2024-08-28
Parigi, hacker bloccano l’agenzia anti hacker
Ondata di attacchi. Coinvolti pure gruppi filopalestinesi. Bloccati temporaneamente i siti di Anssi e Axa.Da almeno due giorni gruppi hacker russi si stanno organizzando e hanno deciso di lanciare la campagna #Freedurov, minacciando di colpire la Francia e l’Europa «che farà di tutto per tenere sotto controllo Telegram». Sui canali della piattaforma criptata, infatti, si minaccia la distruzione totale «dell’intera infrastruttura francese», grazie «all’esercito cibernetico popolare». Al momento le minacce e gli attacchi sono stati contenuti. Ma ieri sono andati in down diversi siti, come quello dell’Anssi (Agenzia per la sicurezza cybernetica) ma anche quello della compagnia assicurativa Axa. I problemi potrebbero durare a lungo. Del resto, diversi criminal hacker o cyberattivisti, come diversi normalissimi blogger (russi ma anche di altre nazionalità) temono che il servizio di messaggistica cada nelle mani sbagliate, magari in quelle della Nato e in più in generale dell’Occidente, che potrà così accedere a tutte le attività svolte in questi anni nella massima libertà. Timore che, secondo alcuni media indipendenti, pare stia circolando anche ai piani alti degli apparati militari di Mosca. Anche se ieri il portavoce Dmitri Peskov ha spiegato che l’amministrazione presidenziale russa «non utilizza per comunicazioni di lavoro le app di messaggistica, inclusa Telegram». In particolare, ha smentito di aver chiesto ai dipendenti di «ripulire» la loro corrispondenza su Telegram. «Ripulire la corrispondenza è una totale stupidità. I dipendenti pubblici non dovrebbero usare le app di messaggistica per lavoro. Nessuna è affidabile dal punto di vista della sicurezza informatica e nemmeno Telegram», ha detto Peskov. Sta di fatto che ieri, per ritorsione dopo l’arresto di Pavel Durov, diversi gruppi hacker hanno annunciato una settimana di attacchi ai portali Internet francesi. A dare manforte all’azione contro la Francia c’è anche il gruppo filopalestinese Rippersec, che tramite il suo leader Hekh, in un messaggio su Telegram ha raccontato di aver «hackerato e sferrato un mini attacco su diversi siti chiave in Francia. E sai perché?», ha spiegato, «Perché hanno arrestato Pavel Durov. Per quale motivo? Perché combatte per la nostra libertà online. È solo l’inizio. La Francia ha deciso di giocare con il fuoco? Ok, le mostreremo cos’è il vero caos». Non solo. Hekh ha lanciato anche un altro avvertimento. «Pagheranno per ogni passo sbagliato. Non staremo semplicemente seduti a guardare mentre la libertà viene derisa. Siamo venuti per distruggere tutto ciò che stanno cercando di proteggere. E questo è solo l’inizio». Così il 26 agosto, proprio sul canale di questi militari cibernetici, sono iniziati a comparire i possibili bersagli della controffensiva. Sono così stati portati avanti attacchi contro la Corte europea dei diritti dell’uomo, il Consiglio d’Europa, la Dogana francese, Corsica ferries e la Corte di Parigi. Al momento non si sono registrati grossi disservizi. Però nella mattinata di ieri il gruppo hacker Evilweb è riuscito a far cadere il sito dell’Anssi, l’Agenzia nazionale di cybersicurezza francese. L’attacco Ddos è stato effettivamente portato avanti e poi rivendicato. Nel pomeriggio però il sito era già tornato operativo. Per tutta la giornata di ieri la Francia ha continuato a subire attacchi su diversi siti, istituzionali e non, tra cui France télévisions, Radio France e appunto Axa. Come noto Telegram in questi ultimi due anni è diventata la piattaforma preferita dai blogger russi favorevoli alla guerra per giustificare l’operazione, ma è anche il luogo dove il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy pubblica quotidianamente il suo messaggio notturno. Secondo gli esperti le truppe russe avrebbero utilizzato messaggi crittografati anche per le operazioni sul campo di battaglia, dal trasferimento di informazioni alla correzione degli attacchi di artiglieria, compresa la guida dei missili Iskander. Il Cremlino teme che alla fine Durov consegni ai francesi la chiave per decriptare i messaggi. I blogger russi e gli attivisti sarebbero «terrorizzati», assicurava ieri Ivan Filippov, un esperto di propaganda di Mosca, sottolineando che l’accesso dell’intelligence occidentale ai messaggi sarebbe per loro «un disastro assoluto». Non a caso sempre nella giornata di ieri il capo dei servizi d’intelligence russi per l’estero, Sergei Naryshkin, ha detto di non pensare che Pavel Durov accetterà di fornire informazioni sensibili per Mosca ai Paesi occidentali dopo il suo arresto a Parigi. «Mi aspetto che non lo farà», ha affermato Naryshkin rispondendo a una domanda in proposito come ha riferito l’agenzia Tass. Una frase che più che un commento sa tanto di avvertimento, in perfetto stile russo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.