2019-10-03
Un altro scandalo milionario in Vaticano. Indagati un monsignore e il capo dell’Aif
Sospesi cinque dirigenti (tra cui un monsignore) della segreteria di Stato e dell'antiriciclaggio per transazioni sospette. L'indagine interna analizza compravendite immobiliari di lusso e il flusso delle offerte. Grazie alle denunce dello Ior e del revisore generale.Con uno scarno comunicato della sala stampa vaticana martedì sera si dava notizia «dell'attività di acquisizione di documenti e apparati elettronici» svolta nella mattinata dello stesso giorno presso gli uffici della prima sezione della segreteria di Stato e dell'Autorità di informazione finanziaria dello Stato.Il sequestro del materiale è avvenuto nelle stanze della potente sezione per gli Affari generali della segreteria di Stato, oggi sotto la responsabilità del sostituto monsignor Edgar Peña Parra e presso gli uffici dell'Aif, ossia l'istituzione competente per la vigilanza anche ai fini della prevenzione e del contrasto del riciclaggio. L'operazione, informava ancora la sala stampa, è stata «autorizzata con decreto del promotore di Giustizia del tribunale, Gian Piero Milano, e dell'Aggiunto, Alessandro Diddi», sulla base di denunce «presentate agli inizi della scorsa estate dall'Istituto per le opere di religione e dall'ufficio del revisore generale, riguardanti operazioni finanziarie compiute nel tempo». Non c'è pace per i forzieri del Vaticano, quella triangolazione che ha i suoi vertici nella segreteria di Stato, lo Ior e l'Apsa, ed è testimoniata anche da queste denunce incrociate che sono l'ennesima spia di un clima difficile, nonostante la riforma voluta da Francesco con la super segreteria per l'economia. Ieri L'Espresso ha pubblicato in esclusiva una disposizione di servizio firmata dal comandante della gendarmeria vaticana, Domenico Giani, in cui si avverte il personale del fatto che cinque persone sono state «cautelativamente» sospese dalle loro attività. Secondo questo documento si tratta di monsignor Mauro Carlino, dall'agosto scorso responsabile dell'ufficio informazione e documentazione della segreteria di Stato, di Tommaso Di Ruzza, direttore dell'Aif, e poi di Vincenzo Mauriello, Fabrizio Tirabassi e Caterina Sansone (questi ultimi tre sono addetti amministrativi della segreteria di Stato).A questi cinque sarebbe interdetta la possibilità di recarsi in Vaticano, tranne che per accedere «presso la direzione sanità e igiene per i servizi connessi, ovvero se autorizzati dalla magistratura vaticana». Monsignor Mauro Carlino, invece, «continuerà a risiedere presso la Domus Sanctae Marthae». Secondo le indiscrezioni riportate dall'Espresso «le “operazioni finanziarie compiute nel tempo" riguardano alcune compravendite immobiliari milionarie all'estero, in particolare immobili di pregio a Londra, e alcune strane società inglesi che avrebbero partecipato al business». Inoltre, gli investigatori starebbero anche verificando i flussi finanziari dell'Obolo di San Pietro, vale a dire le offerte di beneficienza che arrivano da tutto il mondo direttamente per il Papa.Se le indagini riguardano «operazioni finanziarie compiute nel tempo» va ricordato per la cronaca che fino al luglio scorso chi deteneva le chiavi della cassaforte della segreteria di Stato era monsignor Alberto Perlasca, nominato a suo tempo dal cardinale Tarcisio Bertone. Oggi Perlasca è stato trasferito nel ruolo di promotore di giustizia al tribunale della segnatura apostolica. La gestione precedente degli Affari generali alla segreteria di Stato era sotto la responsabilità del cardinale Angelo Becciu, oggi prefetto per la Congregazione delle cause dei santi, e di cui monsignor Carlino, uno dei cinque sospesi dal servizio, è stato per anni segretario personale.Il balletto di siluramenti e sostituzioni andato in scena questa estate in segreteria di Stato potrebbe ora trovare nuove chiavi di interpretazione. Oltre al già citato Perlasca, figura impegnata in una posizione chiave, erano stati trasferiti anche Carlo Maria Polvani, che guidava l'ufficio informazione e documentazione della segreteria di Stato, monsignor Sergio Aumenta, capo ufficio dell'ufficio giuridico, e due uomini molto vicini al cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, vale a dire il suo segretario particolare, monsignor Robert Murphy, e monsignor Giancarlo Dellagiovanna incaricato di aiutare nella stesura dei discorsi del cardinale.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)