
Chiusa l’autostrada per Bardonecchia. Per Fdi urgente il «pacchetto sicurezza».Il Festival dell’alta felicità ovvero un lancio di fuochi d’artificio e bombe carta contro le forze dell’ordine. Ennesima giornata di protesta ieri quando gruppi di No Tav hanno dato vita a una sorta di assedio al cantiere di Chiomonte nella Valle di Susa dove è iniziato il Festival dell’alta felicità, che richiama centinaia di attivisti No Tav da tutta Italia e non solo. Un componente delle forze dell’ordine è rimasto ferito per un colpo violento al polso da un oggetto scagliato dall’esterno dell’area presidiata. Per effettuare lanci di sassi e di altri corpi contundenti alcuni No Tav si sono serviti infatti di una grossa fionda azionata da tre persone. A causa delle tensioni innescate dai manifestanti, le forze dell’ordine sono state costrette a chiudere un tratto dell’autostrada Torino-Bardonecchia, che si è protratta per bonificare il manto stradale ed evitare problemi agli automobilisti. Solite scene per gli agenti, che si ripetono ogni anno, più volte, quando i No Tav hanno deciso di salire a Venaus per poi partire in direzione dei cantieri della linea dell’alta velocità. Gli agenti erano presenti sul posto anche con telecamere di sorveglianza e telecamere aeree, che hanno ripreso alcuni manifestanti, interamente vestiti di nero e con il volto coperto, che hanno scavalcato le recinzioni. Come sempre, l’attacco ai cantieri e alla polizia è stato concertato, con i manifestanti che si sono disposti su più punti per effettuare un assalto più efficace. Dalle immagini si vede anche un gruppo di facinorosi che ha realizzato una fionda rudimentale di lunghe dimensioni per agevolare il lancio di oggetti. L’obiettivo è sempre lo stesso: arrecare danni alle infrastrutture e aggredire gli agenti schierati a protezione dei cantieri. Alcuni manifestanti hanno anche invaso la vicina autostrada del Frejus che è stata chiusa nel tratto fra Susa e Bardonecchia. «Chi ancora pensa che non serva il pacchetto sicurezza dovrebbe fare un salto in Val Susa per rendersi conto di come la prepotenza che sfocia costantemente in violenza deve essere punita», ha dichiarato l’onorevole Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «L’aggravante verso condotte violente contro opere strategiche e quelle di aggressione alle forze dell’ordine sono indispensabili per fermare uno stillicidio che si ripete a suon di lancio di oggetti e bombe carta», ha detto ancora il deputato, che confermato il cammino del provvedimento «per portarlo in Aula entro la pausa estiva, convinti che sia la migliore risposta a chi si macchia di una continua opera di sabotaggio e sovversione».Vale anche la pena ricordare che per Torino Lione l’investimento totale sale da 8,6 a oltre 11 miliardi mentre la consegna slitta a fine del 2033. Il costo della tratta internazionale all’inizio era di 8,6 miliardi e ha avuto ma ha avuto un incremento del 30%.Secondo il Sole 24 Telt, il promotore pubblico responsabile dei lavori, partecipata da Italia e Francia, ha presentato al cda l’attualizzazione del costo previsto per la costruzione e la messa in opera della linea ferroviaria, passaggio validato da un ente terzo, la società di consulenza Grant Thornton financial advisory services. L’aggiornamento dei costi è uno degli impegni di Telt nei confronti dei governi di Roma e Parigi e tiene conto sia dell’affidamento dei grandi appalti di lavori e del loro avanzamento, sia del calcolo preciso degli accantonamenti per rischi e imprevisti, oltre che del contesto economico. La consegna dell’intera sezione transfrontaliera attrezzata e collaudata, inizialmente ipotizzata per la fine del 2032, è ora prevista per la fine del 2033.
Marco Risi (Getty Images)
Il regista figlio d’arte: «Il babbo restò perplesso dal mio primo film, poi grazie a “Mery per sempre” iniziò a prendermi sul serio. Mi considerano quello “impegnato”, però a me piaceva anche girare commedie».
Nel riquadro, la stilista Giuliana Cella
La designer Giuliana Cella: «Ho vissuto in diversi Paesi, assimilandone la cultura. I gioielli? Sono una passione che ho fin da bambina».
Eugenia Roccella (Imagoeconomica)
Il ministro della Famiglia Eugenia Roccella: «Il rapporto delle Nazioni unite sulla surrogata conferma che si tratta di una violenza contro le donne e che va combattuta ovunque. Proprio come ha deciso di fare il governo, punendo i connazionali che ne fanno ricorso all’estero».