2023-09-09
Musk: «Per i raid ucraini satelliti mai accesi»
Il magnate nega di aver disattivato Starlink per ostacolare gli attacchi in Crimea: «La rete era già spenta, serve una tregua». Da Kiev schiaffo al Papa: «Filorusso, non può trattare». Volodymyr Zelensky: «Controffensiva fermata da superiorità aerea di Mosca. Sanzioni lente». Elon Musk risponde alle accuse e nega di aver spento i satelliti Starlink, donati all'Ucraina, per evitare lo scorso anno un attacco di Kiev alla flotta russia in Crimea. «Le regioni in questione non erano attivate. SpaceX non ha disattivato nulla», ha spiegato il magnate che, all’inizio della guerra, offrì una connessione satellitare all’Ucraina per ristabilire il collegamento internet nel Paese, fondamentale anche per mandare avanti la resistenza di Kiev. Musk ha inoltre sottolineato che sottolineando che «Kiev e Mosca dovrebbero accordarsi su una tregua. Ogni giorno che passa sempre più giovani ucraini e russi muoiono per guadagnare o perdere piccole aree di terreno. Questo non vale le loro vite». L’indiscrezione sullo stop al collegamento alla rete, che ieri stava costare al patron di Tesla l’accusa di vicinanza a Mosca, si trova nell’ultima biografia di Musk, firmata da Walter Isaacson e in uscita il prossimo 12 settembre con Mondadori. Già nel periodo in cui ha sventato l’attacco ucraino, comunque, Musk spingeva per un accordo di pace tra Russia e Ucraina, suggerendo la cessione di una parte di territorio ucraino al leader del Cremlino Vladimir Putin. Un’eventualità che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ritenne e continua a ritenere inaccettabile.«Starlink serve affinché le persone possano vedere Netflix, possano usare internet per la scuola e fare cose buone e pacifiche - ha spiegato Musk - non per guidare attacchi di droni».Il ceo di Tesla ha messo in dubbio il suo coinvolgimento nel conflitto quando le forze ucraine hanno iniziato a fare affidamento sui satelliti Starlink non solo per organizzare la difesa del Paese, ma anche per sferrare numerose controffensive. Anche per questo nell’ottobre del 2022 Musk ha chiesto al governo statunitense di pagare la connessione Starlink attiva in Ucraina. «Credo che fosse nervoso per il fatto che il coinvolgimento di Starlink fosse visto in Russia come un modo per consentire all’Ucraina di portare avanti il suo sforzo bellico», ha spiegato Colin Khal, ex sottosegretario alla Difesa degli Stati Uniti «Stava cercando un modo per placare le preoccupazioni russe» ha concluso. E proprio a Khal, Musk avrebbe riferito anche di aver parlato personalmente con il presidente russo Vladimir Putin. Inutile dire che la reazione ucraina alla vicenda è piuttosto dura. «A volte un errore è molto più di un semplice errore. Non permettendo ai droni ucraini di distruggere parte della flotta militare russa tramite l’interferenza di Starlink, Elon Musk ha permesso a questa flotta di lanciare missili Kalibr contro le città ucraine. Di conseguenza, civili e bambini vengono uccisi». Ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky. «Questo è il prezzo di un cocktail di ignoranza e grande ego» ha aggiunto. Il Consigliere ha poi indirizzato le sue ire pure nei confronti di Papa Francesco. «Nessun ruolo di mediazione per il Papa, è filorusso, non credibile» l’accusa. Podolyak ha fatto cenno anche ad investimenti della Russia nella Ior.Intanto, secondo il giornale tedesco Bild, il capo delle Nazioni Unite António Guterres avrebbe avanzato quattro proposte in una lettera «segreta» del 28 agosto al ministro russo Sergey Lavrov per rinnovare l’accordo sul grano ucraino. Le concessioni sarebbero: l’aggiramento delle sanzioni finanziare alla Rab (Banca agricola russa); l’ipotesi di assicurare le navi russe contro gli attacchi ucraini; l’aiuto per recuperare i capitali russi congelati dalle sanzioni nell’Ue; l’accesso delle navi russe con prodotti alimentari e fertilizzanti nei porti Ue con autorizzazioni rapide. Lavrov, nel frattempo, continua ad accusare Kiev di aver usato i corridoi umanitari nel Mar Nero per attaccare navi civili russe con navi da guerra.Sul fronte Kiev, Zelensky ha detto che l’Ucraina è pronta ad andare a elezioni nel 2024: «Siamo pronti, ma la questione non riguarda solo la democrazia, ma anche la sicurezza». Il presidente ucraino ritiene infatti necessaria anche la presenza «di osservatori» per assicurare che le elezioni «siano democratiche». Zelensky si è espresso nuovamente anche sulla controffensiva, deplorando il rallentamento nelle sanzioni alla Russia e nelle forniture di armi a Kiev da parte dell’Occidente: «La controffensiva è fermata dalla superiorità aerea russa», anche se «oggi i nostri passi sono probabilmente più veloci dei nuovi pacchetti di sanzioni». I rapporti con l’occidente e soprattutto con l’Europa, nonostante l’appoggio incondizionato, rischiano di incrinarsi, specialmente se si pensa ai nodi sul mercato agricolo, su cui Varsavia insiste: «No a destabilizzazioni, Diciamo no a turbare e danneggiare il mercato agricolo, i consumatori e i produttori polacchi».