2020-01-14
Nissan e Renault pensano al divorzio. La rottura aiuta le macchine cinesi
Passo indietro dei giapponesi. La mossa può spingere i francesi verso Dongfeng, che avrebbe l'occasione di entrare in Europa.Il regno dell'ad Luca De Meo in Renault comincia con una bella gatta da pelare. I dirigenti ai piani alti di Nissan starebbero infatti valutando un potenziale divorzio da Renault, secondo quanto scrive il Financial Times che cita fonti vicine al dossier. In effetti, l'ipotesi era nell'aria da tempo, ma il piano da parte del gruppo giapponese, che includerebbe anche modifiche al consiglio di amministrazione e una separazione totale dei settori engineering e produzione, avrebbero registrato un'accelerazione dopo la fuga dell'ex amministratore delegato e presidente Carlos Ghosn dal Giappone in Libano alla fine di dicembre, sempre secondo quanto affermato da fonti del quotidiano.Se le indiscrezioni venissero confermate, si tratterebbe di un enorme passo indietro per il sodalizio tra Renault, Nissan motor e Mitsubishi motors. Le tre società solo un mese fa avevano infatti nominato Hadi Zablit segretario generale della loro alleanza. Poche settimane fa inoltre l'amministratore delegato di Nissan motor, Makoto Uchida, aveva reso noto che il destino della casa automobilistica giapponese sarebbe dipeso in maniera rilevante dalla sua alleanza con i partner Renault e Mitsubishi motors, chiedendo quindi un rafforzamento della collaborazione tra i tre gruppi. «L'alleanza per noi è essenziale per il recupero di una performance positiva e per una crescita costante in futuro», ha puntualizzato il numero uno del gruppo.In più, il board dell'alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi aveva messo in rampa di lancio, in una delle ultime riunioni, altri programmi per «massimizzare il contributo dell'alleanza a supporto del piano strategico e dell'utile operativo di ciascuna società».Dopo la rocambolesca fuga di Ghosn dal Paese del Sol Levante, però, la casa giapponese avrebbe deciso di fare dietrofront. Persino il presidente della Renault Jean-Dominique Senard, che a breve avrebbe dovuto annunciare diversi nuovi progetti legati agli accordi tra le tre case costruttrici nelle prossime settimane, avrebbe espresso dubbi sulla continuazione della partnership francogiapponese.Va detto che, al momento in cui scriviamo, le indiscrezioni diffuse dal Financial Times non sono state ancora confermate dalle aziende coinvolte. Ma sono in molti a ritenere che il divorzio sia ormai imminente. Gli analisti della società di consulenza Evercore ritengono che l'alleanza Renault-Nissan sia in equilibrio precario. Il titolo della casa automobilistica francese ieri ha chiuso in calo del 2,83% a 40,66 euro. «Crediamo fermamente che i rapporti tra Renault e Nissan, e di conseguenza l'alleanza, siano compromessi e difficili da ripristinare», aggiungono gli esperti.A questo punto sono in molti a ritenere che entrambe le case automobilistiche saranno costrette a cercare nuovi partner industriali. Del resto, se il divorzio venisse confermato, servirebbe diverso tempo prima che possa diventare operativo. «Praticamente tutte le auto che Nissan commercializza in Italia hanno un motore Reanult», spiega alla Verità Saverio Villa, giornalista esperto di quattro ruote. «Al momento i due colossi condividono motori e piattaforme e servirà del tempo prima di dirsi addio».Ma, di quali problemi potrebbe risentire Renault in caso di addio da parte di Nissan? Il gruppo francese aveva cercato una sponda sul mercato asiatico, area dove Nissan è forte. C'è pero un altro costruttore che potrebbe sfruttare la situazione a suo vantaggio. Si tratta di Dongfeng. La società cinese, che già nel 2013 aveva stipulato un accordo da 1,27 miliardi di dollari con Renault e che nel 2017 aveva sottoscritto un altro sodalizio per la vendita di auto elettriche in Cina, ora potrebbe farsi avanti e rafforzare ulteriormente la sua alleanza con la casa transalpina. «Dongfeng potrebbe godere della situazione per entrare nei mercati occidentali», dice Villa, «e Renault potrebbe rafforzarsi in un mercato importante come quello cinese». L'arrivo da Seat dell'italiano De Meo alla guida di Renault coincide dunque con un momento complicato. La casa della losanga (che pochi mesi fa aveva tentato un approccio poi andato in fumo con Fca) potrebbe essere costretta a rivedere i suoi piani e a cercare un nuovo alleato in Asia. Un peccato, visto che il gruppo (di cui fa parte anche Dacia) ha chiuso il 2019 in Italia con il record di vendite per auto e veicoli commerciali. Segno che la ricetta giusta era stata trovata. Ora, però, potrebbe essere tutto da rifare.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)