagina (tra questi Manfred Weber, presidente dei popolari e già leader in vista delle prossime elezioni), cambi radicalmente il corso politico e l’identità dell’Unione. I soliti profeti che litigano con i fatti avevano previsto un flop per Free Europe: è accaduto l’esatto contrario e non solo perché le delegazioni sono state numerose (oltre 2.000 i partecipanti), ma soprattutto perché si è avuta la percezione di una forte coesione attorno a Id, che insieme con Ecr sembra il gruppo più compatto a Strasburgo e con maggiore capacità di attrazione. Il vicepremier e leader leghista lo ha sottolineato: «In questo momento siamo il quarto raggruppamento al Parlamento europeo, ma mi auguro che dopo le elezioni saremo il terzo. E ci sono già tre nazioni pronte a entrare. Per la prima volta un’altra Europa è possibile senza guida socialista e con un centrodestra che sta governando in Italia e che sia alla guida dell’Europa». Salvini ha avuto parole molto dure nei confronti di Paolo Gentiloni, commissario all’Economia a Bruxelles e che ha ambizioni di guidare il Pd, e ha rimproverato anche il nostro ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani al quale ha ricordato esplicitamente: «Mi spiacerebbe che qualcuno di centrodestra preferisse la sinistra a alleati di centrodestra. Quindi rinnovo l’invito al centrodestra in Italia a essere unito in Europa, poi non posso imporre niente controvoglia a nessuno». Ma Salvini si è poi affrettato a precisare che «il governo non è minimamente in discussione». Quanto a Gentiloni ha aggiunto: «Già prepara il rinnovo dell’inciucio popolari-socialisti. E già in passato mi ero chiesto se Gentiloni giocasse con una maglia diversa da quella dell’Italia. Oggi presentiamo agli italiani e a tutti gli europei un’idea di Europa diversa, fondata sul lavoro e non sull’auto elettrica o sulla tassa sulla casa. L’Europa dei diritti contro l’Europa dei tagli» .Salvini vede la nuova Europa fondata sulle identità nazionali, non sui banchieri: non l’Europa della Lagarde, della Von der Leyen, dei burocrati massoni e dei Soros, ma «un’Europa dove non si discute del rientro del deficit, del debito, del taglio del Pil, dell’inflazione, ma del lavoro, del benessere, del diritto alla salute, alla scuola, alla sicurezza». E questa piattaforma programmatica sembra condivisa da tutte le delegazioni, dodici quelle presenti, e sostenuta a gran voce da Marine Le Pen e da Geert Wilders fresco vincitore delle elezioni in Olanda, intervenuti con dei video-messaggi. La Le Pen ha sottolineato: «Per la signora Von der Leyen l’immigrazione non è un problema, ma è un progetto. La posta in gioco per noi è restituire il potere al popolo in Europa: siamo movimenti di resistenza democratica e patriottica di fronte a un potere arbitrario. La Commissione europea agisce contro i nostri popoli, contro le nostre libertà». Un tema comune a tutti gli intervenuti. Tino Chrupalla, presidente dell’Afd tedesca ha ribadito: «Quella dell’Ucraina non è una nostra guerra, serve la diplomazia»; il polacco Roman Fritz ha scandito: «I nostri valori sono Dio, onore, patria e famiglia»; il rumeno George Simion ha ribadito: «Vogliamo un’Europa dei popoli: i sovranisti siano uniti». Il bulgaro Kostadin Kostadinov ha aggiunto: «Oggi l’Ue è una minaccia per l’Europa». Matteo Salvini ha osservato: «Vedo ancora troppa tolleranza nei confronti della violenza, del fanatismo e perfino del terrorismo islamico. C’è qualcuno che ancora non è riuscito a condannare le stragi di Hamas». In effetti nei quattro cortei che sono stati organizzati a Firenze per contrastare la manifestazione sovranista sono spuntate come al solito le bandiere palestinesi. Si temevano scontri, ma non ci sono stati. Il sindaco di Firenze Dario Nardella - nei giorni scorsi voleva vietare l’ingresso agli Uffizi alle delegazioni sovraniste perché «non si fa politica con i musei», lui che ha ospitato in pompa magna Chiara Ferragni per sfruttarne il trascinamento - ha partecipato a uno dei cortei ricordando che Firenze è la città di Calamandrei, di La Pira e non può essere consegnata ai sovranisti. Matteo Salvini ha risposto: «Mi spiace che un sindaco che rappresenta tutti i cittadini si permetta di dire chi può visitare i musei italiani e chi no. È stata una caduta di stile. Ringrazio il direttore degli Uffizi (pare verrà candidato dal centrodestra alle prossime comunali, ndr) Eike Schmidt che ci ha accolti». Verrebbe da dire a Nardella che chi di influencer ferisce d’influencer perisce perché il movimento dei sovranisti ha anche l’X Factor. Ieri Elon Musk ha risposto «yes» a un post di un’attivista conservatrice, Ashley St Clair, che si è fatta un selfie con Salvini scrivendo: «La censura è antitetica al dialogo: l’Europa sia libera».
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.