2018-08-21
Nave Diciotti attraccherà a Catania. Salvini: «Non sbarcherà nessuno»
Danilo Toninelli canta vittoria, ma il vicepremier lo gela: «Vogliamo risposte dall'Ue, basta fare i furbi con noi» Intanto alcuni migranti che erano a bordo accusano le autorità maltesi. La Procura apre un'inchiesta.Il destino della nave Diciotti e soprattutto dei suoi ospiti, i 177 immigrati salpati in mare da prima di Ferragosto, è ancora una volta affidato a un rompicapo politico e istituzionale. Dopo giorni di stallo, di trattative tra Italia e Ue, nonché di scontro a bassa intensità fra apparati dello Stato, in particolar modo tra Viminale e Guardia costiera, ieri la nave si è mossa verso l'Italia. Per andare dove? Nelle prime ore è restato il mistero, dato che nessuna voce ufficiale si è levata per chiarire la questione. In mattinata era trapelata la notizia che fosse diretta a Pozzallo, nel Ragusano. Il sindaco della cittadina siciliana, Roberto Ammatuna, ha tuttavia smentito: «La nave Diciotti non è in rotta verso la nostra città». Solo diverse ore dopo si è capito che il porto di destinazione era quello di Catania. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, sul suo profilo Twitter: «La nave Diciotti attraccherà a Catania. I valorosi uomini della guardia costiera hanno compiuto il proprio dovere salvando vite umane ad appena 17 miglia da Lampedusa. Ora l'Europa faccia in fretta la propria parte». Meno soddisfazione trapela dal ministero degli Interni. Fonti del Viminale fanno infatti sapere che «il ministro dell'Interno non ha dato né darà alcuna autorizzazione, finché non avrà certezza che i 177 andranno altrove. Si attendono risposte dall'Europa». Traduzione: la nave si diriga pure verso Catania, ma i migranti non toccheranno suolo italiano finché non si saprà con certezza che la loro permanenza qui è solo temporanea. Lo stesso Matteo Salvini, si è poi esposto in prima persona con una nota: «L'Italia», ha detto, «ha accolto in questi anni 700.000 immigrati sbarcati dal Mediterraneo, 160.000 sono ancora ospiti (a spese nostre) di alberghi, caserme, agriturismi e appartamenti in tutte le regioni. Basta, il limite del possibile è stato superato, ricordando anche i 5 milioni di Italiani poveri. O l'Europa comincia a fare sul serio, difendendo i suoi confini esterni ed accogliendo gli immigrati giunti in Italia, oppure cominceremo finalmente a riportare nei porti di partenza tutti i nuovi arrivati. Voglio anche capire se le accuse a Malta, formulate dagli immigrati arrivati l'altro giorno a Lampedusa, sono vere oppure no. In caso positivo, saremmo davanti all'ennesima prova dell'inesistenza dell'Europa, dove troppi paesi fanno i furbi a danno dell'Italia». Già, le accuse a Malta: un altro aspetto della questione che permette di ingigantirsi nel corso dei giorni. Sulla vicenda ha aperto un'inchiesta il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio. Gli immigrati evacuati subito dalla nave per le loro condizioni di salute, prevalentemente di nazionalità eritrea, sono state interrogate come persone informate sui fatti. Ebbene, la versione che ne è emersa è coincidente con quella diffusa dal governo italiano: il 14 agosto, hanno raccontato, il loro barcone sarebbe stato raggiunto da una grossa imbarcazione che si sarebbe qualificata come maltese. Da lì sarebbero giunti sul barcone giubbotti di salvataggio e generi di conforto. I soccorritori avrebbero però precisato che non avrebbero condotto il barcone a Malta, limitandosi semmai a indicare loro la rotta per l'Italia. Constatando che il natante dei migranti era privo di strumenti per la navigazione satellitare, i maltesi avrebbero scortato il barcone verso l'Italia. Quando poi quest'ultimo ha cominciato a imbarcare acqua, i maltesi avrebbero invertito la rotta. Due ore dopo si sarebbe palesata la nave Diciotti, che avrebbe effettuato il trasbordo. Quindi, in buona sostanza, la buonissima, europeissima e correttissima Malta ha fatto un po' di elemosina a un barcone nelle sue acque, indicando ai suoi occupanti che era comunque l'Italia il Paese dei fessi, quello disposto a prendersi chiunque. Non solo: constatando l'incapacità del barcone di raggiungere le nostre coste, i maltesi avrebbero addirittura scortato il natante nella nostra direzione. E, vedendolo successivamente in difficoltà, se ne sarebbero andati senza tanti complimenti, forse consapevoli dell'arrivo della Diciotti (si spera). Un comportamento che spiega bene quale sia il ruolo che viene affidato agli italiani nel Mediterraneo, grazie alle sciagurate politiche del passato: quello di chi fa il lavoro sporco che altri non fanno, quello di chi carica chiunque e ovunque, quello di chi non si fa problemi di leggi, tanto meno di sovranità, e a cui quindi si può sbolognare ogni «pratica» scomoda. Certo, si tratta di affermazioni che andranno verificate. Ma perché dei migranti eritrei dovrebbero inventarsi delle panzane su Malta?In tutto ciò, continua a brillare per la sua assenza l'Unione europea. Ma Salvini lo ha promesso: o si fanno vivi, o i migranti della Diciotti non toccheranno il suolo italiano.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)