2021-11-20
Non sanno più cosa fare: ora tifano obbligo
Con il Quirinale che benedice la «linea dura», avanza il fronte dei talebani della puntura, che arruola Pd, Forza Italia, Italia viva. Si accoda Confindustria, contrari i governatori. E non si sa come far rispettare la coercizione. Roberto Speranza ordina: «Alzare il livello».L'obbligo vaccinale in Italia non è più un'ipotesi remota, ma una prospettiva concreta, o quanto meno una proposta esplicita di parti sociali ed esponenti politici e istituzionali, mentre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, benedice la «linea dura». La giornata di ieri segna una forte accelerazione sulla strada dell'obbligo. Ad aprire le danze è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: «Purtroppo», dice Bonomi, «abbiamo una recrudescenza dei numeri che non ci fa stare tranquilli. L'unica cosa che ci può mettere al sicuro è l'obbligo vaccinale, quindi quello è un percorso su cui dobbiamo avere il coraggio di fare una riflessione seria. Purtroppo», aggiunge Bonomi, «i dati che arrivano dal nord ed est Europa sono preoccupanti, non ci possiamo permettere di bloccarci, la nostra è un'economia basata sulla trasformazione, e quindi sull'export: quest'anno forse faremo il record di 500 miliardi e non ci possiamo fermare».La prospettiva di rendere obbligatorio il vaccino risveglia l'entusiasmo di Francesco Boccia, deputato Pd e ex ministro ultrachiusurista ai tempi del governo Conte: «Non vedo», sottolinea Boccia a Radio Immagina, «altra strada rispetto all'obbligo vaccinale. La scelta dell'Austria a favore dell'obbligo da febbraio è una dura e disperata rincorsa dopo le scelte parziali fatte nei mesi scorsi. Evitiamo di trovarci nella stessa condizione. È tempo di pretendere chiarezza in Europa se non è il caso di procedere tutti insieme con l'obbligo vaccinale. L'Italia può giocare un ruolo. Ci si metta alla guida del processo politico», sottolinea Boccia, «così come abbiamo sempre fatto nei momenti più delicati della battaglia contro il Covid».Il catastrofismo dilaga, il ministro della Salute, Roberto Speranza, utilizza toni apocalittici nel ventilare nuove restrizioni: «Le Regioni ci hanno chiesto un incontro», argomenta Speranza, «il governo lo farà in tempi molto brevi e ci confronteremo per immaginare ulteriori soluzioni. È chiaro che siamo dentro una partita. L'acqua del virus, in questa quarta ondata, si alza e noi dobbiamo alzare il livello di attenzione».Forza Italia si schiera dalla parte dell'obbligo vaccinale: «La risalita dei contagi», afferma il capogruppo degli azzurri al Senato, Anna Maria Bernini, «ora ci impone di assumere tutte le misure necessarie per difendere salute e ripresa. Prima di dover ricorrere a nuove chiusure delle attività economiche, e prima di negare i diritti fondamentali ai vaccinati, il green pass rafforzato è sicuramente uno step necessario, ma se la situazione dovesse peggiorare», precisa la Bernini, «non va escluso a priori nemmeno l'obbligo vaccinale».«Sono dell'idea», incalza a Tagadà, su La7, il presidente di Italia viva, Ettore Rosato, «che sarebbe giusto l'obbligo vaccinale, intanto però si deve insistere con il green pass e con una grande campagna che convinca gli indecisi dell'importanza di vaccinarsi e per chi già è vaccinato di ricevere la terza dose». «Bisognerebbe pensare all'obbligo vaccinale, alla ripresa economica, al Pnrr», dice Matteo Renzi all'Huffington Post.Favorevole all'obbligo anche Antonio Saccone, senatore e portavoce nazionale dell'Udc: «Nelle ultime ore», afferma Saccone, «sembra essere sempre più un'ipotesi realistica allo studio del governo quella di rendere obbligatorio il vaccino anti Covid. Non può che essere, se confermata, una buona notizia».Contrario all'obbligo vaccinale il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, della Lega: «Se interviene l'obbligatorietà», spiega Zaia, «ci deve essere l'accompagnamento coatto di chi non si immunizza. L'obbligatorietà, infatti, rischia di rimanere sulla carta. Non sono contro i provvedimenti forti, ma ho una visione del possibile e dico pertanto che è difficile l'applicazione per i soli non vaccinati. Ci incontreremo, su mia richiesta, con il governo», aggiunge Zaia, «e la verità è che bisognerà applicare i modelli a colori che ci permettano di affrontare il futuro non penalizzando le imprese, non raggiungendo il lockdown e, soprattutto, tutelando chi si è vaccinato».Decisamente contrario anche Massimiliano Fedriga, presidente leghista del Friuli Venezia Giulia e leader della Conferenza delle Regioni: «La conseguenza dell'obbligo vaccinale», si chiede Fedriga su Rai Radio 1, «è che dovremmo licenziare gli italiani che non si vaccinano? Cerchiamo piuttosto di accompagnare il Paese magari con un'informazione più puntuale. Il grande nemico da sconfiggere non sono i no vax incalliti, ma la paura, da sconfessare attraverso appunto l'informazione. La zona gialla per il Friuli Venezia Giulia è al momento scongiurata, ma la settimana successiva potrebbe essere inevitabile. Confiniamo con la Slovenia», sottolinea Fedriga, «che ha anche pochi vaccinati, e l'Austria, zona dell'Europa dove il contagio purtroppo ora sta dilagando. Abbiamo chiesto di fare il controllo del green pass ai confini».Cauto ma possibilista il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa: «Siamo stati i primi a introdurre l'obbligo vaccinale per i sanitari», argomenta Costa, «ora bisogna riflettere se farlo per altre categorie, soprattutto per quelle che sono a contatto con il pubblico come forze dell'ordine, o chi lavora nella grande distribuzione». Conferma la pd Sandra Zampa, consulente del ministero dopo esserne stata sottosegretario nel Conte II: «L'obbligo vaccinale non è mai stato escluso dal governo, è sempre stato nell'orizzonte delle possibilità. La decisione spetta al decisore politico sulla base dei dati scientifici».
Nucleare sì, nucleare no? Ne parliamo con Giovanni Brussato, ingegnere esperto di energia e materiali critici che ci spiega come il nucleare risolverebbe tutti i problemi dell'approvvigionamento energetico. Ma adesso serve la volontà politica per ripartire.