La società guidata da Vittorio Colao acquista per 18 miliardi le attività del colosso Liberty global in Germania e in altri tre Paesi europei. Oggi il settore ha rendimenti negativi, ma 5G e attori diversi potranno risollevarlo.
La società guidata da Vittorio Colao acquista per 18 miliardi le attività del colosso Liberty global in Germania e in altri tre Paesi europei. Oggi il settore ha rendimenti negativi, ma 5G e attori diversi potranno risollevarlo.Il settore delle telecomunicazioni è in fermento. Il ribaltone nell'assemblea di Telecom Italia, con la sconfitta dei francesi di Vivendi da parte del fondo americano Elliott e da Cdp ha agitato le acque del mercato. A ciò si deve aggiungere l'affare tra Vodafone e Liberty global. Vodafone ha comprato per 18,4 miliardi di euro Unitymedia, controllata della tedesca Liberty global e numero due delle Tlc via cavo in Germania, rilevando anche gli asset del settore cavi in Ungheria, Repubblica Ceca e Romania. Secondo il Financial Times, questa operazione permetterà a Vodafone, guidata dall'ad Vittorio Colao, di sfidare Deutsche Telekom. A tre anni l'indice delle azioni mondiali è in crescita del 14% e quello delle telecomunicazioni europee è in discesa del 20%. Telecom Italia è ancora in rosso del -12% ma rimane sotto di quasi il 30% rispetto ai massimi del 2015. La guerra dei prezzi fra i vari operatori ha ridotto i margini e i nuovi servizi a maggior valore aggiunto fra quelli digitali sono diventati terreno di conquista da parte di operatori digitali puri come Amazon, Microsoft. La rete ha poi creato tantissime opportunità gratuite: basti pensare a Skype o Whatsapp che hanno quasi annullato quello che una volta era il ricchissimo mercato degli sms. «In questi anni Telecom Italia è stata fra le peggiori società del settore Tlc come andamento del fatturato», spiega Salvatore Gaziano, direttore investimenti di Soldiexpert scf, «fra il 2012 e il 2016 ha perso il 27%, secondo il rapporto Mediobanca dedicato al comparto, ma ha anche investimenti in discesa», sottolinea l'esperto. «Come si vede nella tabella», continua Gaziano, «il settore Tlc non è proprio più la gallina dalle uova d'oro di un tempo e nessun fondo o Etf riesce ad avere a uno o tre anni performance positive, mentre fra le singole emissioni bisogna faticare non poco a trovare eccezioni, con rendimenti positivi come i titoli Orange (ex France Telecom) o Maroc Telecom». In parole povere, per trovare valore nel settore delle telecomunicazioni, l'unica soluzione è selezionare direttamente alcuni titoli azionari, accettando però di salire sull'ottovolante dei mercati ed essendo pronti a una certa dose di volatilità.In effetti, secondo Mediobanca, molte delle maggiori compagnie del settore in Europa hanno conti con il segno meno davanti. C'è il colosso tedesco Deutsche Telekom, con 73,1 miliardi di ricavi, tra i pochi ad avere numeri in crescita (+5,6% rispetto al 2015). C'è poi la spagnola Telefónica con 52 miliardi (-5,2% sul 2015 e -16,6% sul 2012) e la britannica Vodafone, con 47,6 miliardi di euro (-3,4% sul 2015 e -6,2% sul 2012). Nel futuro, però, il settore potrebbe avere ampi margini di crescita. La tecnologia 5G consentirà di viaggiare a una velocità da 100 a 1.000 volte superiore rispetto a quella del 4G, per cui potremo per esempio scaricare un film in pochi secondi. Il 5G potrà essere complementare alla fibra ma esistono scenari in cui potrebbe essere un rimpiazzo. Va poi considerato che il mercato è destinato ad aprirsi per dare il benvenuto a società che vogliono nuotare in questo «mare» come Amazon, Microsoft o Apple, pronte a spartirsi i ricavi della vendita di servizi come app, contenuti televisivi, musica e molto altro. Il mercato delle Tlc, dunque, sembra essere nel pieno di una rivoluzione e i risparmiatori più tenaci potrebbero avere non poche soddisfazioni, se sapranno affrontare qualche turbolenza. !function(e,t,n,s){var i="InfogramEmbeds",o=e.getElementsByTagName(t)[0],d=/^http:/.test(e.location)?"http:":"https:";if(/^\/{2}/.test(s)&&(s=d+s),window[i]&&window[i].initialized)window[i].process&&window[i].process();else if(!e.getElementById(n)){var a=e.createElement(t);a.async=1,a.id=n,a.src=s,o.parentNode.insertBefore(a,o)}}(document,"script","infogram-async","https://e.infogram.com/js/dist/embed-loader-min.js");
Alessia Pifferi (Ansa)
Cancellata l’aggravante dei futili motivi e concesse le attenuanti generiche ad Alessia Pifferi: condanna ridotta a soli 24 anni.
L’ergastolo? È passato di moda. Anche se una madre lascia morire di stenti la sua bambina di un anno e mezzo per andare a divertirsi. Lo ha gridato alla lettura della sentenza d’appello Viviana Pifferi, la prima accusatrice della sorella, Alessia Pifferi, che ieri ha schivato il carcere a vita. Di certo l’afflizione più grave, e che non l’abbandonerà finché campa, per Alessia Pifferi è se si è resa conto di quello che ha fatto: ha abbandonato la figlia di 18 mesi - a vederla nelle foto pare una bambola e il pensiero di ciò che le ha fatto la madre diventa insostenibile - lasciandola morire di fame e di sete straziata dalle piaghe del pannolino. Nel corso dei due processi - in quello di primo grado che si è svolto un anno fa la donna era stata condannata al carcere a vita - si è appurato che la bambina ha cercato di mangiare il pannolino prima di spirare.
Roberto Crepaldi
La toga progressista: «Voterò no, ma sono in disaccordo con il Comitato e i suoi slogan. Separare le carriere non mi scandalizza. Il rischio sono i pubblici ministeri fuori controllo. Serviva un Csm diviso in due sezioni».
È un giudice, lo anticipiamo ai lettori, contrario alla riforma della giustizia approvata definitivamente dal Parlamento e voluta dal governo, ma lo è per motivi diametralmente opposti rispetto ai numerosi pm che in questo periodo stanno gridando al golpe. Roberto Crepaldi ritiene, infatti, che l’unico rischio della legge sia quello di dare troppo potere ai pubblici ministeri.
Magistrato dal 2014 (è nato nel 1985), è giudice per le indagini preliminari a Milano dal 2019. Professore a contratto all’Università degli studi di Milano e docente in numerosi master, è stato componente della Giunta di Milano dell’Associazione nazionale magistrati dal 2023 al 2025, dove è stato eletto come indipendente nella lista delle toghe progressiste di Area.
Antonella Sberna (Totaleu)
Lo ha dichiarato la vicepresidente del Parlamento Ue Antonella Sberna, in un'intervista a margine dell'evento «Facing the Talent Gap, creating the conditions for every talent to shine», in occasione della Gender Equality Week svoltasi al Parlamento europeo di Bruxelles.
Ansa
Mirko Mussetti («Limes»): «Trump ha smosso le acque, ma lo status quo conviene a tutti».
Le parole del presidente statunitense su un possibile intervento militare in Nigeria in difesa dei cristiani perseguitati, convertiti a forza, rapiti e uccisi dai gruppi fondamentalisti islamici che agiscono nel Paese africano hanno riportato l’attenzione del mondo su un problema spesso dimenticato. Le persecuzioni dei cristiani In Nigeria e negli Stati del Sahel vanno avanti ormai da molti anni e, stando ai dati raccolti dall’Associazione Open Doors, tra ottobre 2023 e settembre 2024 sono stati uccisi 3.300 cristiani nelle province settentrionali e centrali nigeriane a causa della loro fede. Tra il 2011 e il 2021 ben 41.152 cristiani hanno perso la vita per motivi legati alla fede, in Africa centrale un cristiano ha una probabilità 6,5 volte maggiore di essere ucciso e 5,1 volte maggiore di essere rapito rispetto a un musulmano.






