2023-09-03
Mollicone: «Favino ha ragione, bisogna raccontare storie dell'immaginario nazionale»
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Pierfrancesco Favino (Ansa)
Il presidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, Federico Mollicone, è intervenuto in merito alla polemica scatenata dalle parole di Pierfrancesco Favino alla Mostra di Venezia sui ruoli degli attori stranieri nei film italiani.«Caro Favino, hai ragione. Ma la strada giusta per combattere l'appropriazione culturale straniera che tu denunci è quella di raccontare nuovi personaggi e nuove storie del proprio immaginario nazionale. Per questo dobbiamo potenziare il nostro immaginario valorizzando le storie di personaggi italiani come Todaro nel 'Comandante' e come Amadeo Peter Giannini, l'italiano che fondò la banca d'America e prestò i soldi a Disney». Lo afferma Federico Mollicone, presidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, che interviene così nella polemica scatenata nel mondo del cinema dalle parole di Pierfrancesco Favino sui ruoli degli attori stranieri nei film italiani.«La Rai e il Ministero della Cultura» - sottolinea Mollicone - «devono produrre storie come la sua e se non è successo è perché il cinema italiano troppo spesso è proiettato sulle narrazioni minimaliste e relativiste e non sui grandi personaggi, cosa che all'estero fanno sistematicamente e sanno fare anche meglio di noi. Ad esempio, sulla Guerra Fredda in Italia con storie incredibili come quella del capo centro di Beirut Giovannone chiamato il Maestro per la sua abilità di spionaggio che garantì il lodo Moro per 50 anni o, in negativo, Giorgio Conforto, spia del KGB in Italia per 50 anni insieme alla moglie e che ha colpito persino D'Alatri che ne voleva fare un film». «Raccolgo in maniera positiva il tuo appello» - aggiunge Mollicone - «ma l'appello più in generale è a chi produce, alla nuova generazione di attori italiani che hanno un riflesso anche internazionale e che non devono più vergognarsi di essere italiani o di raccontare grandi storie come è stato fatto in questa edizione del festival a Venezia».
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