2021-12-07
«Open» prova a farci oscurare da Facebook
Attacchi pretestuosi della testata ai nostri articoli sugli studi della Fondazione Hume.Ah, le coincidenze… Nell’edizione di ieri mattina del nostro giornale, un garbato e civilissimo articolo di Mario Giordano poneva alcune domande a Enrico Mentana, dopo la sua recente e nota sortita anti no vax in tv. Scriveva Giordano: «Cosa intendi per no vax? Oggi vengono assimilati con lo stesso epiteto chi pensa che i vaccini siano acqua di fogna e chi, semplicemente, dubita che sia opportuno somministrarli ai bambini, sulla base dei dati scientifici attuali. Oppure chi pensa al complotto mondiale e chi, semplicemente, dubita che escludere dal lavoro chi è senza green pass sia il modo migliore per difendere insieme salute e diritti costituzionali». E ancora, più avanti, seguivano diversi passaggi critici sulla tendenza mediatica a demonizzare chiunque osi porre domande. E il commento di Giordano si chiudeva evocando una serie di autorevolissime voci del mondo scientifico (da Giuseppe Remuzzi a Francesco Vaia, da Andrea Crisanti a Maria Rita Gismondo), portatrici di dubbi ma non certo bollabili come negazioniste. Poche ore dopo, senza citare Giordano né La Verità, Mentana rispondeva sulla sua pagina Facebook, negando di aver fatto proclami, e sostenendo di condividere la tesi per cui non debbano essere etichettate «come no vax anche altre categorie, che non vanno demonizzate ma ascoltate». Poi l’autodifesa proseguiva rivendicando di aver dato spazio nel suo tg alle voci «che volta a volta hanno indicato criticità o dubbi o diverso parere su aspetti importanti della lotta al Covid». Insomma, un dibattito come tanti tra due protagonisti dell’informazione. E qui però scatta la coincidenza. Proprio ieri, Open, il quotidiano online fondato da Enrico Mentana, ha sentito l’esigenza di attaccare La Verità per un articolo di quasi un mese fa (12 novembre), quando il nostro giornale ha dato conto dello studio di Mario Menichella pubblicato sul sito della Fondazione Hume sugli effetti avversi dei vaccini. Ciò che colpisce, nella grafica di Open, è la scritta «disinformazione» che campeggia in apertura, con un greve attacco alla ricerca di Menichella e, a cascata, contro La Verità. La cosa surreale è che, per attaccare il paper, Open usi precisazioni e considerazioni che, molto correttamente, lo stesso Menichella aveva inserito nel suo lavoro: il rinvio agli articoli e agli studi di altri autori (di cui Menichella fa una rassegna) e le caratteristiche dei database Usa e Uk a cui Menichella ha attinto. L’ultima contestazione è perfino sulla denominazione di «studio» della ricerca di Menichella: secondo Open, lo si sarebbe dovuto definire uno «studio non scientifico». Argomenti faziosi, polemici, perfino ridicoli, mascherati da «fact checking», con cui la testata dei «debunker» ufficiali di Facebook, incaricati quindi di decidere quali sono le notizie vere e quali no, ha provato anche a far oscurare i nostri post sul social.Ma forse l’esigenza era altra: un attacco editorialmente e politicamente orientato in una giornata particolare. O è solo una curiosa coincidenza?