2025-04-09
Montepaschi tira dritto sull’Ops Mediobanca
Luigi Lovaglio, ad di Montepaschi (Imagoeconomica)
Per l’ad Lovaglio le turbolenze dei mercati non impatteranno sull’operazione da chiudere entro luglio. Il 17 è prevista l’assemblea: sì all’aumento di capitale da Caltagirone, Delfin e Tesoro. Lettera Ue all’Italia: chiarimenti sul golden power per Unicredit-Bpm.La guerra dei dazi non fermerà l’Ops lanciata da Mps su Mediobanca. Ad affermarlo è Luigi Lovaglio, amministratore delegato del gruppo senese. Nel corso di un’intervista a Cnbc, il banchiere tiene a ribadire che le turbolenze dei mercati finanziari di questi giorni non avranno alcun impatto sull’operazione che, secondo le sue previsioni, sarà chiusa entro luglio. Nelle sedute tra giovedì 2 e lunedì 7 aprile, l’indice di settore del credito ha lasciato sul terreno oltre il 20%, ma i rapporti di concambio delle quattro offerte pubbliche ancora sul mercato hanno retto agli scossoni. Per Lovaglio il prezzo di 13 miliardi fissati per l’Ops è da considerarsi equo «e la situazione del mercato non avrà alcun impatto sul nostro accordo». Al contrario, l’andamento delle Borse sta confermando «che le dimensioni contano ed è necessario diversificare i ricavi». Se Mps e Mediobanca fossero già un’entità combinata, «sarebbero più forti e avrebbero la capacità di reagire molto più rapidamente».La delibera dell’aumento di capitale, che sarà sottoposta all’assemblea dei soci del 17 aprile, potrà contare sul sostegno dei nuovi inquilini della banca senese, cioè Francesco Gaetano Caltagirone (8%) e Delfin (9,7%) oltre che del Tesoro (11,7%) Appare scontato anche il voto favorevole del 9% in mano a Banco Bpm e Anima. Un modo che ha Giuseppe Castagna, amministratore delegato della banca di piazza Meda, per ottenere indulgenze con il governo e magari, incorporando il gruppo senese, creare il «terzo polo» di cui si favoleggia da anni. All’aumento di capitale è attesa anche l’adesione da parte del gruppo delle Fondazioni guidate da Rocca Salimbeni che, tuttavia, possiedono solo l’1% del capitale. All’ultima assise del Monte ha votato poco più del 50% del capitale e, poiché è plausibile che le presenze questa volta aumentino, per raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi servirà l’appoggio del retail e soprattutto degli investitori istituzionali. Le premesse sono buone. L’esito del test dipenderà del resto dal voto dei fondi che sinora hanno mostrato scetticismo sull’operazione, come dimostra la divergenza tra il titolo Mediobanca e il prezzo offerto da Siena. Uno di questi, la Algebris di Davide Serra - entrata con l’aumento di capitale del 2022 e rafforzatasi nei successivi collocamenti - ha già fatto pubblico endorsement a favore dell’Ops.Alcuni investitori, però, sono meno entusiasti. Il proxy advisor Glass Lewis, pur raccomandando un voto favorevole all’aumento di capitale, ha messo in evidenza alcuni rischi, tra cui l’integrazione culturale e l’impatto che questa potrebbe avere sull’operatività futura di Mediobanca. Tuttavia, secondo Glass Lewis, la solida esperienza di Lovaglio potrebbe contribuire a mitigare tali rischi. Dall’altro lato, un altro proxy advisor, Institutional shareholder services (Iss), ha espresso preoccupazione per l’offerta di Mps, avvertendo che la banca sta cercando di acquisire un target più grande senza avere accesso a una due diligence completa e senza un prezzo finale definito. La fusione, secondo Iss, potrebbe risultare difficile da gestire a causa delle differenze culturali e dei profili aziendali delle due banche.Della stessa idea sono gli analisti di Barclays che hanno tagliato il giudizio sul titolo Mps da 8 a 7,4 euro (ieri la chiusura a 6,06 euro con un calo dell’1,99%). Barclays, nel rivedere il target price, segnala come le prospettive di espansione siano più limitate rispetto ad altri istituti. L’impressione è che, in attesa di una definitiva stabilizzazione dell’assetto azionario e delle strategie di crescita, la banca debba ancora affrontare una fase di consolidamento interna prima di tornare in cima al radar degli investitori internazionali.Nel frattempo da Bruxelles arriva la segnalazione che la Commissione europea ha chiesto al governo italiano chiarimenti sull’uso del golden power sull’offerta di Unicredit su Banco Bpm. Lo ha detto il portavoce dell’esecutivo europeo, Olof Gill: «Applichiamo questa procedura quando riteniamo utile avere una discussione informale in modo più strutturato con gli Stati membri su potenziali questioni relative alla conformità al diritto dell’Ue».
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.