2024-04-11
«Non ci avevano dato istruzioni per gestire i casi di trombosi»
Le linee guida avrebbero potuto salvare Camilla Canepa. I medici accusano: «Ai sanitari furono spedite in ritardo».Non avevano ricevuto le linee guida. Tre dei cinque camici bianchi, indagati dalla Procura di Genova per la morte di Camilla Canepa, hanno dichiarato di non essere stati a conoscenza del primo documento che aiutava a identificare precocemente e gestire nel modo più appropriato la Vitt. Un evento «che se non adeguatamente trattato può anche avere esito fatale, può insorgere 4/16 giorni dopo la vaccinazione con Vaxevria», il vaccino di Astrazeneca, riferiva il protocollo. Acronimo inglese della trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino, la Vitt aveva colpito la povera ragazza dopo la prima dose del vaccino anglosvedese, somministrato il 25 maggio 2021 durante uno degli Open day aperti a ragazzi che, se vaccinati, avrebbero potuto rifrequentare bar, palestre, ritrovi, ridando ossigeno a commercianti ed esercenti. Forse per quello le Regioni decisero di promuoverli, oltre che per smaltire scorte prossime alla scadenza?Camilla era una diciottenne di Sestri Levante deceduta per emorragia cerebrale provocata da una trombosi al seno cavernoso il 10 giugno, due settimane dopo quel festino approvato dal Comitato tecnico scientifico e dalle Regioni. La morte era «ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da vaccino anti Covid», scrissero il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella. Cinque medici sono indagati, a quattro di loro è contestato il reato di omicidio colposo. A tutti gli indagati, la Procura contesta anche il reato di falso ideologico per non avere segnalato, nella documentazione sanitaria, che la giovane era stata sottoposta a vaccinazione anti Covid. Però tre dottori hanno dichiarato ai carabinieri dei Nas che non avevano letto il protocollo dell’Agenzia regionale per la sanità (Alisa), arrivato al primario del pronto soccorso di Lavagna il 28 maggio. «Fino al 6 giugno 2021 ai sanitari non era stata diramata alcuna direttiva afferente ai protocolli di assistenza ai pazienti con eventi avversi post vaccinazione contro il coronavirus Sars-Cov-2», compare nelle carte dei Nas in mano alla Procura. Camilla si era sentita male il 3 giugno, era stata portata all’ospedale di Lavagna con forte cefalea e fotosensibilità. Le avevano somministrato antidolorifici, ma non venne effettuato alcun accertamento diagnostico. Solo il medico che subentrò di guardia il mattino successivo dispose una Tac senza mezzo di contrasto, dopodiché la giovane studentessa fu dimessa. Il 5 giugno tornava allo stesso pronto soccorso in condizioni disperate, trasferita alla neurochirurgia dell’ospedale San Martino di Genova veniva operata alla testa ma poi moriva.Si fosse tenuto conto del documento Eventi tromboembolici severi post vaccinazione con vaccino a vettore virale, realizzato dai tre medici Enrico Haupt, Anna Rubartelli e Renzo Poggio assieme ad altri esperti del gruppo di lavoro che recepiva le indicazioni Ema e Aifa di un possibile collegamento tra la vaccinazione con Astrazeneca e casi di trombi «inusuali» associati a bassi livelli di piastrine, i camici bianchi non si sarebbero trovati impreparati davanti alle gravi condizioni di Camilla Canepa. Il documento viene spedito ad Alisa il 14 aprile 2021. «Resta però negli uffici dell’Agenzia ligure della sanità fino al 27 maggio, quando viene diffuso - con modifiche minime - a tutte le Asl e ospedali liguri», riportava a marzo l’edizione genovese di Repubblica. Quel documento si può ancora trovare sul sito della Sifo, la Società italiana di farmacia ospedaliera, come «nota Alisa». Era indicato chiaramente che «i soggetti candidati alla vaccinazione con preparato a vettore virale (Vaxevria o Covid 19 Vaccine Janssen) devono essere informati della possibile insorgenza di complicanze e istruiti a consultare immediatamente un medico se sviluppano sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia, dopo la vaccinazione», come «sintomi neurologici tra cui cefalea severa o persistente o visione offuscata». Così pure che «gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi», e muoversi secondo un algoritmo diagnostico, opportunamente tradotto dall’inglese. Nel pronto soccorso di Lavagna, quando Camilla si presentò con tremendo male al capo e disturbi alla vista, il protocollo era ancora nella casella email del primario.Tutto chiarito in merito alle presunte responsabilità per la morte della giovane? Pare di no. La Procura dovrebbe indagare sul ruolo svolto dal Comitato tecnico scientifico nell’autorizzare gli Open day, definiti nel verbale della riunione del 12 maggio 2021 iniziative regionali «mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni». Eppure, a quella data l’Aifa ancora raccomandava l’uso preferenziale del Vaxzevria in persone di età superiore a 60 anni, considerato che al di sotto di quella età Ema aveva raccolto segnalazioni di eventi trombotici. Nel silenzio dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, migliaia di giovani di tutta Italia offrirono il braccio convinti che il vaccino fosse sicuro.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.