2024-12-31
Un non vaccinato ha diritto alle cure. Perché Fedriga non riesce a dirlo?
Orazio Schillaci (Getty Images)
Dovrebbe essere una ovvietà e venire prima di ogni polemica: un intervento chirurgico non si può negare a nessuno. Eppure il governatore, il ministro Schillaci e la sanità del Friuli-Venezia Giulia ci passano sopra.Poche righe di comunicato che ribadiscano al contempo una ovvietà e un diritto: non si possono discriminare le persone sulla base dello status vaccinale. Oppure ancora: non si possono negare gli interventi chirurgici, tanto più se molto importanti, a coloro che rifiutano la profilassi vaccinale. Ogni riflessione sul caso dell’ospedale di Cattinara di Trieste dovrebbe partire da qui, da questa affermazione di principio. Ma sembra che nessuno riesca a farla. Anzi, tutti preferiscono infilarsi nei cavilli, farsi scudo con i particolari. Preferiscono svilire e insultare la vittima e trovare scuse. Soltanto perché non riescono ad affermare ciò che dovrebbe essere affermato. A indicare la strada giusta ci ha provato nei giorni scorsi Alice Buonguerrieri di Fratelli d’Italia, annunciando una interrogazione a Schillaci. La deputata ha messo nero su bianco parole sacrosante: «È doveroso fugare ogni ombra su un centro, quello triestino, che rappresenta una vera eccellenza italiana», ha scritto. «È necessario vigilare sempre affinché sia rispettato il dettato costituzionale sulla tutela della salute come diritto dell’individuo e interesse della collettività». Già: servirebbe «un monito, allargato a tutte le realtà ospedaliere perché si indirizzino verso la cura del paziente senza pregiudizi e senza esclusioni». Eppure questo monito non arriva, chissà come mai. In compenso, sono arrivati attacchi di ogni tipo al paziente cardiopatico a cui è stato rifiutato un intervento. Su di lui ne hanno dette di tutti i colori. Che ha contestato le terapie, che non ha voluto l’intervento, che non ha obbedito all’indicazione dell’ematologo che gli imponeva le iniezioni. Gli è stata perfino attribuita la responsabilità della ondata di astio che ha colpito Enzo Mazzaro, primario di Cardiochirurgia del Cattinara che si è auto sospeso. Il medico, sentito dai giornali locali, ha rilasciato dichiarazioni angoscianti: «La mia famiglia è terrorizzata», ha detto. «Non rispondiamo al telefono, sono giunte molte telefonate strane, non rispondiamo quando squilla il campanello di casa. Tutto questo per una vicenda di cui non mi sono occupato e per un paziente di cui non conosco nemmeno il volto». Non c’è dubbio: minacce e aggressioni verbali sono più che deplorevoli, non si dovrebbero augurare a nessuno e chi ne è responsabile va potentemente biasimato. Eppure, a scongiurare tutto sarebbe bastata una piccola nota ufficiale di un paio di righe: scusate, ci siamo sbagliati, non rifiutiamo di operare i non vaccinati. Solo che questa nota non è mai arrivata. Il punto è esattamente questo, anche se tutti fanno finta di non saperlo o di non capirlo. Il paziente non è stato respinto perché negligente. Non gli è stata prospettata la cancellazione dalle liste di attesa per l’intervento in virtù di chissà quali strambe opinioni. Non è stato rifiutato per aver minacciato il primario. No, niente di tutto ciò. L’ospedale lo ha discriminato per un motivo molto chiaro: non si è voluto vaccinare contro Covid, influenza, herpes zoster e pneumococco. Fine, titoli di coda. Il motivo indicato dalla azienda ospedaliera è solo e soltanto questo. Chi avesse dubbi può andare a rileggersi la lettera inviata al paziente cardiopatico dalla azienda sanitaria del Friuli Venezia Giulia. Dice così: «Lei è stato registrato in lista d’attesa elettiva con diagnosi di Cardiopatia valvolare con insufficienza actica severa. Non è stato poi operato per rifiuto di sottoporsi a vaccinazioni. Le saremmo grati se ci restituisse la presente lettera firmandola in calce per essere cancellato dalla lista d’attesa. La informiamo che, in caso di mancata risposta, procederemo comunque alla Sua cancellazione dalla lista Qualora Lei lo desiderasse, saremo lieti di rivalutare la Sua situazione in futuro». Serve altro? Quella missiva è firmata dal primario Mazzaro. Il quale forse non sapeva nulla del caso specifico, ma è comunque il dirigente che ci ha messo la faccia, e se nessuno gli ha detto nulla la colpa non è certo del malato. Se poi, una volta appreso della vicenda, Mazzaro avesse preso le distanze, tutto si sarebbe chiarito più velocemente. Ma se ancora non bastassero queste evidenze, c’è ancora la pasticciata risposta della sanità friulana al nostro primo articolo. Dice Asugi: «Nella lettera inviata al paziente, in effetti si fa menzione al solo aspetto del rifiuto alle vaccinazioni raccomandate e non al rifiuto a sottoporsi anche alla procedura come invece espresso verbalmente in sede di convocazione telefonica per intervento. Il rifiuto all’intervento rimane quello preponderante ai fini della uscita dalla lista di attesa. Si sottolinea tuttavia che, al di là della decisione personale del paziente di non sottoporsi ad un intervento consigliato già nel nell’aprile 2021, la decisione da parte dei sanitari di sospendere il paziente temporaneamente dalla lista di attesa risponde unicamente a criteri legati allo stato della grave comorbidità non cardiaca del paziente, senza l’adeguata copertura di profilassi consigliata dal consulente specialista, tenendo conto delle possibili complicanze legate ad una procedura di chirurgia maggiore». In poche righe l’azienda riesce a contraddirsi e smentirsi da sola, ma conferma che il paziente è stato ufficialmente escluso dalle liste via lettera per il rifiuto di vaccinarsi. Ed è esattamente questo rifiuto di vaccinarsi che non deve essere considerato una colpa. Di razzismo sanitario, negli ultimi anni, ne abbiamo avuto fin troppo. Di interventi negati pure (ricordate il caso del Galeazzi di Milano? Ecco). Dunque, prima di tutto, bisogna ribadire il principio per cui chi non è vaccinato va comunque curato. Poi, e soltanto poi, si può criticare, accusare, pensare ai cavilli. Prima la giustizia, poi il resto. Bastano poche righe per chiarire tutto. Ma serve anche qualcuno che abbia il coraggio di scriverle.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.