Figliuolo vara una nuova ordinanza per frenare i «frontalieri» del vaccino

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Figliuolo vara una nuova ordinanza per frenare i «frontalieri» del vaccino
Francesco Paolo Figliuolo (Ansa)

Una nuova ordinanza per mettere un paletto agli stranieri non residenti e tappare la falla dei frontalieri del vaccino. È quella firmata ieri dal Commissario Francesco Paolo Figliuolo in cui si legge che «anche i cittadini italiani iscritti all'Aire e il personale diplomatico avranno diritto alla somministrazione del vaccino anti-Covid. Purché residenti temporaneamente in Italia».

ùNello specifico, sono ammesse alla somministrazione del vaccino anti-Covid le seguenti categorie di soggetti non iscritti al Servizio sanitario nazionale: i cittadini italiani iscritti all'Aire (l'Anagrafe degli italiani residenti all'Estero), che vivono temporaneamente sul territorio nazionale; i dipendenti delle Istituzioni dell'Unione europea e i relativi famigliari a carico e il personale delle medesime istituzioni in quiescenza che vivono sul territorio nazionale; gli agenti diplomatici e il personale tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e i relativi famigliari a carico che vivono sul territorio nazionale; il personale di enti e organizzazioni internazionali e i relativi famigliari a carico e il personale dei medesimi enti e organizzazioni in quiescenza che vivono sul territorio nazionale». Ciò non significa che a questi soggetti verrà applicata una via preferenziale, andranno comunque rispettate le priorità indicate dal piano. Non solo. Per prenotarli e identificarli, viene usato il Sistema della Tessera Sanitaria gestito dal Mef.

Il problema della «transumanza» vaccinale è emerso ad esempio nel Lazio dove in meno di un mese già 50.000 persone hanno chiesto il domicilio (e un medico di base) nella regione per ricevere la dose. A marzo Figliuolo ha firmato un'ordinanza nella quale si prevedeva che «ciascuna regione o provincia autonoma deve procedere alla vaccinazione» anche delle persone «domiciliate nel territorio regionale per motivi di lavoro, assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa». Una decisione nata soprattutto sull'onda delle polemiche scatenate dagli insegnanti che vivono in una regione, ma lavorano in un'altra limitrofa. Poi però il fenomeno dei frontalieri si è allargato. Considerando che le forniture vengono distribuite in base alla popolazione di un singolo territorio, l'ordinanza pone dei paletti e rafforza le verifiche. Dall'altra parte l'ordinanza tutela gli italiani iscritti all'Aire, ma presenti sul territorio nazionale, che non sono in possesso di una tessera sanitaria. Per loro, dunque, il sistema genererà un codice specifico. In fase di prenotazione e iniezione saranno poi le regioni e le province autonome a verificare che i dati siano corretti.

Nel frattempo, la struttura commissariale ieri ha diffuso anche il report settimanale delle somministrazioni. Tra il 16 e il 22 aprile il numero ha raggiunto quota 16.829.814 mentre il 23 è stata superata la soglia dei 17 milioni. In una nota si legge che «la percentuale di over 80 che hanno ricevuto una somministrazione è salita all'81,21%, mentre i vaccinati (prima e seconda dose) raggiungono quota 53,82%. Sale al 45,09% anche la percentuale di persone tra i 70 e i 79 anni che ha ricevuto la prima dose e il dato analogo riguardante gli ospiti delle Rsa raggiunge il 94,93%». Sul fronte degli approvvigionamenti, tra il 27 aprile e il 5 maggio sono attesi oltre 5 milioni di dosi. L'obiettivo di Figliuolo è quello di raggiungere 504.000 somministrazioni il 29 aprile. Per questo sono stati previsti nuovi target regionali, dal 23 a fine mese, piuttosto sfidanti: la Lombardia, per esempio, il 29 aprile dovrà arrivare a vaccinare 99.000 persone (giovedì e venerdì ne ha fatte 70.000).

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