2022-04-22
Morisco, il dirigente inamovibile che ha dispensato i regali ai Benetton
Felice Morisco (Imagoeconomica)
Da 25 anni gestisce i rinnovi delle concessioni autostradali, ne analizza costi e impegni, e alla fine ne garantisce i profitti.L’uomo della Provvidenza autostradale è un potente quanto inamovibile dirigente del ministero delle Infrastrutture che da ben 25 anni gestisce i rinnovi delle concessioni, ne analizza costi e impegni finanziari e alla fine ne garantisce i profitti. Si chiama Felice Morisco, commercialista napoletano di 55 anni, che ha messo la firma anche sugli incredibili regali miliardari che lo Stato ha fatto ai Benetton, dalla concessione fantasma per la Brescia-Padova e la Valdastico Nord, fino ai rimborsi per il Covid. Alla guida della super direzione incaricata di sorvegliare su strade e autostrade e sui contratti di concessione, Morisco è l’unico dirigente del ministero sopravvissuto alla disgraziata convenzione del 2007 tra lo Stato (ministro dell’epoca era Antonio Di Pietro) e Autostrade per l’Italia. A gennaio del 2021 ha incassato l’ultima promozione, con l’allargamento delle sue competenze, grazie all’allora ministro Paola De Micheli e al suo capo di gabinetto Alberto Stancanelli, che ha mantenuto l’incarico anche con il successore Enrico Giovannini. Morisco studia e approva i piani economici e finanziari dei concessionari, sulla base dei quali vengono stabiliti tariffe ed eventuali inadempimenti, fin dal 1997, quando la competenza era dell’Anas. Per oltre vent’anni è stato l’uomo ombra dell’uomo più potente del ministero, Mauro Coletta, che guidava la vigilanza ed è andato in pensione a febbraio dello scorso anno. Una coppia ben rodata, con Coletta a occuparsi della parte più tecnica, legata alle infrastrutture, alla costruzione delle nuove tratte e alla loro manutenzione, e Morisco a controllare i conti proposti dai concessionari. Con il riordino delle competenze voluto dalla De Micheli, Morisco ha avuto la direzione che si occupa di controllare l’Anas e i concessionari autostradali, ovvero i vari Benetton (Atlantia-Aspi), Gavio, Toto, Dogliani e Bonsignore. Il cuore di tutta l’attività è il controllo dei piani finanziari, dai quali dipendono i miliardi di utili delle concessionarie. E il potere di Morisco è proprio qui, nella gestione e aggiornamento di questi piani, specie in presenza di nuove opere, in virtù dei quali una concessione può essere prolungata per anni. Ma anche nella gestione «passiva» dei rinnovi e delle gare, grazie alla quale una concessione viene rinnovata con ritardi notevoli, durante i quali il concessionario continua a incassare i pedaggi. Mercoledì scorso, La Verità ha raccontato del miliardo che Atlantia-Benetton ha ottenuto con la scusa dei rimborsi Covid. Ebbene, il direttore del ministero che ha materialmente discusso e accolto le richieste dei gestori è stato proprio Morisco, che in una riunione del 5 ottobre 2020 li ha autorizzati a rivedere i loro piani finanziari «in relazione all’evoluzione dell’emergenza sanitaria». Un’espressione un po’ vaga, ma che ha comportato vantaggi ai privati neppure lontanamente paragonabili alle altre categorie che hanno beneficiato dei cosiddetti Ristori. E c’è sempre la firma dell’inamovibile Morisco anche sotto l’incredibile storia svelata ieri sulla concessione della Brescia-Padova, che in base a una sentenza del Consiglio di Stato avrebbe dovuto decadere nel gennaio 2019, ma che invece è andata avanti per una misteriosa inerzia, garantendo ad Abertis-Atlantia (ancora i Benetton, questa volta con «copertura» spagnola) un milione e duecentomila euro di pedaggi al giorno. È infatti il supermandarino di strade e autostrade, il 6 aprile 2020, a prorogare la concessione fino al 2026, basandosi su una delibera del Cipe che dà per certa la costruzione della Valdastico Nord, ma che era stata annullata dal Consiglio di Stato. È probabile che dopo la sentenza definitiva, lo stesso Morisco abbia meglio riformulato la proroga, ma questo documento, chiesto più volte dal senatore di Fdi, Lucio Malan, non è mai saltato fuori. Ma per capire come funzionano i controlli quando di mezzo ci sono i signori del casello, si può anche vedere la quantità di cariche che i «controllori» hanno accumulato presso i controllati. Morisco, mentre sovrintendeva alle concessioni, è stato membro del collegio sindacale di Satap (Torino-Piacenza, Gavio), Sitaf (Torino-Bardonecchia, di Anas e Gavio), Sitav, Autostrade Meridionali (Napoli-Salerno), Autostrada Brescia-Padova, AutoBrennero, Pedemontana Lombarda (dal 2015 al 2020). Mentre per quanto riguarda Autostrade per l’Italia, che in base alla concessione deve nominare un membro del collegio sindacale su indicazione del ministero, il verbale dell’assemblea del 15 aprile 2021 racconta che la direzione guidata da Morisco non ha provveduto a indicare nessuno per il triennio seguente. A prima vista, può sembrare che gl’incarichi esterni di Morisco, mediamente retribuiti 60-70 mila euro a triennio per ogni società e regolarmente comunicati al governo, siano in conflitto d’interessi. E invece, l’aspetto più disarmante della faccenda è che lo Stato, con i Benetton come con gli altri, non sia stato in grado di vigilare su investimenti, manutenzioni e profitti dei concessionari neppure avendo un suo uomo, anzi, il suo funzionario più esperto, all’interno dei loro organi societari.
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