2018-07-18
I soldi dell’accoglienza al prete
accusato di stuprare i migranti
Padre Antonio Zanotti, fondatore di Oasi, riceve milioni per occuparsi dei rifugiati. Ma adesso alcuni ospiti della sua comunità sostengono che li usa per fare la bella vita e per comprare favori sessuali. E mostrano foto e filmati.Di papponi sulla pelle degli immigrati ne abbiamo conosciuti molti. A loro Mario Giordano ha addirittura dedicato un libro, Profugopoli, in cui racconta l'industria dell'accoglienza, ovvero come fare tanti soldi spacciandosi per buoni e facendola franca. Sebbene il campionario raccolto dal collega sia piuttosto vasto, all'appello mancava però il caso di un frate cappuccino che, nonostante il giuramento di povertà, si baloccava con i milioni, denaro accumulato proprio con i cosiddetti profughi. A colmare la lacuna ci ha pensato un giovane extracomunitario che per qualche tempo è stato ospite della comunità fondata dal religioso. Il ventenne ha messo nero su bianco in una denuncia recapitata in Procura una storia di quattrini, molti, ma anche di sesso.Già, perché il padre cappuccino pare che, oltre alla passione dei soldi, avesse anche quella per i ragazzini, al punto da trasformare il giovane a lui affidato in un amante a sua completa disposizione. La vicenda è ovviamente scabrosa, anche per una serie di dettagli contenuti nell'esposto. Tuttavia, a suscitare scandalo non è il fatto che si sia scambiata la sacrestia per un'alcova (dopo il curato che sposa il fidanzato e pretende di continuare a distribuire i sacramenti si fa fatica a stupirsi), ma la sorpresa sta nel nome dell'accusato, ossia padre Antonio Zanotti. Si deve sapere che il suddetto cappuccino è piuttosto noto nell'ambiente delle persone caritatevoli che soccorrono gli immigrati. Da anni ha preso a cuore la questione, facendo la predica a chi non fosse disposto ad accogliere gli stranieri nel proprio Paese. Dar da mangiare e da dormire agli extracomunitari, per padre Antonio, è diventata una missione, al punto che la comunità da lui fondata per assistere i tossicodipendenti si è via via trasformata in un centro di accoglienza con svariate succursali. Gli ultimi dati, quelli dello scorso anno, segnalano che la sola prefettura di Bergamo avrebbe staccato a padre Zanotti e alla sua associazione un assegno da 5 milioni di euro, mentre quella di Como avrebbe finanziato Oasi con quasi 600.000 euro, cui seguono un altro mezzo milione della prefettura di Lodi e 346.000 euro erogati dai funzionari governativi in quel di Cremona. Non è finita qui: il Comune di Milano ha delegato all'associazione l'accoglienza delle madri e dei minori con disagio psichico, bonificando alla comunità di padre Zanotti 950.000 euro, cui si aggiungono altri 268.000 euro dell'azienda sanitaria di Milano per la cura dei tossici. Risultato, in tutto fanno quasi 8 milioni, mica noccioline. Fin qui uno potrebbe obiettare che il denaro fosse dovuto per il lavoro svolto dal pio cappuccino e dal suo staff. Ma nella denuncia il profugo racconta una serie di dettagli che inducono a interrogarsi sull'uso dei soldi. Già, perché nell'esposto il giovane descrive un frate che, pur avendo fatto professione di vita in povertà, viveva in quello che viene definito «un eccessivo lusso». Nella denuncia si parla di regali costosi e anche di pagamenti. In pratica il ragazzo sostiene di essere stato costretto a diventare l'amante del frate, con minacce e anche aggressioni fisiche. In cambio il cappuccino gli avrebbe offerto soldi e doni. «Mi costrinse a prendere il Viagra», spiega il giovane, «e mi diceva: ci vogliono i soldi, caro mio, e io ne ho tanti e tu non hai niente». In pratica il fondatore di Oasi lo avrebbe tenuto in pugno con il denaro e le minacce, approfittando anche della debolezza del ragazzo, che nell'esposto è descritto come un adolescente complicato.Naturalmente siamo alle accuse e il giovanotto potrebbe essersi inventato tutto, comprese le avance e le botte ricevute quando avrebbe provato ad andarsene. Ma da quanto risulta, all'esposto sarebbero allegate non solo le frasi dell'immigrato - che ora, dopo aver subito un'aggressione, sarebbe stato trasferito in un luogo protetto - ma anche filmini e foto hard, consegnati in Procura insieme con una denuncia per violenza sessuale. Vista la piega presa dalla storia, il difensore del giovane avrebbe sollecitato addirittura misure cautelari urgenti nei confronti di padre Zanotti, oltre a chiedere al Vaticano di ridurre al più presto il frate allo stato laicale. Nel frattempo, altri due immigrati si sarebbero rivolti ai legali, rilasciando testimonianza sui fatti accaduti. Insomma, la vicenda non sembrerebbe isolata.Come dicevamo all'inizio, un francescano che crea una holding dei profughi, allungando le mani non solo sui soldi ma anche sui giovanetti che gli sono affidati non si era ancora visto. Anche se a Trapani, qualche anno fa, il direttore della Caritas, dopo aver promesso di aiutare i migranti, li violentava. In pochi anni era riuscito a mettere in piedi un impero che fatturava 10 milioni. Quando i pm lo beccarono, scoprirono una rete di sesso e finanziamenti legata all'accoglienza su cui il vescovo non aveva chiuso un occhio, ma tutti e due. Il prelato copriva lo sporcaccione in tonaca, beneficiando delle allegre finanze del missionario. Più che ai valori della fede, pare fosse interessato ai valori immobiliari. E infatti gli inquirenti scovarono un tesoro in appartamenti e ville. Il vescovo predicava lo spirito dell'accoglienza su Famiglia cristiana. Un'accoglienza di lusso. Sì, ma per sé.
Kim Jong-un (Getty Images)
iStock
È stato pubblicato sul portale governativo InPA il quarto Maxi Avviso ASMEL, aperto da oggi fino al 30 settembre. L’iniziativa, promossa dall’Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali (ASMEL), punta a creare e aggiornare le liste di 37 profili professionali, rivolti a laureati, diplomati e operai specializzati. Potranno candidarsi tutti gli interessati accedendo al sito www.asmelab.it.
I 4.678 Comuni soci ASMEL potranno attingere a queste graduatorie per le proprie assunzioni. La procedura, introdotta nel 2021 con il Decreto Reclutamento e subito adottata dagli enti ASMEL, ha già permesso l’assunzione di 1.000 figure professionali, con altre 500 selezioni attualmente in corso. I candidati affrontano una selezione nazionale online: chi supera le prove viene inserito negli Elenchi Idonei, da cui i Comuni possono attingere in qualsiasi momento attraverso procedure snelle, i cosiddetti interpelli.
Un aspetto centrale è la territorialità. Gli iscritti possono scegliere di lavorare nei Comuni del proprio territorio, coniugando esigenze professionali e familiari. Per gli enti locali questo significa personale radicato, motivato e capace di rafforzare il rapporto tra amministrazione e comunità.
Il segretario generale di ASMEL, Francesco Pinto, sottolinea i vantaggi della procedura: «L’esperienza maturata dimostra che questa modalità assicura ai Comuni soci un processo selettivo della durata di sole quattro settimane, grazie a una digitalizzazione sempre più spinta. Inoltre, consente ai funzionari comunali di lavorare vicino alle proprie comunità, garantendo continuità, fidelizzazione e servizi migliori. I dati confermano che chi viene assunto tramite ASMEL ha un tasso di dimissioni significativamente più basso rispetto ai concorsi tradizionali, a dimostrazione di una maggiore stabilità e soddisfazione».
Continua a leggereRiduci
Roberto Occhiuto (Imagoeconomica)