2021-03-05
Mr Invitalia torna sul palcoscenico
Domenico Arcuri (Bernd Wüstneck/picture alliance via Getty Images)
Smessi i panni del super commissario, Domenico Arcuri riprende a comunicare «urbi et orbi». Stavolta si autocelebra per la bonifica (fantasma) di Bagnoli: abbiamo fatto miracoli.No, non è un omonimo. «Proprio lui, sempre lui, ancora lui!», potrebbero gridare i telecronisti di calcio più scalmanati. Si tratta di Domenico Arcuri in un'altra delle sue molteplici vesti e interpretazioni. Si sa, in termini di cariche e incarichi, l'uomo ha più braccia e più mani della Dea Kali.E così, venuta meno la ribalta mediatica come supercommissario per l'emergenza sanitaria, Arcuri è tornato a parlare come amministratore delegato di Invitalia. Ieri, sulle agenzie di stampa, è comparsa una raffica di lanci con il suo nome nel titolo.Su Bagnoli: «Fino a luglio 2019, quindi fino a 20 mesi fa, l'area di Bagnoli era sequestrata, era complicato intervenire fattivamente sulla stessa. Ritenere che a Bagnoli non stia succedendo nulla non è vero». E ancora, snocciolando successi che forse - intuiamo - il mondo non riconosce ancora come dovrebbe: «Noi in questi anni abbiamo fatto 64 gare, avviato 11 cantieri, alcuni dei quali si sono conclusi, stiamo facendo la bonifica dell'eternit, siamo pronti a continuare le attività di bonifica nei tempi che sono stati già detti, abbiamo cercato e ottenuto un'accettabile condivisione della molteplicità degli attori in gioco. Ci siamo trovati in una condizione in cui le opere infrastrutturali realizzate con i fondi europei, la Porta del parco su tutti ma non solo, erano stati realizzati con fondi ma non rendicontati. Ci siamo caricati l'onere di risolvere anche questa questione con l'Ue. Alla luce dei vincoli e dell'unità di tempo, credo che sia stato fatto tutto e anche un po' di più rispetto a quel che si poteva fare».Prendendo forse spunto dal mitico Gigi Marzullo, anche Arcuri si è fatto una domanda e si è dato una risposta. «È stata costruita la nuova Bagnoli? No», ammette «ma dire che non è stato fatto niente è davvero ingeneroso». Vi ricorda qualcosa? E poi ancora chiose, ammonimenti, autocelebrazioni sparse: «Si può sempre cercare l'ottimo ma è nemico del bene e ritenere che si deve ancora pensare cosa fare di Bagnoli contrasta con i contenuti del Praru (Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana, ndr) già approvato».Lungi da noi contestare tutto, o praticare un accanimento che sarebbe ingiusto verso chiunque, e dunque anche verso Arcuri. Però anche lui – se possiamo permetterci – non si accanisca a sua volta. Ci permettiamo di suggerire un periodo di low profile mediatico, di esposizione minore. Anche perché, se pensiamo alla delicatezza di altri dossier, Ilva in testa, c'è da tremare all'idea di ulteriori settimane e mesi di protagonismo.E in fondo, se volesse, Arcuri avrebbe qualcuno a cui far riferimento per la comunicazione: Mario Draghi, l'uomo che lo ha invitato alle dimissioni. Se il premier parla poco o non parla affatto, tranne ovviamente le comunicazioni programmatiche alle Camere, perché non adottare la stessa linea di condotta? Quale che sia il perimetro futuro (più o meno ampio) delle sue funzioni e competenze, è auspicabile che Arcuri si ispiri a quel protocollo e a quello standard, sottraendosi a microfoni, taccuini e telecamere.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».