2025-09-25
Il Papa indice un rosario per la pace davanti alla Madonna di Fatima
Per la quarta volta, la statua della Vergine lascerà il santuario portoghese per Roma.Quello di Papa Leone XIV per la pace è un impegno costante, che non si attua per sole vie diplomatiche ma anche - trattandosi della guida della Chiesa - attraverso quelle spirituali. Per questo ieri mattina, nel corso dell’udienza generale, il pontefice ha annunciato un evento importante e volto, appunto, a far tacere le armi: un rosario per la pace. Un momento di preghiera convocato per il prossimo sabato 11 ottobre, alle 18 quando, ha detto papa Prevost, ci si ritroverà «insieme in piazza San Pietro nella veglia del Giubileo della Spiritualità mariana» ricordando «anche l’anniversario dell’apertura del Concilio vaticano II». Che, come noto, si tenne l’11 ottobre 1962, col celebre «discorso alla luna», sempre di Papa Roncalli, al termine d’una «grande giornata di pace».L’11 ottobre, peraltro, è pure il giorno in cui la Chiesa ricorda proprio san Giovanni XXIII, il pontefice dell’enciclica Pacem in terris e del radiomessaggio per implorare gli allora leader di Usa e Urss di «salvare la pace» quando si era all’apice della crisi dei missili a Cuba. Sembra dunque essere tutto fuorché una coincidenza, il giorno in cui è stato convocato questo rosario per la pace da parte di papa Leone XIV che, per l’occasione, avrà con sé un’ospite speciale: la statua originale della Madonna di Fatima, conosciuta dai fedeli di tutto il mondo e simbolo della «Speranza che non delude». Tale scultura - opera dell’artista portoghese José Ferreira Thedim che la realizzò nel 1920 - sarà posta sul sagrato della Basilica Vaticana, mentre solitamente è custodita presso la cappellina delle apparizioni del santuario della Madonna di Fatima.Anche questo, quindi, è a suo modo un evento eccezionale, se si considera che il rosario per la pace del prossimo 11 ottobre rappresenterà la quarta volta che la statua lascia il Santuario di Fatima per venire a Roma; le prime due avvennero sotto il pontificato di san Giovanni Paolo II (1984 e 2000), mentre l’ultima fu con papa Francesco, in occasione dell’Anno della Fede (2013). Tutto ciò rende bene l’eccezionalità di quanto avrà luogo tra poco più di due settimane, ossia un evento che papa Leone XIV ha deciso d’indire evidentemente allarmato per la situazione internazionale, esortando i fedeli presenti a farsi «portatori dell’amore di Gesù che illumina e rialza l’umanità», «in questo nostro tempo, tra le macerie dell’odio che uccide». Non è finita. Il pontefice statunitense ha anche apertamente formulato, sempre ieri, una richiesta per una preghiera che vada oltre l’11 ottobre - estendendosi ad ogni giorno del mese - per fermare i conflitti che insanguinano il mondo: «Perciò invito tutti, ogni giorno del prossimo mese, a pregare il rosario per la pace, personalmente, in famiglia, in comunità». Parole che rappresentano l’ennesimo appello di papa Leone XIV, il quale sin dal suo primo affaccio su piazza San Pietro, dopo la sua elezione, aveva subito deciso di presentarsi al mondo invocando proprio la «pace disarmata e disarmante». Sempre Prevost, in questo seguendo limpidamente le orme di papa Francesco, è in frequente contatto con padre Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza, anch’essa al centro d’un periodo difficilissimo. Il rosario per la pace convocato per l’11 ottobre non è dunque un fulmine a ciel sereno; al contrario, costituisce un nuovo e vigoroso tentativo da parte del Papa di fermare quelle atrocità e quelle possibili escalation che, dalla citata Gaza all’Ucraina - senza dimenticare i conflitti in corso in altre parti del mondo -, minacciano l’umanità.
Iole Siena e Beppe Sala (Imagoeconomica)
(Totaleu)
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