2024-06-23
Orbán, Trump e Milei complicano l’Ursula bis
Domani il premier ungherese incontrerà come presidente di turno del Consiglio Ue la Meloni. Sul tavolo il difficile ingresso nell’Ecr o l’eventuale appoggio esterno. A turbare Von der Leyen c’è anche la scalata del tycoon. Mentre il leader argentino divide Ppe e Pse.Attenzione: la riedizione della «maggioranza Ursula» è meno inevitabile di quanto dica qualcuno. Per rendersene conto, basta considerare alcuni elementi. In primis, è bene monitorare con attenzione la visita che Viktor Orbán effettuerà domani a Roma. Certo: il premier ungherese, che è atteso anche a Parigi mercoledì, si muoverà innanzitutto come prossimo presidente di turno del Consiglio dell’Ue. La sua risulterà quindi principalmente una visita istituzionale. Non è tuttavia escludibile che, incontrando Giorgia Meloni, possa anche discutere della nuova maggioranza europea. Va detto che, al momento, l’ipotesi dell’ingresso del partito di Orbán, Fidesz, nell’Ecr sembra essersi raffreddata. Non dobbiamo infatti dimenticare che il gruppo dei Conservatori europei ha recentemente aperto le porte ai rumeni dell’Aur: uno schieramento che non è affatto in buoni rapporti con il partito del premier ungherese. Tuttavia bisogna fare attenzione agli automatismi. Orbán di recente ha pesantemente criticato la «coalizione dei liberali, della sinistra e del Partito popolare, guidata da Manfred Weber, che ha un ruolo di Belzebù». È inoltre verosimile che, nel loro colloquio di domani, la Meloni e il premier ungherese cercheranno di addivenire a un compromesso sulla questione relativa all’Aur. Non si può affatto escludere che, pur magari non entrando nell’immediato all’interno dell’Ecr, Fidesz possa dare comunque il proprio appoggio a una coalizione europea alternativa alla «maggioranza Ursula». Senza trascurare che domani i due leader potrebbero tentare di inaugurare una sponda in sede di Consiglio Ue, per contrastare la linea del leader francese, Emmanuel Macron, e del cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Certo, a destra i movimenti da monitorare non mancano. Secondo Der Spiegel infatti i tedeschi di Afd starebbero formando un nuovo gruppo, I Sovranisti, che potrebbe incidere sui giochi in corso.Un ulteriore fattore da tenere in considerazione risiede nel fatto che, insieme al presidente polacco, Andrzej Duda, Orbán intrattiene stretti legami con Donald Trump. A marzo, i due si sono incontrati in Florida. Inoltre, il premier ungherese ha scelto come slogan del suo semestre di presidenza Ue «Make Europe great again». Ebbene, non bisogna trascurare che un’eventuale nuova amministrazione repubblicana negli Stati Uniti non gradirebbe affatto una Commissione europea che includesse il Pse, conferendogli magari anche per l’ennesima volta la poltrona di Alto commissario Ue agli Affari esteri: non è d’altronde un mistero che, in questi anni, la politica estera dei Socialisti, da Federica Mogherini a Josep Borrell, abbia reso Bruxelles sempre più vicina a Cina, Cuba e Iran. Una linea tutt’altro che atlantista e che non piace granché agli americani (specialmente a quelli di orientamento conservatore). Tutto questo fa capire come la crescente probabilità di una vittoria elettorale di Trump a novembre possa indirettamente influenzare i giochi per la nuova maggioranza europea. E, da questo punto di vista, Orbán punta a ritagliarsi un ruolo centrale. Un altro aspetto da considerare è quello che potremmo definire il «caso Milei». Stretto alleato di Orbán, Trump e della Meloni, il presidente argentino si è recentemente recato in Spagna per ricevere un riconoscimento dal presidente della Comunità di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, che - ricordiamolo - è una esponente del Ppe. Una circostanza, questa, che ha fatto infuriare il governo del socialista Pedro Sánchez. «È solo ed esclusivamente un atto politico di provocazione come tutti quelli svolti dal Partito popolare dove governa», ha tuonato la vicepremier spagnola, María Jesús Montero, che, come lo stesso Sánchez, appartiene a quel Psoe che, a sua volta, fa capo al Pse. Vale la pena ricordare che i rapporti tra Javier Milei e l’attuale premier iberico sono diventati assai tesi, specialmente dopo che - a maggio - il primo definì «corrotta» la moglie del secondo. Ecco che dunque il «caso Milei» complica ulteriormente la riedizione della classica alleanza tra Popolari e Socialisti a livello europeo. E attenzione: perché la questione potrebbe creare delle fratture in seno allo stesso Pse. Milei dovrebbe infatti incontrare oggi a Berlino il socialdemocratico Scholz, che è un altro esponente del Pse. Nonostante si preveda una visita in tono minore e senza onori militari, non è escludibile che l’incontro possa irritare Sánchez. Infine, ma non meno importante, va considerato che Renew Europe sta perdendo pezzi. I sette eurodeputati del partito di Andrej Babiš hanno lasciato questo schieramento. Nonostante abbia escluso un ingresso nell’Ecr, Eunews ritiene probabile che l’ex premier ceco possa formare un nuovo gruppo, basato su un’alleanza con Fidesz. Non va tra l’altro trascurato che Babiš è uno storico critico del Green deal: il che rappresenta un punto di convergenza sia con Identità e democrazia sia con lo stesso Ecr. C’è poi la questione di Vvd, il partito liberale olandese che era stato minacciato di espulsione da Renew Europe per essersi alleato, nei Paesi Bassi, con lo schieramento nazionalista Pvv. Ebbene, nonostante l’alleanza vada avanti, Renew Europe ha appena rinunciato a votare per cacciare il proprio affiliato olandese. Segno questo del fatto che i liberali europei temono probabilmente ulteriori emorragie politiche, anche perché, appena pochi giorni fa, hanno altresì registrato l’abbandono di cinque eurodeputati di Volt, che hanno scelto di aderire ai Verdi. È evidente come le fibrillazioni interne a Renew Europe rappresentino una significativa incognita per la riedizione della «maggioranza Ursula».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.