2019-12-06
Natale con i tuoi (e l’albero come lo vuoi)
Martin Lutero lo fece brillare con le candele, un assistente di Edison con la luce elettrica, Arnold Schwarzenegger lo alimentò a idrogeno Da New York a Rio, ogni città ha il suo ma non mancano mai le polemiche. Vedi «Spelacchio» a Roma e «Ferracchio» a Milano.Tra Roma e Milano la guerra si fa anche a suon di alberi di Natale. Se tre anni fa al centro delle polemiche c'era il povero Spelacchio quest'anno ad essere preso di mira c'è suo cugino Ferracchio. Un'installazione post moderna a forma di cono, alta 37 metri, fatta d'acciaio e led che campeggia in piazza Duomo a Milano. Voluto da Esselunga, costato 975.000 euro e pensato per essere «innovativo e sostenibile, simbolo di energia pulita», quest'albero cono illumina la piazza grazie ai giochi di luce dei suoi 81.448 led. Non ancora acceso però aveva già ottenuto le prime critiche. Il consigliere capitolino del Movimento 5 Stelle, Paolo Ferrara, l'ha definito «una gabbia per piccioni». E, memore dell'umiliazione che il Campidoglio dovette subire tre anni fa quando le foto di quel povero albero di piazza Venezia, tutto spelacchiato, fecero il giro del mondo, ha aggiunto: «Se l'avessimo fatto noi a Roma la stampa ci avrebbe maltrattato senza pietà». A metterci il carico da novanta Andrea Severini, il compagno del sindaco Virginia Raggi, che lo ha paragonato al Gazometro di Roma prima di battezzarlo «Ferracchio». Un episodio simile avvenne a Roma nel 2011 quando, in occasione dell'Unità d'Italia, in piazza Venezia spuntò un enorme cono di cartapesta con fregi in rilievo fasciato da un tricolore. Non appena lo vide anche l'allora sindaco Gianni Alemanno rimase esterrefatto: «Non mi piace. Ho già dato mandato per sostituirlo con un bell'albero classico». Prima dell'albero c'era il ceppo di Natale. Un grosso e stagionato tronco di legno che, messo a bruciare, doveva durare da Natale a Capodanno o - meglio ancora - all'Epifania. In Abruzzo nel fuoco ci andavano tredici piccoli ceppi imbevuti di vino, in memoria dell'ultima cena di Gesù con gli apostoli. A Isernia, il legno veniva spruzzato con l'acqua santa. La brace veniva poi conservata per scongiurare la grandine. Nel corso degli anni, il ceppo divenne un ramo. Come ricordava il filologo Émile Maximilien Paul Littré nel suo Dizionario della lingua francese (1862), «in alcuni Paesi un ramo di abete o di agrifoglio viene variamente addobbato, e guarnito soprattutto di dolciumi e giocattoli da distribuire ai bambini, con grande festa da parte loro». Perché il ramo diventi albero bisognerà aspettare il XVII secolo.I mandarini di pupi avatiA Johann Wolfgang von Goethe l'albero piacque tanto da farlo entrare nella storia della letteratura, inserendolo in una scena de I dolori del giovane Werther (1774). Furono i tedeschi ad esportare l'usanza nel resto d'Europa. In Francia fu merito della principessa Elena di Germania, moglie del duca d'Orléan, che nel 1840, fra lo stupore della corte, addobbò il primo albero di Natale alle Tuileries di Parigi. A Londra arrivò grazie al principe Alberto di Sassonia che nel 1841 ne diede uno in dono a sua moglie, la regina Vittoria. Sette anni dopo, quando nel 1848 la sovrana fu ritratta assieme al marito tedesco e i loro figli intorno a un albero di Natale per l'Illustrated London News, i nobili inglesi fecero a gara per imitare la famiglia reale. In Italia, il primo albero decorato di cui si ha notizia fu eretto a Bolzano nel 1852. Al Quirinale lo portò la regina Margherita di Savoia che tanto l'aveva invidiato in altre corti europee. Inizialmente gli alberi venivano adornati con mele e ostie. Poi arrivarono i dolciumi, gli zuccherini, le ghirlande, i nastri e le palle in vetro soffiato. La prima Krugel, la palla incava, fece la sua apparizione nel 1848. Letizia Moratti, bambina, fece un albero decorato solo con i pupazzetti dei calciatori dell'Inter. Pupi Avati durante la guerra ci mise i mandarini: «Il primo albero di Natale della mia vita era adornato di mandarini. A Bologna non c'erano i festoni d'oro. Era un Natale a costo zero».Il primo a illuminare l'albero fu Martin Lutero. Pare che una sera d'inverno rimase affascinato dalla luminosità delle stelle che brillavano tra i sempreverdi. Da lì l'idea di adornare con delle candele accese l'abete che troneggiava nella sala principale di casa sua, affinché tutta la famiglia potesse godere dello spettacolo. Secondo l'Università dell'Illinois il primo a mettere le lucine elettriche su un albero di Natale fu Edward Johnson, assistente di Thomas Edison. Cesare Biasini Selvaggi nel suo I segreti del presepio, (Piemme, 2001) spiegava che nei Paesi di lingua tedesca si crede che, durante la notte di Natale, gli angeli discendano nei cimiteri per accendere su ogni tomba un piccolo albero natalizio.Convinzione vuole che l'albero di Natale sia nato in Alsazia, perché le testimonianze più antiche sugli alberi addobbati riguardano la città di Strasburgo (all'epoca era ancora tedesca). Furono però i celti a scegliere l'abete rosso. Nei loro calendari degli alberi il 24 dicembre, giorno della rinascita del Sole, era raffigurato dall'abete rosso, simbolo del parto e, oramai, anche del Natale. il più alto al mondoQuando si acquista un albero di Natale è bene controllare il cartellino col nome del produttore, il numero di autorizzazione all'esercizio di attività florivivaistica, la specie e l'età. Oltre ad essere longevi - possono vivere fino a 500-700 anni - questi alberi contribuiscono a migliorare l'assetto idrogeologico delle colline, a combattere l'erosione e gli incendi. Un abete rosso costa 20-25 euro. Prima di essere venduto come albero di Natale, un abete rosso deve crescere almeno per 5-6 anni. Ogni anno in Italia si vendono circa 6 milioni di abeti veri e 5 milioni artificiali. In molti pensano che gli alberi sintetici siano più ecologici perché durano una vita ma per farne 500.000 servono 10.000 tonnellate di petrolio e si producono 11.500 tonnellate di anidride carbonica. Un ettaro di piantine di abete produce ossigeno per 45 persone: sei milioni di abeti e pini significano 282.000 chili di anidride carbonica in meno. Negli Usa la produzione di alberi di Natale dà lavoro a 100.000 persone ed esistono 4.000 programmi di riciclo per gli alberi di Natale. «Gli abeti devono starsene lassù sulle montagne, per la gioia degli scoiattoli, e il presepe quaggiù per la gioia degli uomini» (Camillo Langone).Nel 2006 Arnold Schwarzenegger, all'epoca governatore della California volle che l'albero del Parlamento di Sacramento fosse alimentato a idrogeno. Il regista Wim Wenders pronosticò per il 2032 il primo l'albero di Natale olografico, «esattamente identico ad un abete vero, avrà lo stesso profumo e tante luci colorate». Totò, memore dell'infanzia misera, divenuto ricco e famoso, era solito esagerare con l'albero. Ricorda la figlia Liliana De Curtis: «Il primo che riesco a mettere a fuoco era alto più di tre metri e costava più di 5.000 lire negli anni Quaranta». Sting spese 9.500 euro per comprare un albero di Natale. Nel 2014, nella hall dell'Emirates Palace Hotel di Abu Dhabi, fu allestito un albero di Natale costato 11,5 milioni di dollari: gli addobbi erano 181 tra diamanti, perle, smeraldi, zaffiri etc. A Tokyo, la gioielliera Tanaka Kikinzoku ne ha realizzato uno fatto completamente d'oro e pesa più di 40 chili ed è a tema Disney. Altro albero degno di nota è quello galleggiante di Rio De Janeiro (Brasile), il più grande del mondo. Alto 85 metri, pesa più di 500 tonnellate ed è ricoperto da 3 milioni di luci e chilometri di ghirlande. Ogni settimana viene spostato nella laguna affinché tutta la città possa ammirarlo.una stella da 70 puntePiù iconico quello del Rockefeller Center a New York, apparso per la prima volte nel 1933, in piena depressione. Durante la seconda guerra mondiale, in segno di patriottismo, venne addobbato con palle rosse, bianche e blu e stelle di legno dipinte. Sempre per via della guerra, nel 1944 le luminarie rimasero spente ma l'anno successivo sei proiettori a luce ultravioletta si accesero per far brillare nel buio 700 palle fluorescenti. Questo Natale, per il secondo anno consecutivo, verrà adornato con la Libeskind's Star, una stella da 70 punte realizzata con 3 milioni di abbaglianti cristalli Swarovski. Riporta alla guerra anche l'albero di Trafalgar Square a Londra: dal 1947 viene donato dalla Norvegia per ringraziare gli inglesi che mondiale diedero rifugio al loro re. Per la prima volta quest'anno, invece, in Vaticano è arrivato un albero da Rotzo, nell'altopiano di Asiago, dove l'anno scorso furono abbattuti dalla tempesta migliaia di alberi.Marcello Mastroianni nelle Ultime lune di Furio Bordon voleva morire a Natale, «con il grande albero illuminato in mezzo alla piazza». Più tranchant Francesco Guccini che in Incontro (1972) cantava: «Come in un libro scritto male, si era ucciso per Natale».
Volodymyr Zelensky e Mark Rutte (Ansa)
Alessandro Benetton (Imagoeconomica)