Abbiamo vissuto in un mondo alla rovescia, dove la figura di un pontefice era considerata più importante delle verità di fede. E dove lo Stato puniva i prof che pregavano in aula, mentre rimuoveva funzionari che osavano criticare Bergoglio. Ora il il vento è cambiato.
Oltre a supportare i suoi alleati tradizionali, il leader intrattiene rapporti più discreti con Hezbollah e il suo sponsor sciita, Teheran. Con cui c’è sintonia pure sugli Huthi.
Le limitazioni Usa all’invio di armi hanno favorito la nascita di un’industria nazionale.
L’analista Giovanni Giacalone: «L’offensiva con cui Al Jolani ha conquistato Damasco è partita dalla Turchia. Ora il sultano vuol trasformare il Paese in un protettorato per condizionare l’intera regione, compresi Libano e Iraq. Israele sarebbe a rischio, per questo sostiene i drusi».