2018-06-02
Nuovo schiaffo Usa alla banca della Merkel
Standard & Poor's declassa Deutsche bank. L'istituto era già finito nel mirino della Fed, che ha definito «problematiche» le sue attività americane. Un altro tassello della strategia di Donald Trump, deciso a ridimensionare Berlino. E adesso tocca alle auto.L'agenzia di rating Standard & Poor's taglia il rating di Deutsche bank con uno strano tempismo. Giusto un giorno dopo le accuse della Fed che ha definito le attività americane del colosso tedesco «problematiche». Da Francoforte è arrivata immediata la risposta: «Apprezziamo lo statement di S&P secondo cui il management sta prendendo decisioni difficili per tagliare la base di costo e rifocalizzare il business, allo scopo di far fronte all'attuale debole profittabilità della banca. Constatiamo che è riconfermata la valutazione di BBB- sul non preferred senior unsecured debt di Deutsche bank».Al di là dei tecnicismi, la partita si conferma esclusivamente politica e a muovere le leve è Donald Trump in persona.La decisione dell'agenzia di rating potrebbe aumentare i costi della banca per fare affari, perché si presenta al mercato del debito con una posizione più fragile e di conseguenza deve pagare di più i creditori. «Sarà ora più difficile portare a termine il lavoro per per il nuovo amministratore delegato, Christian Sewing, che ha sostituito John Cryan in aprile con l'incarico di accelerare un piano di ristrutturazione rifocalizzando la maggiore banca tedesca sul mercato interno europeo, lontana da Wall Street e lontana dall'investment banking», scrive l'agenzia Mf.S&P aveva avviato la revisione dopo la nomina di Sewing, affermando che i ripetuti cambiamenti di leadership pongono dubbi sulla direzione a lungo termine, in un contesto di redditività cronicamente bassa in Europa. S&P ha aggiunto poi che le prospettive di rating sono stabili, riflettendo sul fatto che il management «eseguirà la propria strategia sul serio e, nel tempo, mostrerà i progressi rispetto agli obiettivi finanziari del 2019 e conseguirà l'obiettivo a lungo termine di un'attività più stabile basata su un modello più efficiente». Prima di 18 mesi, ha aggiunto l'agenzia americana, è improbabile che il titolo sia soggetto a un upgrade. La Federal reserve aveva definito giovedì come «problematiche» le condizioni delle attività americane di Deutsche bank.Stando al Wsj, anche l'esborso di una buonuscita e cambiamenti degli incarichi del personale da ora richiederanno l'ok della Fed.La decisione della Federal reserve ha pesato negativamente anche sulle relazioni dell'istituto di credito tedesco con altri regolatori, come la Federal deposit insurance corp (che negli Stati Uniti garantisce i depositi bancari). La classificazione utilizzata dalla Fed per giudicare le banche non è divulgata al pubblico e si chiama Camels, acronimo di Capital adequacy, asset quality, management, earnings, liquidity and sensitivity to market risk. Prevede cinque livelli, da 1 a 5. Il rating migliore è pari a 1. Alle banche problematiche viene affidato un 4 o 5.Intanto, un'altra tegola si è abbattuta sull'istituto dall'altra parte del mondo.Insieme con altre due banche, Anz e Citigroup, Deutsche bank avrebbe costituito un cartello in Australia: il sospetto è che si siano messe d'accordo sulla vendita di 1,9 miliardi di dollari in azioni Anz nel 2015. I tre istituti hanno dichiarato che si difenderanno dalle accuse, che tuttavia potrebbero avere conseguenze penali per il management. La notizia è stata diffusa dall'Australian competition e consumer commission, alla quale i vertici locali della banca tedesca hanno risposto di aver sempre rispetto le regole e di non aver mai violato l'integrità del mercato.Quello di risollevare le sorti della banca sta diventando un compito sempre più difficile per Sewing, nominato con l'incarico di rifocalizzare Deutsche sul mercato interno europeo mettendo in secondo piano quello statunitense.A fronte di tutte queste sberle, le azioni dell'istituto tedesco sono prima crollate al minimo storico, salvo poi ieri rimbalzare di oltre il 4%. Segno che il mercato ha annusato l'aria di tensione tra Germania e Stati Uniti e si attende nuovi attacchi. In arrivo ci potrebbero essere ulteriori accuse a Volkswagen, dal momento che la Casa Bianca vuole inserire il comparto automotive sotto l'ombrello della sicurezza nazionale. E con le nuove prerogative invocare la tutela dei confini dalla tecnologia tedesca. Come è stato fatto con i cinesi di Zte.