2023-06-16
Nessuna Opa alleata minaccia Forza Italia. Tajani sarà reggente. Luigi una suggestione
Il vicepremier: «La nostra linea europeista e atlantista è ferma» La Lega: «Le tre anime del centrodestra devono rimanere vive».Il moto di cordoglio e di affetto nazionale per Silvio Berlusconi non si è ancora esaurito, ma in casa centrodestra tiene banco già da qualche giorno la questione del futuro di Forza Italia. Questione non banale, che si intreccia con quelle degli equilibri interni e dell’azione di governo. Lo statuto del partito, per l’immediato, parla chiaro, prevedendo che sia un Consiglio nazionale a formalizzare la successione formale di Antonio Tajani (attuale coordinatore) a Berlusconi nel ruolo di presidente reggente. Ma al di là delle questioni formali - che pure in questa fase ricoprono una loro importanza - sul tavolo l’urgenza politica appare quella di preservare il ruolo che attualmente FI occupa nel fronte conservatore italiano e in quello popolare europeo.Le dichiarazioni rese ieri da alcuni esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega confermano che l’interesse del premier Giorgia Meloni e del leader leghista Matteo Salvini sarebbe quello di non lanciare un’Opa sul partito berlusconiano e sul suo elettorato, in questo anno che separa le forze politiche dall’appuntamento con le Europee. Questo per diversi ordini di motivi: il primo è che una coalizione senza la componente moderata e popolare risulterebbe sbilanciata verso destra e potrebbe intimorire quella parte di elettorato d’opinione che sostiene l’esecutivo ma da posizioni liberali, la seconda è che l’accelerazione della disgregazione di Forza Italia potrebbe innescare una competition tra gli altri due partiti del centrodestra, creando attriti tra Meloni e Salvini. Poi c’è anche una questione europea, visto che la perdita di una rappresentanza italiana del Ppe comprometterebbe il progetto di alleanza tra popolari e conservatori nella prossima legislatura Ue, che sia Tajani che il presidente del Consiglio stanno perseguendo (non senza qualche perplessità di Salvini a causa della chiusura sull’eurodestra). Non è un caso, dunque, se il primo atto politico da leader del partito assunto da Tajani ieri è stata la partecipazione, da remoto, alla direzione del Ppe assieme tra gli altri al presidente Manfred Weber, nella quale c’è stato anche un ricordo della figura di Berlusconi. Al termine della riunione Tajani ha diffuso una nota nella quale ha tenuto a sottolineare che «la linea europeista ed atlantista di Forza Italia non cambia». «Continueremo», ha aggiunto, «a essere protagonisti nel Ppe e ringrazio Manfred Weber e i colleghi di partito per il sostegno alla nostra azione di governo». Uno degli esponenti azzurri più vicini al ministro degli Esteri, il capogruppo alla Camera Antonio Barelli, gli ha fatto eco affermando che «Forza Italia va avanti senza se e senza ma, si prosegue con la vocazione atlantista europeista, moderata e liberale». «Anche in qualità di unici rappresentanti in Italia nel Ppe», ha aggiunto, «siamo determinati per la prossima campagna elettorale». Per Maurizio Gasparri «è interesse di tutti avere un partito che abbia buoni rapporti con l’Europa». Da questo punto di vista, uno dei temi più in voga è la possibile prosecuzione dell’impegno politico dei Berlusconi, attraverso un membro della famiglia. I retroscena, concordi sul fatto che la primogenita Marina continui a non considerare l’eventualità, stanno puntando i radar verso l’ultimogenito Luigi Berlusconi, 34 anni, nel quale si starebbe facendo strada la suggestione. Il vicecapogruppo alla Camera, Raffaele Nevi, vedrebbe fortemente di buon occhio la possibilità: «Ne saremmo tutti felici, ma queste decisioni spettano solo alla famiglia del presidente Berlusconi che farà le scelte più opportune. Questo», ha aggiunto, «è però ancora il momento del lutto e quindi vedremo cosa accadrà in futuro». Come detto, è però sugli equilibri di coalizione che si gioca la partita più rilevante per il governo Meloni, e su questo fronte a dire le cose più importanti, ieri, è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa, per il quale «una fusione tra Fi e Fdi non è all’ordine del giorno» perché in Italia «le fusioni spesso non vanno bene». Il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, qualche ora prima, aveva affermato che «c’è un’anima moderata e liberale che è quella di Forza Italia e che che deve mantenersi, un’anima autonomista e federalista che siamo noi e poi l’anima patriota incarnata da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni. Tre anime che devono tutte mantenersi e restare vive, solo così il centrodestra avrà la forza di andare avanti. Ci sono sensibilità diverse su certi temi», ha aggiunto, «ma sono una ricchezza. E siamo certi che Forza Italia manterrà la sua forza e che la coalizione andrà avanti. Abbiamo bisogno di tutte le anime della coalizione». .I sondaggi, intanto, sull’onda dell’emozione suscitata dalla scomparsa del Cavaliere hanno portato Fi oltre il 9,5 per cento, un dato che tutti gli addetti ai lavori ritengono effimero. Lo sa per primo lo stesso Tajani che oggi a mezzogiorno, assieme a Barelli e a Licia Ronzulli, terrà una conferenza stampa nella sede del partito.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
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