2022-10-19
Lola è stata abusata e sgozzata dalla killer clandestina: «Delitto dell’immigrazione»
Lola Daviet, la vittima. Nel riquadro l'immagine della presunta assassina, Dahiba B. (Ansa)
La vendetta di una clochard algerina dopo una lite con la madre della ragazza. Macron e governo tra silenzi e difese dell’omicida.La piccola Lola Daviet non c’è più ma la sua presunta assassina, la clandestina algerina Dahiba B., non mostra il minimo segno di pentimento. Nel frattempo, alcuni politici francesi iniziano a parlare della morte della ragazzina come un «delitto dell’immigrazione».Sul fronte delle indagini, vari media francesi hanno riferito che, fin dall’incontro con Lola avvenuto venerdì pomeriggio, la presunta assassina nordafricana avrebbe obbligato la ragazzina ad agire contro la sua volontà. Lola sarebbe stata attirata da Dahiba B. nell’appartamento della sorella di quest’ultima, che si trova nello stesso stabile dove viveva la dodicenne con i genitori, custodi del palazzo. L’algerina avrebbe obbligato la bambina a fare la doccia prima di abusare di lei sessualmente. Durante l’interrogatorio la presunta omicida avrebbe anche ammesso di aver seviziato la piccola prima che questa morisse. Secondo la radio Europe 1, Dahiba B. avrebbe dichiarato agli inquirenti: «L’ho presa per i capelli, ho messo la sua testa tra le mie gambe [...] ho avuto un orgasmo». Poi, avrebbe posto dello scotch sul viso della bambina provocandone, probabilmente in questo modo, il soffocamento. In seguito, la clandestina nordafricana avrebbe aggiunto alla sua ricostruzione dettagli da Arancia meccanica. Dahiba B. sembra essersi comportata come una bestia. È ancora Europe 1 a riferire che la donna ha raccontato di aver bevuto un caffè, ascoltato un po’ di musica dopo aver provocato la morte di Lola. In seguito avrebbe infierito a colpi di forbice e coltello sul corpo della piccola, con una violenza tale da arrivare quasi a staccarle la testa dal tronco. Infine, avrebbe raccolto il sangue di Lola in una bottiglia prima di berlo. L’agenzia di stampa France Presse ha potuto consultare un documento nel quale si parla di una «inaudita facilità a passare all’atto», qualcosa «di una tale estremità» legata ad «un motivo così futile». In effetti la ragione per la quale Dahiba B. avrebbe aggredito e ucciso Lola sembra essere legata a uno scambio di persone. La donna algerina avrebbe scambiato la piccola per sua madre. Quest’ultima, alcuni giorni fa, si era rifiutata di fornire alla presunta assassina il codice d’accesso al palazzo in cui, come detto, alloggia anche la sorella della nordafricana. In pratica, il fatto che la portinaia del palazzo abbia svolto semplicemente il proprio lavoro di custode, ha provocato la furia di Dahiba B. Una furia che non sembra aver lasciato la minima traccia di rimorso nella ventiquattrenne algerina. Sempre secondo la France Presse, davanti alle foto del corpo martoriato di Lola, la sua presunta assassina avrebbe risposto agli inquirenti «non mi fa né caldo né freddo». Va detto che sui piedi della piccola sono stati trovati scritti i numeri zero e uno. La barbara uccisione ha suscitato sdegno nell’opinione pubblica francese. Tuttavia, solo i partiti di centrodestra hanno reagito chiedendo giustizia per la povera vittima, anche perché Dahiba B. era stata raggiunta da un provvedimento di espulsione mai eseguito. L’ex candidato alle presidenziali, Eric Zemmour, ha coniato il termine «francocidio» che è stato rapidamente ripreso da molti internauti. Sui social è stato aperto il profilo French lives matter (le vite dei francesi contano, ndr). Per Marine Le Pen «ancora una volta la presunta autrice di questo atto barbaro non avrebbe dovuto trovarsi in Francia». Intervenendo all’Assemblea nazionale, il deputato dei Républicains, Eric Pauget, ha accusato il governo di Elisabeth Borne. «Per la debolezza della Repubblica e per il lassismo della vostra politica migratoria», ha detto l’onorevole, «[Lola] ha vissuto il dolore, la tortura e la barbarie nel cuore di Parigi». Nonostante l’emozione suscitata dalla vicenda della dodicenne uccisa, la maggioranza e i membri dell’esecutivo hanno fatto spallucce. Il ministro della Giustizia, Eric Dupont-Moretti, ha risposto con disprezzo a Pauget. «È vergognoso servirsi della bara di una ragazzina di dodici anni come se fosse un predellino». Ma le reazioni più sconcertanti sono quelle del ministro dell’Interno e del presidente della Repubblica. Ai microfoni di radio Rtl, Gérald Darmanin ha denunciato «l’indecenza» dell’estrema destra, e ha precisato che Dahiba B. era stata «vittima di violenze coniugali». Invece Emmanuel Macron ha atteso quattro giorni prima di reagire e, mentre il Paese si commuoveva per la morte della piccola, è riuscito solo a scrivere tweet per denunciare «i crimini inescusabili» ai danni degli «indipendentisti algerini» compiuti 61 anni fa dalla polizia francese. Peggio ancora, dopo l’attribuzione del Pallone d’oro a Karim Benzema, il capo dello Stato francese è riuscito solo a twittare «KB9» ma nemmeno una parola di compassione per Lola e la sua famiglia. Solo ieri l’Eliseo ha ricevuto i genitori di Lola. La vicenda della piccola ricorda quella di Pamela Mastropietro, il cui corpo era stato ritrovato smembrato in una valigia. Per la morte della ragazza italiana, la Cassazione ha confermato la condanna per omicidio e occultamento di cadavere a carico del cittadino nigeriano Innocent Oseghale.