2020-04-03
Nuovo «pacchetto» di fregature: Salvastati, Bei e truffa sulla Cig
Ursula Von der Leyen (Ansa)
Il premier rispolvera la sua logica e svela il piano: racconterà di averla spuntata con tre strumenti, tra i quali lo schema di assicurazione «Sure» pompato di Ursula Von der Leyen. Tutti diversivi per introdurre condizionalità.Sarà snaturato? Sbiadito? Leggero? Liscio, gasato o leggermente frizzante? Con condizionalità ex-ante, ex-post o senza? Citando il grande Massimo Troisi, direi di chiamarlo Ugo, al più Ciro, giammai Massimiliano. Avant'ieri sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto che «se il Mes entrerà in un ampio pacchetto di ventaglio senza condizionalità, può essere uno strumento tra gli altri per una strategia europea». Andrà bene solo se il Fondo «verrà snaturato». Allora significa che i giochi sono fatti: si tratta solo di trovare il nome giusto.Le gambe del «pacchetto di ventaglio» (qualsiasi cosa voglia dire) sono tre, e tutte con l'inconfondibile forma del cetriolo indorato da forti dosi di propaganda.1 C'è il Sure (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency), l'ultimo venuto annunciato ieri dalla presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. È un fondo finalizzato a erogare prestiti ai Paesi che ne faranno richiesta per sostenere schemi di sostegno all'occupazione, come la nostra cassa integrazione. Esso potrà prestare fino a complessivi 100 miliardi ai Paesi richiedenti senza limiti di importo. Si, avete letto bene. Sono debiti che i Paesi contrarranno con l'Ue, a tassi molto bassi in virtù dello standing creditizio della Commissione sui mercati. Ma siccome i titoli non si creano dal nulla, i mercati vogliono garanzie o capitale, e quindi la Commissione dovrà raccogliere «su base volontaria» dai diversi Paesi almeno 25 miliardi in garanzie: una colletta insomma. Il fondo partirà solo quando tutti i Paesi avranno versato il loro obolo. Il Paese richiedente dovrà avviare un confronto con la Commissione, che verificherà effettiva destinazione di questi fondi, scadenza del debito e tasso di interesse. Bruxelles proporrà quindi al Consiglio la decisione finale. In sintesi, daremo nostre garanzie affinché la Commissione reperisca fondi sul mercato e ce ne presti una parte, sindacando ovviamente sul relativo impiego. Tutto questo mentre la Bce è lì pronta a comprare Btp i cui proventi potremmo gestire in piena autonomia. Nemmeno Totò e Peppino nella famosa scena delle 40.000 lire erano arrivati a tanto.2 Poi c'è la Bei. Come vi abbiamo già riferito, questa è la banca della Ue, il cui impiego presenta però parecchi limiti. Rigidamente disciplinata dai Trattati, finanzia specifici progetti in innovazione, piccole imprese, clima e infrastrutture ma, soprattutto, oggi ha pochi capitali disponibili, avendo impegnato quasi tutto. Dovrebbe rivolgersi ai mercati che, ovviamente, richiedono garanzie. E qui si ripete lo stesso schema per il nostro Paese: essendo azionisti della Bei al 19%, saremo tra i maggiori contributori di questo fondo di garanzia per 25 miliardi che consentirà alla Bei stessa di emettere obbligazioni per 75 miliardi ed erogare prestiti per pari importo. Tali prestiti dovrebbero poi essere accompagnati da prestiti di altre istituzioni (come la nostra Cdp) per generare investimenti per complessivi 200 miliardi.3 Infine il Mes. Anche questa istituzione non ha ingente liquidità immediata, e deve emettere obbligazioni per reperirla. In questo caso ci va bene perché non ci sono richiesti capitali o garanzie, in quanto i 14 miliardi già versati concorrono a un capitale versato di 80 miliardi, sufficienti per prestare altri 410 miliardi a tutti i paesi dell'eurozona. Ma qui sorge la vexata quaestio della condizionalità che è prevista dai Trattati «in forma rigorosa» e, cosa poco sottolineata, è successivamente modificabile qualora il Paese non mostri un'adeguata disciplina di bilancio. Quindi ogni tentativo di indorare la pillola sul fronte della condizionalità è solo un cavallo di Troia che oltrepassa il Brennero. Da quel momento, comanderanno i creditori, o la Corte Costituzionale tedesca farebbe calare la sua scure facendo saltare l'eurozona.Ma la truffa per il nostro Paese non si ferma qua. Trattandosi in ogni caso di debiti, ieri ci chiedevamo perché indebitarsi con Sure, Bei o Mes, con l'inevitabile e legittimo potere di controllo di questi ultimi sulle nostre finanze, quando potremmo indebitarci emettendo Btp acquistati «senza limiti» dalla Bce. È pur sempre debito. Con il vantaggio che, indebitandoci con l'Eurotower, gli interessi ci tornano per gran parte indietro come dividendi di Bankitalia al Tesoro (ben 7,8 miliardi nel 2019). Si preferisce un danno erariale? Se perfino Lucrezia Reichlin è arrivata ieri a dire in un'intervista a Repubblica che «se la Bce sarà lasciata sola prima o poi dovrà buttare giù tutti i paletti», allora significa che quei limiti sono rimovibili e hanno un chiaro scopo politico: ecco perché - dice lei - «non è una buona idea forzarli». La Bce potrebbe fare tutto da sola, ma così i governi sarebbero irresponsabili, e il blocco del Nord ha bisogno di garanzie.Il disegno appare ormai chiaro: approfittare di questa crisi per integrarci definitivamente e disciplinarci nel percorso di riduzione del debito pubblico, compito in cui la Commissione ha fallito agitando l'arma spuntata della procedura d'infrazione. La Bce acquista senza condizioni e potrebbe rinnovare i titoli in perpetuo. I prestiti di Sure, Bei o Mes, invece, sono un formidabile guinzaglio. Chiamarlo «Ugo» sarà solo un inganno.